Powered By Blogger

sabato 11 dicembre 2010

Ibra: «Moratti e Materazzi parlano troppo di me»

 8L'attaccante del Milan al veleno sul presidente e l'ex compagno dell'Inter: «Si vede che io sono ancora importante per loro mentre io non parlo mai di loro. Questo significa che loro non sono più importanti per me. Il pallone d'oro? Doveva vincerlo Sneijder, ma ormai è solo un premio politico, non mi interessa. Lo Scudetto? Non temo nessuno: né Inter, né Juve, né Roma, vinceremo tutto»
  • MILANO, 10 dicembre - «Materazzi parla un po' troppo di me, e lo stesso fa il presidente Moratti. Si vede che io sono ancora molto importante per loro. Io invece non parlo mai di loro, si vede che non sono importanti per me». Parole forti, chiare che si commentano da sole quelle rilasciate dall'attaccante svedese Zlatan Ibrahimovic in una intervista a "Studio Sport XXL - la top ten della settimana" che sarà trasmessa sabato alle ore 00.45 su Italia 1. La punta del Milan, già a quota 8 gol in campionato con i rossoneri lancia frecciate al veleno contro un suo ex compagno e contro il presidente che lo portò all'Inter dopo la penalizzazione della Juve per le questione legate a Calciopoli. D'altronde per uno come lui è un "must" guardare sempre al futuro e mai al passato.

    SUL PALLONE D'ORO E PALLONE D'ORO - Ibrahimovic poi dice la sua sul pallone d'oro che non vedrà sul podio Wesley Sneijder, nonostante un 2010 straordinario: «È triste che Snejider non vinca il Pallone d'oro, dopo quello che ha fatto nella scorsa stagione, Mondiale compreso, ma ormai quel trofeo è diventato una questione solo politica ed è per questo che a me non interessa più vincerlo: preferisco vincere con la squadra». Zlatan parla anche sel suo amico Mario Balotelli (i due hanno anche lo stesso procuratore, Mino Raiola); secondo lo svedese il giovane attaccante deve fare esperienza in Inghilterra: «Secondo me è meglio che rimanga altri due anni al Manchester City per maturare e far esperienza».

    MILAN, LA PIÙ FORTE - Ibrahimovic, infine, dice la sua sulla Serie A e il campionato che si sta dimostrando sempre più avvincente. Lo svedese però non ha paura di nessuno: «Non temo né Inter, né Juventus, né Roma né nessuno. Stiamo gia dimostrando di essere i più forti, dobbiamo solo continuare così e il Milan vincerà tutto. Ho capito dal primo giorno che sono arrivato qui, dall'atmosfera che c'è intorno a me, che il Milan è la mia squadra: quella dove finire la carriera e dove poter vincere tanto. Non è vero che la squadra è Ibra-dipendente, ognuno di noi dipende dagli altri compagni».

1 commento:

  1. questo e pazzo ma ha capito che si trova in Italia dove di calcio se ne parla sempre?poi si da troppe arie, occhio Ibra

    RispondiElimina