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domenica 30 gennaio 2011

Cesena, è ufficiale l'arrivo di Rosina in prestito

L'ex giocatore del Torino arriva dal San Pietroburgo dopo uun periodo di assenza dal campionato italiano
    CESENA, 29 gennaio - L'A.C Cesena ufficializza l'arrivo in prestito dallo Zenith San Pietroburgo del centrocampista Alessandro Rosina. Rosina, classe '84 precedentemente ha vestito le maglie di Parma, Verona e Torino. Nel pomeriggio odierno, sabato 29 gennaio, Rosina ha sostenuto il suo primo allenamento presso il C.S. Rognoni di Villa Silvia assieme al preparatore atletico Mattia Vincenzi.

    Scambio Lazio-Napoli: Foggia-Blasi si può fare

     
    Accordo in serata tra le due società: Foggia in azzurro, ritroverà Mazzarri. Le parti hanno lavorato a uno scambio di prestiti, Reja avrà il mediano che aveva allenato a Napoli. Domani l’ufficialità. L'operazione potrebbe saltare soltanto se il Napoli centrasse il difficile obiettivo di ingaggiare Mascara Blasi sarebbe ideale per giocare in mediana al posto di Brocchi, da tempo costretto agli straordinari Ultime ore per avere subito Ziegler dalla Samp. No al Lecce per Diakitè, a Londra parlano di Djorou 
    ROMA, 30 gennaio - Scambio di prestiti: Foggia al Napoli, Blasi alla La­zio. Trattativa in dirittura d’ar­rivo. L’accordo dovrebbe esse­re stato raggiunto ieri notte e verrà ufficializzato domani, ul­timo giorno di mercato, quando i contratti verranno firmati e depositati in Lega a Milano. Riccardo Bigon, ds del Napoli, ieri sera si trovava a Roma. Un blitz, una missione segreta per raggiungere l’accordo e defini­re l’intesa con Lotito e Tare. L’operazione salterebbe soltan­to se De Laurentiis riuscisse a strappare Mascara al Catania, ma difficilmente Lo Monaco cederà il suo capitano, che pu­re si trova in scadenza di con­tratto. Sarebbe il sogno di Maz­zarri, che cerca un fantasista offensivo da alternare a Lavez­zi e Hamsik. Ma il tecnico del Napo­li, nelle ultime ore, si è orientato su Pasquale Fog­gia, rilanciato con successo a Reg­gio Calabria nella stagione del mi­racolo salvezza. Il folletto napoleta­no, che sogna di giocare al San Paolo, nel 2006 chiese e ottenne la cessione a gen­naio, lasciando la Lazio di Rossi do­po l’arrivo di Ji­menez. Anche adesso, con Reja, non sta trovando spazio. E l’idea di tornare a casa (è nato e cresciuto a Fuorigrotta, dalle finestre della sua abitazione si vede lo stadio) lo esalta. L’idea di uno scambio con Emanuele Blasi era nata sotto traccia già un mese fa ed è emersa in que­ste ore. Il Napoli ha proposto a Lotito il mediano romano, 30 anni, ex Perugia e Juventus, 2 presenze in questo campiona­to, 14 con il Palermo nella pas­sata stagione.
    MEDIANO - Reja ci sta pensando, anche perché potrebbe riequi­librare meglio l’organico, Blasi l’ha già allenato a Napoli.« Tra i due c’è stima »ha assicurato Davide Lippi, il suo procurato­re. Sulle fasce il tecnico friula­no può utilizzare Sculli, Gonza­lez, Mauri e Bresciano più Za­rate, che si è adattato a inter­pretare il 4-2-3-1. In mezzo, pe­rò, la coperta è corta. Per due posti sulla linea mediana ci so­no soltanto Ledesma, Matuza­lem e Brocchi. L’ex rossonero, a 34 anni compiuti, è l’unico ve­romediano, sta giocando un campionato super, a tempo pie­no, ma avrebbe anche bisogno di tirare il fiato ogni tanto. Bla­si potrebbe essere la pedina ideale da inserire senza altera­re gli equilibri dello spogliato­io. Ecco la ragione che sta spin­gendo la società biancoceleste ad accettare la proposta del Napoli, pure se Lotito si inter­roga sul rilancio di Foggia al­l’ombra del Vesuvio. Il presi­dente della Lazio teme di poter rinforzare una diretta concor­rente nella corsa alla Cham­pions League, ma il discorso si potrebbe anche rovesciare, perché Blasi può far comodo a Reja.
    TERZINO - Le ultime ore del mercato serviranno anche per capire se la Lazio riuscirà a centrare il colpo Ziegler. Lotito ha offerto 1,7 mi­lioni di euro più il cartellino di Lu­ciano Zauri (sul quale la Samp ha un’opzione di ri­scatto da esercita­re eventualmente in estate) per ave­re l’esterno svizze­ro. Garrone tiene duro, ha chiesto il doppio dei soldi e non intende tratta­re sulle contropar­tite tecniche. La società biancoce­leste ha battuto una ritirata strate­gica, facendo capi­re alla Sampdoria che non alzerà la posta e non accet­terà giochi al rial­zo. Ziegler è in scadenza di con­tratto, il ds Tosi sostiene di poterlo convincere a firmare il prolun­gamento, ma la Lazio lo aspet­ta e qualora non trovasse l’ac­cordo tra oggi e domani con il club blucerchiato potrebbe ac­quistare lo svizzero a costo ze­ro tra pochi mesi. Tradotto: la Lazio è disposta ad accontenta­re la Sampdoria, ma non si sve­nerà e prenderà subito Ziegler solo a condizioni accettabili.
    STOPPER - Da uno svizzero al­l’altro. Secondo il tabloid bri­tannicoDaily Mirrorin edicola ieri, emissari della Lazio si tro­verebbero a Londra per tratta­re Johan Djorou, 23 anni, di­fensore centrale dell’Arsenal. Ma dietro non ci dovrebbero essere sorprese. La società biancoceleste ha detto di nuovo no al Lecce, che continua il suo pressing per ottenere il presti­to di Diakitè. Lo stopper fran­cese è stato bloccato da Lotito eTare.

    Mourinho, clamoroso ko Il Real perde con l'Osasuna

     
    Le merengues battute 1-0 a Pamplona: ora sono a -7 dal Barcellona. Non servono a nulla le disperate mosse dello Special One
    MADRID, 30 gennaio - Domenica da dimenticare per Josè Mourinho. Il Real Madrid cade clamorosamente sul campo di Pamplona e scivola addirittura a meno 7 dal Barcellona capolista: adesso la rimonta, se non impossibile, sembra davvero complicatissima. A decidere la sfida per l'Osasuna è stato un gol di Camunas a inizio ripresa, al termine di una partita come al solito infuocata nella bolgia del 'Reyno de Navarro'. Con Cristiano Ronaldo in giornata no, non è bastato alle merengues anche il solito arrembaggio finale di Mourinho con cinque uomini d'attacco in campo: Benzema, Cristiano Ronaldo, Ozil, Adebayor e Kakà. A metà ripresa lo Special One ha fatto addirittura un triplo cambio: Adebayor, Xabi Alonso e Kakà al posto di Albiol, Diarra e Di Maria, che però non ha dato frutti. Cade il Real, la Liga parla sempre più catalano.
    MOU: NULLA DA RIMPROVERARE AI MIEI - Dopo il ko Mourinho ha elogiato l'arbitro e difeso la squadra. «Il Real meritava un risultato positivo - dice lo Special One - Non ho nulla da rimproverare ai miei giocatori. Sono tre punti persi, domani è un altro giorno e mercoledì c'è un'altra partita (ritorno della semifinale di Coppa del Re con il Siviglia, ndr)". Mourinho ha sottolineato la buona prestazione dell'arbitro Cesar Muniz Fernandez, dopo le ripetute intemerate degli ultimi mesi su presunti torti subiti dai direttori di gara. «Abbiamo perso con una squadra che ha dato tutto - ha detto ancora il tecnico delle merengues -. È stata una partita difficile, è tradizionalmente difficile giocare qui. Faccio i miei complimenti ai giocatori dell'Osasuna».
    VALDANO: LOTTEREMO ANCORA -  Conciliante almeno in pubblico il grande rivale di Mourinho a Madrid, il direttore generale del Real Jorge Valdano: «Nessuno si aspetta di perdere. Il risultato è molto duro, ma non è definitivo. Noi lotteremo con il Barcellona fino all'ultimo respiro. Il Real Madrid non è un club che si arrende facilmente».

    Crisi Juve: un altro ko Udinese, che impresa!

     
    La squadra di Del Neri crolla 2-1 in casa. Gol di Marchisio, Zapata e Sanchez. Del Piero e compagni ora sono settimi in classifica, superati anche dai fiulani
    TORINO, 30 gennaio - Sempre più in crisi, e ora anche fuori dall'Europa. L'irriconoscibile Juve di questo inizio 2011 (4 punti nelle ultime 5 partite) affonda 2-1 in casa contro l'Udinese mettendo in luce tutti i problemi psicologici e gli imbarazzi tecnici già evidenziati nelle ultime gare. Dopo lo 0-0 a Genova con la Samp e l'eliminazione in Coppa Italia per merito della Roma, la squadra di Del Neri si ritrova ora al settimo posto in classifica, superata anche dagli esuberati friulani. Il tecnico bianconero resta per ora saldo al suo posto, confermato dalle recenti dichiarazioni del presidente Agnelli, ma sarebbe davvero dura per il club digerire un fallimento simile a quello dello scorso anno.
    LA JUVE CI PROVA - Senza gli infortunati Amauri, Iaquinta, Toni e Quagliarella, in attacco Del Neri non ha scelta: gioca Del Piero in coppia con Martinez. A centrocampo torna Aquilani al fianco di Felipe Melo, con Krasic e Marchisio esterni. Guidolin, che conosce le difficoltà bianconere, risponde con la velocissima coppia Di Natale-Sanchez in avanti e una diga in mezzo al campo: Pinzi, Inler e Asamoah contrastano e fanno gioco, mentre Isla e Armero coprono e si propongono sulle fasce. Il primo spunto importante della gara arriva al 20' con Bonucci. Il difensore bianconero si inserisce con una prepotente progressione centrale, ma il suo destro dal limite è impreciso. Senza brillare per gioco o agonismo, la Juve riesce comunque a rendersi pericolosa. Al 37' Del Piero impegna Handanovic con una conclusione dalla distanza e poco dopo Grosso spreca da buona posizione. L'Udinese si limita a controllare e solo nel finale di tempo si avvicina alla porta di Buffon con un tiro dalla destra di Isla che taglia tutta l'area sfiorando il palo.
    VOLA L'UDINESE - La ripresa è scoppiettante. Dopo appena 2' Del Piero si defila sulla sinistra e dal limite dell'area lascia partire un destro a giro che va fuori di poco. L'Udinese non si intimorisce e al 10' sfiora il vantaggio con Di Natale. L'attaccante si presenta a tu per tu con Buffon ma calcia incredibilmente fuori. Dopo il grande spavento, la Juve si riporta in avanti e al 15' trova un gol fantastico. Un rimpallo in area favorisce Marchisio che si coordina in maniera perfetta e con una girata al volo sorprende Handanovic. La squadra di Del Neri però si rilassa e Guidolin ci prova: dentro Denis, fuori Inler. Al 22' Buffon respinge un tiro insidioso di Di Natale, ma sulla ribattuta arriva Zapata che fa 1-1. Il tecnico dell'Udinese cambia di nuovo modulo inserendo il giovane Abdi per Di Natale, piuttosto innervosito dalla decisione. Subito il pareggio, la Juve non trova la forza di reagire e sbanda. A 5' dalla fine Sanchez chiude la gara con un preciso piatto destro. Poi c'è solo spazio per le espulsioni di Bonucci (brutto fallo sull'attaccante cileno) e dello stesso Sanchez per doppia ammonizione.

    Cavani: «Scudetto? Calma» Mazzarri: «Altri più forti»

     
    Il tecnico del Napoli: «La verità è che ci sono big più forti». L'attaccante felice: «La gente di Napoli merita il massimo» 
    NAPOLI, 30 gennaio - Walter Mazzarri si gode il 4-0 con la Sampdoria ma tiene bassa la traiettoria delle ambizioni del Napoli. «Tre giorni fa - dice ai microfoni di Sky - stavo peggio quando siamo usciti ai rigori con l'Inter. Io penso ad allenare meglio che posso i giocatori, abbiamo messo basi solide, siamo avvantaggiati da questo entusiasmo. Ibra o Cavani? Sono Giocatori diversi, non voglio fare confronti, non poniamo limiti a giocatore, Ibra ha già vinto tutto, quanto potrà vincere Cavani non si può dire, è paragone non fattibile. Cavani mi impressionò già quando stavo con la Sampdoria, mi piacciano i giocatori che si muovono. Con Hamsik e Lavezzi fanno movimenti coordinati anche con gli esterni, sono tre ragazzi ideali come caratteristiche». Mazzarri concorda con la tesi che ci sono squadra con organici più completi: «Le rose di Inter e MIlan sono di grande livello, Juve un po' al di sotto, la Roma non ne parliamo. vorrei ci fosse più attenzione su tutto questo. I nostri sono giovani, non hanno mai fatto la Champions, devono cresce in mentalità, come gioco, sarebbe impensabile essere alla pari con queste grandi squadre».
    CAVANI: «SCUDETTO? NON NE PARLIAMO» - La parola scudetto non la pronunciano, forse nemmeno nel chiuso dello spogliatoio, ma a 4 punti dal Milan capolista e con 17 gol di Edinson Cavani, il Napoli sogna. «Come ci siamo detti all'inizio dell'anno, non ci dobbiamo mettere limiti se vogliamo vincere qualcosa, speriamo di continuare così - ha detto proprio il Matador Cavani -. Piano piano si può raggiungere qualcosa». «Oggi era molto importante dopo la delusione in Coppa Italia (eliminazione ai quarti ai rigori con l'Inter, ndr), la forza per questa partita ci è venuta da lì - ha aggiunto il centravanti del Napoli -. Lo scudetto? Di classifica e queste cose ne parliamo molto poco. Forse solo quando siamo solo noi. Dobbiamo fare ancora più gruppo e lavorare molto. Sono cose che si cominciano a guardare più avanti». Tra le squadre che Cavani teme per un posto in Champions League, se il Milan sarà irraggiungibile per il titolo, su tutte la Roma: «Ha dimostrato sempre di essere una grande squadra, molto difficile da battere, le basta poco per rimettersi a lottare per scudetto o posti Champions». I frutti del suo lavoro settimanale si stanno vedendo: «Lavoro tanto in allenamento e sono contento di raggiungere risultati importanti, sono soddisfatto di quanto fatto fino ad ora. Io penso prima di tutto al Napoli, poi alla classifica marcatori. Per natura sono un po' egoista, come tutti gli attaccanti, del resto. E' dall'inizio dell'anno che noi non ci poniamo limiti, pensando ad una gara alla volta. Contatti con Mourinho? Io non ne so nulla. Comunque ricevere i complimenti di Mourinho è una bella sensazione».

    Cavani show, Napoli poker Pazzini fa volare l'Inter

    Il Napoli batte 4-0 la Sampdoria ed è secondo a -4 dal Milan. L'Inter, vince in rimonta 3-2 contro il Palermo. Bologna-Roma sospesa
    NAPOLI, 30 gennaio - Diciassette gol in 22 partite. Tre triplette dall'inizio della stagione fra Italia e Europa. Cavani non è solo un bomber, è un vero extraterrestre. I suoi gol a grappoli stanno trascinando il Napoli di Mazzarri verso un sogno che, giornata dopo giornata, diventa sempre più concreto. Non ci si può più nascondere: dopo 22 giornate questo Napoli è da scudetto. Il distacco dal Milan resta di quattro punti ma la sensazione è che tutto sia ancora in ballo.
    INTER, CHE ESORDIO PER PAZZINI - Se il Napoli è sempre più sotto il segno di Cavani, l'Inter ha capito che Pazzini può essere davvero l'acquisto decisivo per la sua rincorsa ai cugini. Il neo acquisto di Moratti ha assistito dalla panchina al primo tempo dei suoi compagni. Leonardo gli ha preferito Milito. Scelta non azzeccata. Il Principe non ha inciso come doveva e i siciliani si sono ritrovati meritatamente avanti 2-0, grazie alle reti di Miccoli e Nocerino. La gara è bella, emozionante, con i rosanero di Delio Rossi puniti dalla scarsa giornata di Pastore, protagonista, tra l'altro, di un rigore sbagliato. Nella ripresa spazio al Pazzo che in 45 minuti ha capovolto tutto: prima un doppietta per la rimonta dell'Inter, poi un rigore provocato e realizzato da Eto'o. L'Inter c'è ed è ancora in corsa. Per Pazzini non poteva davvero esserci esordio migliore.
    ROMA, GARA SOSPESA - La Roma non ha avuto neanche il tempo di provare a rispondere al Milan capolista. Sotto un Dall'Ara completamente innevato il Bologna e i giallorossi hanno provato ad onorare la sfida ma dopo 16 minuti hanno dovuto alzare le braccia. Impossibile giocare in quelle condizioni. Gara sospesa, si riprenderà, secondo Montali, il 23 febbraio.
    LE ALTRE - Il Cagliari supera il Bari per 3-1 grazie ad una doppietta di Matri. Inutile il gol di Okaka. Il Genoa di Ballardini agguanta il secondo risultato utile consecutivo vincendo per 3-1 contro il Parma. Chiude la giornata il pareggio per 1-1 fra Lecce e Cesena che si dividono i punti salvezza in palio.

    Bologna-Roma rinviata Ranieri: Neve pericolosa


    Partita sospesa da Banti dopo 16' e rinviata a data da destinarsi. Sin dalle prime ore della mattina era scesa una forte precipitazione sul capoluogo che aveva messo a rischio la gara sin dal 1'. I teloni hanno ricoperto lo stadio nella speranza di poter giocare ma poi la nuova nevicata ha reso impossibile proseguire. Prima data disponibile il 23 febbraio
    BOLOGNA, 30 gennaio - L'arbitro Banti ha sospeso Bologna-Roma al 16' pt per neve, dopo un aver parlato coi capitani delle due squadre. La decisione di sospendere la gara e rinviarla a data da destinarsi, è apparsa inevitabile vista la consistenza della nevicata e le condizioni del manto erboso del Dall'Ara, ma è stata contestata con raffiche di fischi dalla curva del Bologna. Gli allenatori e i giocatori invece sono stati concordi sull'impossibilità di proseguire e sulla necessità di rinviare, vista anche la pericolosità del fondo. Lo stesso Mudingayi ai microfoni di Sky ha confermato: «Era troppo pericoloso».
    PARLA RANIERI - A fine gara Claudio Ranieri ha parlato della sfida sospesa contro il Bologna, di Borriello e Totti, del cambio di proprietà nella Roma e anche della situazione nella Juventus. Ecco le principali dichiarazioni del tecnico giallorosso a Sky.
    Lei e Malesani vi siete parlati a lungo prima della sospensione.

    «Sì, dopo che l’arbitro ha parlato con i capitani, abbiamo parlato io e Malesani con l’arbitro. Tutte e due le squadre volevano giocare perché con tutti gli impegni che abbiamo, la Champions League, la Coppa Italia, trovare adesso una data libera non sarà facile. Volevamo fortemente giocare, però l’importante era che ci fossero le condizioni per poter disputare una partita senza mettere a repentaglio le condizioni fisiche dei ragazzi. Dopo un po’ è arrivato il quarto uomo e mi ha chiesto: mister, cosa ne pensa? Io ho detto che avevo paura, ci vuole un non nulla per farsi male e sfiorare il dramma, ho detto: se è possibile vorrei interromperla. Hanno sentito Malesani, era d’accordo, hanno risentito i capitani. A questo punto, credo che sia stato giusto così perché era troppo pericoloso il campo in queste condizioni».
    Il fatto che si giochi tra tre giorni è un ulteriore deterrente?
    «No, a prescindere, la paura è quella di un infortunio grande. Credo che l’arbitro abbia deciso nella maniera più giusta». Borriello?
    «Poco prima di scendere in campo per il riscaldamento mi ha detto: mi sono bloccato. Hanno provato a massaggiarlo e a rimetterlo in sesto, ha detto: mi sento meglio. È andato a fare il riscaldamento e mi ha detto che non ce la faceva, stava male e allora ho cambiato».
    Totti ha detto che il turn over ci vuole, che sono disponibili a farlo. È riuscito a farlo capire a tutti?
    «Me lo auguro».
    Il Presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ieri ha detto: nella gestione precedente avevamo una macchina a benzina, gli è stato messo dentro il gasolio e si è ingolfata. Si è rivisto in questa frase, in tutta la sua vicenda con Blanc alla Juve?
    «Assolutissimamente, perché quando sono arrivato io bisognava vincere il campionato in cinque anni: il primo anno siamo arrivati terzi, il secondo anno secondi e ai quarti/ottavi di finale di Champions League, per cui per quanto mi riguarda c’era super benzina, poi quello che è successo non lo so. Io più di quello che ho fatto credo che nessun altro potesse farlo: un terzo e un secondo posto, quando ero stato chiamato ad arrivare lì in cinque anni, quindi sicuramente non si riferiva a me».
    Sulla questione societaria della Roma.
    «Credo che noi si debba continuare a fare quello che abbiamo fatto, le nostre responsabilità sono quelle di fare bene in campo, poi ci sono degli avvocati, un venditore e un compratore che gestiranno le altre faccende. Noi dobbiamo far sì che chi compra e chi vende trovi una squadra all’altezza della situazione, nella miglior posizione in classifica possibile. Dobbiamo continuare perché il campionato è bello e adesso entrerà nel vivo».IL RECUPERO - Bologna-Roma potrebbe ripartire dal 16' pt il 23 febbraio. «Le due società sono in ottimi rapporti e troveranno facilmente un'intesa - ha detto Giampaolo Montali, coordinatore della Roma - grazie al cielo noi siamo impegnati su tutti i fronti e la prima data disponibile è il 23 febbraio».
    TERZO RINVIO PER NEVE - Serie A 2010-'11 flagellata dalla neve. Dopo 22 giornate disputate, quella odierna a Bologna contro la Roma è la terza partita che non comincia o viene sospesa a causa del manto bianco che copre il terreno di gioco. La serie ha avuto inizio proprio a Bologna il 28 novembre scorso per Bologna-Chievo, che neppure venne iniziata (arbitro Guida di Torre Annunziata) ed è proseguita il 19 dicembre scorso quando Morganti non ha dato il via al derby della Lanterna tra Sampdoria e Genoa. Bologna è certamente il campo più tartassato da quando i rossoblù sono tornati in serie A: per neve non fu iniziata Bologna-Fiorentina l'1 febbraio 2009, stessa sorte per Bologna-Atalanta del 19 dicembre 2009. La giornata del 19-20 dicembre 2009 fu particolarmente ridotta a causa della neve che fece rinviare lo stesso giorno anche Fiorentina-Milan ed il giorno dopo Genoa-Bari ed Udinese-Cagliari. Nel campionato 2009-'10 stop per neve anche il 31 gennaio 2010 quando non fu iniziata Parma-Inter. Prima di questi ultimi tre inverni rigidi, l'ultima gara rinviata per neve in serie A risaliva al 7 marzo 2004, sempre a Bologna, dove era ospite la Lazio.

    Cellino: La Juve su Matri Il bomber: Non so nulla

     
    Il tecnico Donadoni: «Ogni giorno danno Matri ad una squadra diversa...»
    CAGLIARI, 30 gennaio - Per un Cagliari che continua la scalata verso le zone tranquille della classifica, c'è il Bari più che mai ancorato al fondo, alla quarta sconfitta consecutiva. La soddisfazione di Donadoni è evidente, ma egualmente misurata come è nel costume dell'ex ct della Nazionale. «Tre punti fondamentali. Un ottimo inizio, poi il 2-1 ci ha condizionati. Abbiamo arretrato troppo e smesso di fare il nostro gioco, siamo andati in affanno e perso tanti palloni, consentendo agli avversari di tenere in mano il pallino per lunghi tratti. Dobbiamo trarre insegnamento da tutto questo. Mi sento comunque di elogiare i ragazzi, ma devono capire che cè ancora molta strada da fare e ogni giorno c'è qualcosa da migliorare».
    DONADONI: «MATRI? OGNI GIORNO LO DANNO AD UNA SQUADRA DIVERSA» - Nel dopo partita non si poteva non parlare del bomber Matri e delle voci di trasferimento alla Juventus entro lunedì in cambio di 12 milioni e il cartellino di Ariaudo. «Mi avevano parlato di 22 milioni e non 12 - ha risposto ironicamente Donadoni -. Alessandro viene dato un giorno al Milan, uno al Genoa, adesso alla Juve. Lui però deve continuare a dare il massimo per il Cagliari, poi si vedrà. Fino a giugno dovrebbe però rimanere con noi».
    CELLINO: «LA JUVE VUOLE MATRI» - Il presidente Cellino ha evitato di entrare nell'argomento, evitando i microfoni e lasciando subito lo stadio. Ma si è limitato ad osservare che «è la Juve che vuole Matri, non noi che lo vendiamo». Anche il diretto interessato non parla di mercato, ma solo della partita: «Sono contento, per me e per la squadra. Una vittoria importantissima, contro una diretta concorrente, che ci permette di allontanarci dai bassifondi della classifica. Le voci di mercato? Non mi disturbano, anche oggi l'ho dimostrato con questi due gol. La Juve? Sento queste voci, se ne parla da tanto tempo ma alla fine resto sempre qui».

    Branca sicuro su Pastore: «Non credo verrà all'Inter»

     
    Il dirigente nerazzurro: «Ha una valutazione alta, sta bene lì a Palermo, noi siamo contenti di chi abbiamo». Miccichè: «Rimarrà a Palermo anche l'anno prossimo. Cerchiamo una punta che possa sostituire Maccarone»
    MILANO, 30 gennaio - Fresco vincitore dell'Oscar del calcio come miglior giovane, Javier Pastore continua a far gola ai grandi club europei. Il direttore dell'area tecnica dell'Inter Marco Branca, però, smentisce un interessamento della società nerazzurra. «Non credo che verrà da noi - ha detto ai microfoni di Sky - ha una valutazione alta, sta bene lì a Palermo, noi siamo contenti di chi abbiamo». Pazzini oggi partirà dalla panchina: «Non c'è bisogno di fargli gli auguri - ha continuato Branca - è un bravo giocatore, farà quello che deve fare». Il dirigente nerazzurro ha poi sottolineato che la squadra aveva già tanta "qualità" prima del calciomercato invernale, e che gli acquisti di gennaio sono stati fatti «in proiezione futura».
    MICCHICHÈ SU PASTORE - Quanto a Pastore è lo stesso Palermo a confermare che il giocatore non lascerà la squadra siciliana: «Pastore rimarrà l'anno prossimo con noi - ha detto ai microfoni di Sky il vice presidente rosanero Guglielmo Miccichè -. Il mercato è in chiusura, cerchiamo una punta che possa sostituire Maccarone». Continua la linea "verde" del Palermo, che vuole rimanere tra le grandi a prescindere dai soldi spesi: «Non si tratta di un problema di investimenti - ha spiegato Miccichè - bisogna trovare i giocatori giusti. Noi abbiamo la squadra più giovane d'Italia, questa è la politica della nostra società».

    Rossi: «Palermo ingenuo» Zamparini: «È colpa sua»

     
    Il tecnico rosanero: «Ci ha girato anche male, ma abbiamo gettato via una grande occasione. Dovevamo chiudere la partita sul possibile 3-0». Il presidente: «Sostituzioni completamente sbagliate. Il mister doveva tirare fuori Miccoli già alla fine del primo tempo e giocare con due giocatori offensivi davanti»
    MILANO, 30 gennaio - «Siamo stati bravi, belli e molto ingenui». Nelle parole di Delio Rossi, intervistato da Sky, tutta l'amarezza dell'allenatore del Palermo per l'esito della partita in casa dell'Inter, dallo 0-2 del primo tempo al 3-2 finale. «Ci ha girato anche male, ma abbiamo gettato via una grande occasione - aggiunge Rossi - Dovevamo chiudere la partita sul possibile 3-0 con Pastore solo davanti a Julio Cesar, o con il rigore sbagliato dallo stesso Pastore. Invece sul 2-1 loro hanno ripreso morale, contro certe squadre non basta giocare bene». «Questa è una squadra con tanti fantasisti - spiega il tecnico rosanero -, giocatori per i quali è difficile restare dietro la linea della palla, ma preferiscono correre a briglia sciolte. È questione di attenzione».
    FURIA ZAMPARINI - Il presidente del Palermo Zamparini attacca il tecnico: «Rossi ha sbagliato completamente le sostituzioni - ha spiegato a reterete24 - Il mister doveva tirare fuori Miccoli già alla fine del primo tempo e giocare con due giocatori offensivi davanti. In più avrebbe dovuto mettere dentro Andelkovic e schierare con una difesa più forte. In certe situazioni però Rossi legge male le partite, anche se oggi è stata una giornata davvero sfigata. Io penso che non ci sia una squadra più sfigata del Palermo su tutta la Terra. Un rigore sbagliato, un palo sul 3-0, un flipper sul tiro di Balzaretti che è a limite del ridicolo. Rizzoli? Ha dato un rigore all'Inter che non c'era, quello che è valso il 3-2 dei nerazzurri, ma ci siamo abitutati. Quando gli avversari vengono sfiorati e cadono a terra ci viene dato sempre un rigore contro. In compenso ci ha concesso un penalty grande come una casa ma lo abbiamo sbagliato».

    Marotta: «Matri costa Amauri? Resta alla Juve»

     
    L'ad: «Non possiamo spendere. Cellino vorrebbe 18 milioni e tutto Ariaudo? Per noi è un'ipotesi fantasiosa»
    TORINO, 30 gennaio - Domani chiude il mercato di riparazione. La Juve cercherà di mettere mano alla rosa? Nel pre partita del match contro l'Udinese, Marotta ha parlato di Matri e di possibili operazioni nella giornata di domani: «Non possiamo fare investimenti - risponde in modo chiaro il dg bianconero ai microfoni di Sky Sport - Se ci saranno opportunità le sfrutteremo. Matri forse è uno dei pochi trasferibili, ma non credo alle condizioni che vorremmo noi. Non voglio illudere nessuno. L'unica possibilità in questo ultimo giorno è di acquisire giocatori in prestito. Cellino vorrebbe 18 milioni e tutto Ariaudo per Matri? Per noi è un'ipotesi fantasiosa».  La Juve ha ricevuto alcune offerte per Amauri, ma il giocatore le ha rifiutate: «Gli abbiamo girato le richieste che abbiamo avuto - conferma Marotta - Ma lui proprio oggi ci ha manifestato l'intenzione di continuare con noi. Davanti ad una decisione ferma come questa non possiamo che accettarla».

    Leonardo: «Che carattere» Pazzini: «Esordio perfetto»


    Il tecnico dell'Inter: «Siamo partiti in difficoltà, subito colpiti da una grande squadra. È vero però che anche sotto di due gol non abbiamo mai smesso di giocare, creando nove-dieci occasioni. Ci voleva molto coraggio e personalità per raddrizzare questo incontro. Tutti si sono comportati benissimo, la reazione è stata fantastica». L'attaccante: «Neanche nei migliori dei sogni potevo immaginare una gara così»
    MILANO, 30 gennaio - «È stata la vittoria della forza e del carattere». Leonardo, intervistato da Sky, legge così il successo in rimonta dell'Inter sul Palermo. Il tecnico nerazzurro non crede però che un risultato diverso avrebbe tagliato fuori la sua squadra dalla rincorsa scudetto. La chiave delle sofferenze del primo tempo, chiuso in svantaggio per 0-2, secondo il tecnico sta nel gol subito già al 5': «Siamo partiti in difficoltà, subito colpiti da una grande squadra. È vero però che anche sotto di due gol non abbiamo mai smesso di giocare, creando nove-dieci occasioni. Ci voleva molto coraggio e personalità per raddrizzare questo incontro. Tutti si sono comportati benissimo, il 'Pazzo' con un esordio sullo 0-2 entra, fa due reti e si procura il rigore, Julio Cesar che para il rigore... il lavoro di Eto'o nella ripresa è stato straordinario. Tutti bravissimi, con un grande spirito. Siamo partiti un pò piano e questo ha condizionato la partita. Inoltre affrontavamo una squadra forte, ma poi la reazione è stata fantastica».
    DOPPIO PAZZO - Felice anche Pazzini, autore della doppietta che ha risollevato l'Inter. «Un esordio così neanche nei migliori dei sogni potevo immaginarlo - ha spiegato l'attaccante a Sky - È stata una giornata perfetta. La squadra c'era, a fine primo tempo nello spogliatoio c'era tanta voglia di fare bene. Sono stato contento di aver dato una mano oggi».

    Brescia, Beretta esonerato In panchina torna Iachini

    Fatale all'allenatore la brutta sconfitta casalinga contro il Chievo. Chiude con sette partite ed un bilancio di due vittorie e cinque sconfitte 
    BRESCIA, 30 gennaio - Dopo la sconfitta contro il Chievo il Brescia ha esonerato Mario Beretta richiamando alla guida della squadra Beppe Iachini che era stato a sua volta esonerato il 5 dicembre scorso, dopo il ko contro il Milan. Beretta lascia dopo 7 partite nelle quali sono arrivate 2 vittorie e 5 sconfitte.
    IL BILANCIO - È durata meno di due mesi l'avventura di Mario Beretta alla guida del Brescia. Era arrivato lo scorso 6 dicembre, prendendo il posto di Beppe Iachini, che oggi (dopo il 3-0 subito in casa con il Chievo) gli subentra a sua volta. Beretta chiude con sette partite ed un bilancio di due vittorie e cinque sconfitte.
    IL RITORNO - Beppe Iachini, esonerato all'inizio dello scorso dicembre per poi venir richiamato sulla panchina delle rondinelle dopo il ko subito oggi a mezzogiorno dal Chievo. Un deja vu per il club lombardo, penultimo in classifica, con l'obiettivo di riprendere al più presto la rotta verso la salvezza prima che sia troppo tardi. «Torno con grande spirito e grande carica. La situazione è grave, ma non compromessa», le parole incoraggianti di Iachini arrivano mentre l'aria che tira nello spogliatoio del Brescia sembra quella della rassegnazione e che invece ha bisogno di una scossa. «Questa squadra la sento ancora mia - assicura l'allenatore del Brescia dopo essersi ripreso la sua ex panchina - Non ho visto la partita contro il Chievo, la rivedrò in dvd. D'impatto mi viene da dire che mi spiace per Beretta perchè so sulla mia pelle quanto possano essere difficili certi momenti. Ora rimbocchiamoci le maniche». Il presidente del Brescia Gino Corioni era furioso ancora prima che terminasse la partita e non ha usato giri di parole per liquidare Beretta. «Con lui non ho mai visto il Brescia giocare a calcio - ha tuonato - È vero: perdevamo anche con Iachini, ma almeno con lui la squadra esprimeva un gioco».

    mercoledì 26 gennaio 2011

    Allegri cambia il Milan: Emanuelson con la Samp

     
    Il tecnico: «Van Bommel? Può anche giocare. In campionato nulla è ancora deciso. La sconfitta dell'Inter? Ci ha fatto piacere»
    MILANO, 25 gennaio - Alla vigilia di Sampdoria-Milan, sfida valevole per i quarti di finale di coppa Italia, ha parlato il tecnico del Milan Massimiliano Allegri: «Domani al 90% saranno in campo i nostri due nuovi giocatori, Emanuelson e Van Bommel. Uno dei due giocherà sicuramente, l'altro al novanta per cento», ha detto il mister rossonero.
    THIAGO SILVA A CENTROCAMPO - Bonera non ci sarà («Non sta benissimo, per questo giocherà ancora Antonini») mentre Thiago Silva sarà ancora utilizzato come centrocampista («Vediamo come sta Ambrosini, se sta bene gioca, al contrario giocherà ancora Thiago Silva nello stesso ruolo che ha occupato contro il Cesena in campionato»).
    IN CAMPIONATO NON E' FINITA - Sulla sconfitta dell'Inter: «Quando le inseguitrici perdono o pareggiano è ovvio che siamo contenti, ma dobbiamo pensare a noi perchè il campionato non è ancora finito, non ci sono partite facili». Una battuta anche sul nuovo terzino che il tecnico rossonero ha chiesto alla società: «Vediamo se ci sarà la possibilità di prendere un giocatore importante in quel ruolo».
    IPOTESI "TRIPLETE" - L'ipotesi di mettere in bancheca tutti e tre i titoli stagionali - Scudetto, coppa Italia e Champions League - appare «difficile», ma il Milan punterà, comunque, a tutti gli obiettivi per i quali è ancora in corsa. A sostenerlo, nel corso della conferenza stampa alla vigilia del quarto di finale di Coppa Italia contro la Sampdoria è l'allenatore rossonero, Massimiliano Allegri. «È difficile - ha replicato a chi gli chiedeva se il Milan potesse mettere a segno la tripletta -: è difficile vincere un titolo, figuriamoci tre, ma dobbiamo avere la mentalità e gli stimoli per puntare a vincere tutti gli obiettivi, avere gli stimoli per tenere alta la concentrazione» fino alla fine, a maggior ragione dopo il buon mercato estivo e invernale condotto sinora dal club di via Turati. Guardando al campionato, dominato proprio dai rossoneri, Allegri ha poi aggiunto che il torneo «è molto più equilibrato» rispetto al passato, con «la qualità tra le squadre medie e basse, che si è alzata. Quando le inseguitrici perdono o pareggiano - ha replicato, invece, chi gli chiedeva un commento sulla sconfitta dell'Inter a Udine - siamo contenti, ma dobbiamo guardare a noi e pensare noi a vincere. Con altri 36 punti - ha proseguito - vinciamo lo scudetto, con qualche punto in meno rischiamo. Pertanto - ha tagliato corto - dobbiamo vincere 12 partite».
    LA SFIDA CON LA SAMP - Guardando, invece, alla sfida di domani sera a Marassi contro la Sampdoria, il tecnico livornese si è limitato ad osservare che «è un quarto di finale, e ci giochiamo molto. La Sampdoria può fare bene - ha ammonito - noi siamo tornati a vincere e bisogna continuare. Per farlo - ha concluso - ci vuole grande sacrificio: pensiamo alla gara di domani e non a quella con il Catania, quando pensiamo a una partita alla volta andiamo meglio».ALLEGRI SU BERLUSCONI -  «La società si sta comportando molto bene: anzi benissimo». Così, il tecnico del Milan, Massimiliano Allegri, commenta il comportamento del club di via Turati in questo mercato di gennaio. «Mercato in cui sono arrivati Cassano, Emanuelson e Van Bommel e, non è escluso, possa arrivare anche un esterno in difesa». «La società ha capito il momento - ha proseguito il mister livornese alla vigilia della sfida di Coppa Italia con la Sampdoria -: tutti, in primis il presidente, hanno voglia di vincere e di ottenere obiettivi importanti». Quanto all'ipotesi dell'arrivo di un terzino, Allegri si è limitato ad osservare che: «Sul terzino, vediamo se ci sarà l'opportunità di comprare un giocatore importante». L'allenatore toscano ha poi ricordato la vicinanza del presidente del Consiglio e del Milan, Silvio Berlusconi, alla sua "creatura". «In 25 anni - ha osservato - è sempre stato vicino alla squadra. Anche oggi, magari non quotidianamente ma molto spesso. Domenica scorsa - ha concluso - ha chiamato prima e dopo la partita e questo ha fatto molto piacere a me e ai giocatori».
    AMBROSINI NON CONVOCATO - Il centrocampista e capitano del Milan, Massimo Ambrosini, non è stato convocato dal tecnico Allegri per la gara di domani, contro la Sampdoria, quarto di finale della Coppa Italia. Nella lista, invece, sono presenti i due ultimi acquisti rossoneri, Emanuelson e Van Bommel che potrebbero scendere in campo dal primo minuto. Nel dettaglio, l'allenatore toscano ha convocato i portieri Abbiati, Di Fabio e Roma; i difensori Abate, Antonini, Ely , Jankulovski, Oddo, Papastathopoulos, Thiago Silva e Yepes; i centrocampisti Calvano, Emanuelson), Merkel, Van Bommel e gli attaccanti Cassano, Ibrahimovic, Oduamadi, Pato e Robinho. Lungo l'elenco dei giocatori indisponibili: Amelia, Bonera, Nesta, Zambrotta, Ambrosini, Boateng, Flamini, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Strasser e Inzaghi.

    Lazio, sprint per Ziegler Attacco, spunta Amauri

    ROMA, 25 gennaio - Lotito incalza, Garrone resiste. Que­stione di tempo e di soldi. Ziegler alla Lazio, ci siamo. Ma non c'è ancora l'intesa sul prezzo. Reja aspetta l'esterno svizzero, in scadenza di contratto a giugno. La Sampdoria rischia di perderlo a parametro zero, eppure tiene duro: al Milan aveva chiesto quattro milioni di euro per la cessione a titolo definitivo, alla Lazio non ha ancora detto sì. Ieri Lotito ha visto Vit­torio Garrone, figlio del patron blucerchiato, all'hotel Parco dei Principi. Contatti e incontro interlutorio, da qui al 31 gennaio c'è tempo per definire l'accordo. La società biancoceleste punta a chiudere subito l'operazione. I diri­genti della Samp, almeno a parole, dicono che non lo cederanno. Difficile crederlo dopo aver visto chiu­dere in entrata gli acquisti del baby Martella dal Pescara e dell'ungherese Laczko dal De­brecen, stesso ruolo di Ziegler. Il ds Tosi e Garrone vogliono solo monetizzare la cessione oppure convincerlo a rinnova­re il contratto, ipotesi remota. La Lazio, peraltro, ha già otte­nuto il gradimento da parte del giocatore, che ha detto no al Milan per raggiungere Li­chtsteiner e Reja a Formello.
    POSIZIONI - Soldi e il cartellino di Luciano Zauri, tornato a Ge­nova l'estate scorsa in prestito con un diritto di riscatto fissato a 1,2 milioni di euro. Questa sarebbe l’offerta della Lazio. Non c'è l'assoluta convinzione della Sampdoria sul riscatto del jolly abruzzese. Non dovrebbero rientrare altre contropartite tecniche nell'ope­razione. La Samp per adesso non ha bocciato, ma neppure promosso, l’opzione legata a Pa­squale Foggia, anche se l’acquisto di Macca­rone dovrebbe aver bloccato la tentazione di chiudere Dos Santos del Tottenham. Domeni­ca a Marassi, dopo la sfida con la Juventus, Mimmo Di Carlo ha rinviato qualsiasi discor­so sullo svizzero:«Per ora va alla… Samp. Zie­gler è un professionista, un ragazzo straordi­nario. Poi se c’è un’offerta importantissima, la società deciderà se cederlo o meno». Ieri sera, all’hotel Parco dei Principi, Lotito ha preso tempo:«Il mercato chiuderà il 31 gen­naio e vedremo che cosa succederà. La Lazio è vigile, attenta, sensibile a potenziamenti e nel momento in cui dovessero esserci delle oc­casioni compatibili per incrementare la po­tenzialità dei vari reparti interverremo. Ma al­lo stato attuale non credo che questi elemen­ti ancora ci siano. Valuteremo, vedremo».
    CENTRAVANTI -Da monitorare l’attacco. Lotito e Tare hanno bloccato Kozak, richiesto dal Bo­logna. Lo cederebbero soltanto se arrivasse un centravanti forte e in grado di migliorare la Lazio. Il sogno, per la prossima stagione, può essere Giampaolo Pazzini della Samp. In uscita dalla Juve c’è il brasiliano Amauri. Ci sono stati dei contatti con la Lazio, ma lo sti­pendio del brasiliano è fuori portata. Reja ha smentito con decisione l’ipotesi di uno scambio con Zarate:«Mauro resta al 200 per cento». Dalla Juve potrebbe essere in uscita anche il francese Sissoko, uno dei giocatori preferiti da Tare. Un obiettivo potrebbe diven­tare Andrea Caracciolo, ma il Brescia chiede Foggia in cam­bio. Voci sull’ex Bernardo Corradi (Udinese), ma non sembra una candidatura tale da giustificare la cessione di Kozak. Due giorni fa si è aper­ta la pista legata allo svedese Elmander, 29 anni, scadenza 2011, 9 gol in 23 presenze que­st’anno con il Bolton in Premier League. Al­l’estero ci sarebbero il danese Nicklas Ben­dtner (Arsenal) e lo sloveno Tim Matavz (Gro­ningen).
    USCITE - Risolto il contratto con il centrocam­pista argentino Lucas Correa, passato al Vare­se, la Lazio sta lavorando anche per definire il divorzio da Mourad Meghni. Il fantasista fran­co- algerino è fermo da un anno, si è infortuna­to durante la Coppa d’Africa, ha tentato di re­cuperare per il Mondiale in Sudafrica, a giu­gno è stato operato al ginocchio, sta continuan­do a curarsi in Francia. Lunedì prossimo Me­ghni e i suoi procuratori dovrebbero presen­tarsi a Formello per parlare con la Lazio. E’ sotto contratto sino al 2012.

    Cagliari, è fatta: preso Missiroli dalla Reggina

    CAGLIARI, 25 gennaio - Il Cagliari ha preso dalla Reggina il centrocampista Simone Missiroli. Il presidente Foti ha accettato l'offerta di Cellino (2,5 milioni per la comproprietà) ed ha dato il via libera alla cessione.
    Il centrocampista è già volato in Sardegna questa mattina per firmare il nuovo contratto e mettersi a disposizione di Donadoni.

    Ecco Konko: Per il Genoa ho detto "no" alla Juventus

     
    Il centrocampista: «Sono contentissimo di essere tornato. È stato il mio stesso passato a convicermi di tornare. Quando c'è stato il ballottaggio con i bianconeri non ho avuto dubbi. La mia posizione? Devo ancora parlare con il tecnico e sentire cosa vorrà da me, ma posso giocare in tanti ruoli» 
    GENOVA 25 gennaio - «Sono contentissimo di essere tornato». Sono le prime parole in rossoblù di Abdullay Konko, il centrocampista tornato al Genoa dopo la parentesi in Spagna con il Siviglia. «È stato il mio stesso passato, qui con il Genoa, a convincermi a tornare», ha detto oggi nel corso della sua presentazione alla stampa. «Qui sono cresciuto - ha aggiunto - e quando c'è stato il ballottaggio tra Genoa e Juventus non ho avuto dubbi».
    LA GRINTA - Centrocampista duttile, Konko è costato sei milioni di euro e ha firmato un contratto quadriennale. Domenica potrebbe già scendere in campo contro il Parma: «Io sono pronto - ha sottolineato - e sto benissimo. La mia posizione? Devo ancora parlare con il tecnico e sentire cosa vorrà da me, ma posso giocare in tanti ruoli». «Con l'arrivo di Konko abbiamo completato il centrocampo - ha affermato il presidente rossoblù, Enrico Preziosi - adesso soffriamo ancora un po' davanti, ma toccherà al tecnico trovare la quadratura del cerchio. Sarà importante il rientro di giocatori come Paloschi e Boselli, sperando che Ze Eduardo possa aggiungersi alla squadra».
    GIOCATORI IN USCITA - In uscita, Preziosi ha assicurato che l'unico movimento sarà quello di Kharja: «Criscito? Mi chiama ogni giorno - ha detto il presidente del Genoa a proposito del difensore - ma gli acquisti del Milan dimostrano che non andrà via. Poi a giugno, se ci sarà dell'interesse, ne parleremo, altrimenti potrà benissimo continuare a giocare nel Genoa».

    Becali: «Per il bene di Mutu ci separiamo»

    FIRENZE, 25 gennaio - La stagione deludente della Fiorentina sta facendo crescere la rabbia in parte della tifoseria. In molti hanno cominciato a disertare lo stadio, fatto veramente insolito per una tifoseria che si muoveva in massa anche ai tempi della C2, ed altri scelgono la strada della contestazione firmata. Lo hanno fatto i sostenitori viola che si riconoscono nel gruppo "Marasma": a loro firma è comparso uno striscione nei pressi dello stadio che critica la società con queste parole: "Troppe parole, pochi fatti". Mugugni e rumors di mercato si mescolano. Mutu, che vorrebbe avere un'altra chance a Firenze, ha 'licenziatò il suo procuratore Victor Becali. «Secondo la Fiorentina il problema sarei io e quindi - ha detto Becali ad un media romeno - per il bene di Adrian abbiamo deciso di interrompere la nostra collaborazione di comune accordo».
    SITUAZIONE VARGAS - E se il futuro di Mutu è incerto, non è da meno quello di Vargas. Il peruviano potrebbe lasciare Firenze a giugno e secondo Radio Blu ci sarebbe una offerta del Bayern Monaco di 13 milioni. Altre situazioni, tutte in uscita. Il portiere serbo Vlada Avramov piace al Polonia Varsavia, il centrocampista argentino Bolatti è nel mirino dei brasiliani dell' Internacional, mentre per il difensore brasiliano Felipe potrebbe aprirsi un derby tra Genoa e Sampdoria.

    Samp, ecco Maccarone «Pronto per il Milan»

     
    Il neoblucerchiato: «Vialli mio idolo. Ai rossoneri devo tanto ma non vedo l'ora di affrontarli»
    GENOVA, 25 gennaio - «Sto vivendo emozioni forti, vengo in un grande club e sono molto contento che l'affare si sia concluso al meglio. La Samp l'ho sempre sognata, qui ci giocava il mio idolo Vialli: ho sempre pensato che fosse un grosso motivo d'orgoglio poter vestire la maglia blucerchiata». Queste le prime parole da attaccante blucerchiato di Massimo Maccarone, oggi a Bogliasco per il suo primo allenamento. «Il transfer è arrivato - ha spiegato il giocatore di Galliate, che ha scelto la maglia numero 32 - sono contento di poter essere già a disposizione. Motivazioni ne ho tante, ultimamente ho giocato poco ma sto bene: non ho saltato un allenamento, mi mancherà un po' il ritmo partita, ma sono pronto e ho tanta voglia di ricominciare». L'esordio forse già domani, in Coppa Italia contro il Milan, squadra in cui è cresciuto: «Ai rossoneri devo molto, sono stato 5 anni nel settore giovanile, mi hanno cresciuto e se sono arrivato a certi livelli è anche merito loro. Il Milan ha grandi campioni e i loro sostituti sono comunque buonissimi giocatori».

    Ruiz-Napoli, adesso è fatta Oggi atteso l’annuncio

    CASTELVOLTURNO, 26 gennaio - Le candeline per la festa dei ventidue anni, le valigie da riempire per mettersi in viaggio verso Napoli, le voci di Barcellona che sembra ormai persa alle spalle, le radio che annun­ciano «è fatta» , i dirigenti che correggono in «è qua­si fatta» e quel volo - pre­notato - che resta appeso sino a sera, quando pure l’adrenalina va a nanna, con la maglietta azzurra sotto al cuscino e le stelle da contare lentamente. Sì, Victor Ruiz c’è, e mentre la figura sta per stagliarsi nella calca del san Paolo, con il desiderio matto di osservare da vicino il Na­poli e anche l’Inter, s’al­lunga un’ombra lievissima ­però per niente in­quietante ­che induce a rinviare la partenza, la­sciando li­bero il posto sul volo Ibe­ria e dirottando le atten­zioni sulla sfida di dome­nica con la Sampdoria, da vivere però da dentro, in tribuna.
    BIGON RAGGIANTE - Il giorno di Victor Ruiz è arrivato e, a meno di clamorosissimi ma anche improbabili col­pi di scena, il cin-cin per il primo trasferimento della sua giovane esistenza è questo mercoledì 26 gen­naio, all’alba di un Napoli-Inter ch’è tutto un pro­gramma e che è tutta da osservare, però standose­ne in poltrona, nella pro­pria casa di Barcellona. Un anno, una storia infini­ta: e ora che mancano so­lamente i dettagli, che quel corteggiamento ser­rato e certificato da decine di relazioni si sta felice­mente concludendo, persi­no Riccardo Bigon, difen­sivista ad oltranza ma per necessità di ciò che accade negli anfratti del mercato, rompe gli indugi, squarcia il silenzio e quasi tira uno sospirone di sollievo: «Sia­mo a buon punto» . I detta­gli che rappresentano la differenza sono stati affi­dati a Filippo Fusco, l’av­vocato partenopeo trave­stito da inviato, il collante d’una vicenda nella quale, all’improvviso, c’è finito dentro anche Jesus Dato­lo, contropartita tecnica da aggiungere all’assegno da sei milioni di euro.

    Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio oggi in edicola

    Mazzarri: Io sto con Cavani Il Napoli non si pone limiti


    Il tecnico azzurro alla vigilia della sfida di Coppa Italia con l'Inter: «Il ruolo di anti-Milan non ci interessa, noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada. Ci stiamo abituando a lottare su tre fronti e vogliamo affrontare tutte le partite al massimo. Cavani ha ragione, è questo il nostro credo. Alla fine tireremo le somme. Ruiz? Se arriva, vuol dire che è stato apprezzato da tutti»
    NAPOLI, 25 gennaio - Walter Mazzarri non vuole distrazioni. Chiede al Napoli di rimanere concentrato verso tutti gli obiettivi, perché lui non ha voglia di porsi limiti. Alla vigilia della sfida di Coppa Italia con l'Inter il tecnico scuote così gli azzurri: «Il ruolo di anti-Milan non mi interessa, non facciamoci distrarre. Domani abbiamo una partita importante e affrontiamo una squadra che ha un livello pazzesco. Sono reduci da una sconfitta e avranno la carica giusta, difficilmente sbagliano due partite di fila. Le mie energie sono tutte concentrate su quest’aspetto, serve la prestazione perfetta per superare questo turno».
    NESSUN LIMITE - Mazzarri ha perso due anni fa la finale di Coppa Italia con la Samp: «Perdemmo ai rigori, l’ultimo lo sbaglio Campagnaro. Sono molto coerente, questa squadra deve proseguire il suo discorso di crescita anche a livello di mentalità. Ci stiamo abituando a lottare su tre fronti, siamo andati avanti in Europa League, in campionato siamo lì, in Coppa ci proveremo. Vogliamo affrontare tutte le partite al massimo. Domani è un altro test, ci stiamo abituando a giocare ogni tre giorni. E’ fondamentale per la nostra crescita, vogliamo andare oltre. Cavani ieri ha detto che non ci poniamo limiti, è questo il credo del Napoli. Alla fine tireremo le somme e i bilanci. Se fosse per me, vorrei vincere sempre, ogni sconfitta è una pugnalata, sto male fino alla gara successiva».
    FORMAZIONE - Sul fronte formazione ci sono ancora dubbi: «Dossena non sta ancora bene causa influenza, altri hanno avuto questi problemi. Ricordate che abbiamo perso 3-1 con l’Inter, in quella partita non si è visto il Napoli che dà tutto al 120%, quindi voglio mandare in campo gli stessi che hanno giocato a San Siro anche per un motivo d’orgoglio. C’è un grande equilibrio, questo campionato non ha partite scontate. I campioni ci sono, è migliorato soltanto nelle formazioni che hanno valori meno importanti ma sopperiscono con l’organizzazione».
    COME IL MILAN - Il Napoli vincendo a Bari ha dato prova di sostanza: «A Bari abbiamo mostrato maturità, ma io sono pignolo. Un paio di cose non mi sono piaciute: dobbiamo sempre migliorare. Sull’1-0 abbiamo lasciato qualche spiraglio di troppo ai pugliesi e poi ci portiamo dietro il solito vizietto, dovevamo segnare prima il secondo gol. Comunque la crescita c’è stata, abbiamo fatto tanti progressi, siamo l’unica squadra ad aver conquistato sei vittorie in trasferta assieme al Milan».
    RUIZ - In arrivo c'è il difensore spagnolo Ruiz: «Il compleanno di Ruiz? Non lo sapevo, ci penserò nel momento in cui ci sarà l’ufficialità della trattativa. Se arriva, vuol dire che è stato apprezzato da tutti con la speranza che faccia bene come chi sta già qua».
    CAVANI E LAVEZZI - A trascinare gli azzurri sono Cavani e Lavezzi: «Il Pocho può fare ancora di più, l’importante è che giochi come ha fatto a Bari. Deve essere concreto e applicare quello che io gli dico. La coppia con Cavani, al momento, è perfetta. Se siamo secondi in classifica, è anche merito loro. E’ fondamentale pure Hamsik, quindi non dimentichiamolo».
    I SOGNI - Napoli sogna in grande: «Deve essere benzina nel nostro motore. Comunque la nostra gente è equilibrata, è contenta di sognare, ma è realista. C’è un connubio tra noi e il nostro pubblico, si percepisce pure allo stadio».
    SNOB - L’Inter domani affronterà il Napoli con rispetto: «Nessuno ci snobberà più, noi non molliamo mai e possiamo mettere in difficoltà chiunque. Sono convinto che faremo una grande prestazione, poi vedremo il risultato. Se dovesse andar bene, avremmo ancora più forza e convinzione in campionato, altrimenti ci rialzeremo come è già accaduto in passato. Champions e scudetto? Non pronunciamo nessuna di queste due parole e vediamo dove arriviamo».

    Lavezzi-Hernanes-Olivera Il momento del Sudamerica

     
    Si ferma Ibra (ma solo perchè Robinho scialacqua il bendiDio di palle-gol che lo svedese gli regala contro il Cesena), sale prepotentemente il Sudamerica 
    MILANO, 26 gennaio - Si ferma Ibrahimovic (ma solo perchè Robinho scialacqua il bendiDio di palle-gol che lo svedese gli regala contro il Cesena), sale prepotentemente il Sudamerica. Un argentino, il Pocho Lavezzi, piomba alle spalle di Ibra con 6 assist (l’ultimo, a Bari, a vantaggio di Cavani) dove trova Cossu e Mauri; il brasiliano Hernanes, con il tocco del gol per Floccari a Bologna arriva a 4; l’uruguagio Olivera, con lo splendido assist per Di Michele a Firenze, sale a 3. Visto il tenore di alcuni commenti, vale la pena ricordare quando si parla di ‘assist’ per il nostro giornale, voce che appare nei tabellini delle partite. E’ assist solo il passaggio che poi viene trasformato in rete dal compagno di squadra. Non è assist, però, se il passaggio avviene da una punizione o da un calcio d’angolo. In mancanza di una definizione rigorosa e comune, ci dobbiamo attenere a questi parametri.
    CLASSIFICA ASSIST 21a GIORNATA
     7 assist
    Ibrahimovic (Milan)
    6 assist Cossu (Cagliari); Mauri (Lazio); Lavezzi (Napoli)
     5 assist Cassano (3 Milan/2 Sampdoria); Balzaretti (Palermo)
    4 assist Stankovic (Inter); Krasic (Juventus); Hernanes (Lazio); Dossena (Napoli); Nocerino (Palermo); Angelo (Parma); Isla e Pinzi (Udinese)
    3 assist
    Maicon (Inter); Marchisio (Juventus); Olivera (Lecce); Ronaldinho (Milan); Hamsik (Napoli); Ilicic (Palermo)
    2 assist Almiron (Bari); Di Vaio e Casarini (Bologna); Lazzari e Biondini (Cagliari); Schelotto e Ceccarelli (Cesena); Pellissier (Chievo); Cerci e Gilardino (Fiorentina); Biabiany, Eto’o, Milito, Pandev e Thiago Motta (Inter); Iaquinta (Juventus); Rocchi (Lazio); Vives (Lecce); Oddo, Seedorf e Pirlo (Milan); Cavani e Maggio (Napoli); Pastore (Palermo); Mexes, Menez e Riise (Roma); Marilungo (Sampdoria); Sanchez, Floro Flores, Di Natale e Armeno (Udinese)
    1 assist
    Donati, Rivas, Gazzi e Alvarez (Bari); Meggiorini, Mutarelli, Mudingayi, Britos, Rubin, Moras, Ramirez, Ekdal e Della Rocca (Bologna); Diamanti, Cordova e Filippini (Brescia); Agostini (Cagliari); Capuano, P. Ledesma, Ricchiuti e Gomez (Catania); Bogdani, Nagatomo e Jimenez (Cesena); Constant, Bogliacino, Granoche e N.Frey (Chievo); Santana, Vargas, Marchionni, Ljajic, Montolivo e Gamberini (Fiorentina); Dainelli, Veloso, Rafinha, Toni, Destro e Sculli (Genoa); Coutinho, Sneijder (Inter); De Ceglie, Sissoko, Motta, Pepe, Grosso, Aquilani (Juventus); Zarate e Biava (Lazio); Giacomazzi, Fabiano, Ofere, Di Michele e Munari (Lecce); Ambrosini, Antonini, Thiago Silva, Boateng e Robinho (Milan); Gargano, Zuniga, Pazienza e Sosa (Napoli); Kasami, Miccoli, Maccarone, Cassani, Bovo e Pinilla (Palermo); A. Lucarelli, Giovinco, Marques, Zaccardo e Valiani (Parma); De Rossi, Borriello, Cassetti, Totti e Vucinic (Roma); Palombo, Dessena, Mannini e Gastaldello (Sampdoria); Pasquale, Denis e Asamoah (Udinese).

    Lazio, caccia alla punta Voi chi prendereste?

    ROMA, 25 gennaio - La Lazio di Edy Reja è alla ricerca di un attaccante che faccia gol. Alla squadra biancoceleste serve un giocatore in grado di finalizzare la grandissima mole di gioco che i capitolini creano. Mancano sei giorni alla fine del calcio mercato e ogni minuto che passa diventa sempre più difficile trovare una punta che possa fare al caso del tecnico goriziano. Alla fine si potrebbe fare anche di necessità e virtù e cercare di valorizzare le qualità di Kozak che contro la Roma nel derby di Coppa Italia ha lasciato una buona impressione. Certamente l'aspetto economico giocerà un ruolo fondamentale, ma è altrettanto sicuro che il nome del prescelto potrebbe uscire da questa lista:
    Kozak
    Elmander
    Matavz
    Klose
    Amauri
    Bendtner
    Samaras
    Corradi
    Caracciolo
    Szalai
    Vossen

    Ganso, il gioiello che sogna Milano

    Ha 21 anni e il calcio nel sangue: è la stella del Santos. Ha stregato Milan e Inter, ma c’è mezza Europa in fila. «I campioni del mondo si stanno interessando a me». Un anno fa diceva «Il Manchester? Meglio Milan, Real o Barcellona». Tutti 'impazziti' per lui. Socrates: «Il più grande talento brasiliano degli ultimi 10 anni». La madre adottiva fondamentale
    ROMA, 26 gennaio - Il derby, quello di Milano, questa volta si trasferisce a Santos, la cit­tà famosa per la squadra di calcio, perchè lì ci giocò Pelè. Milan e Inter scendono in campo per “giocarsi” Paulo Henrique Ganso, uno dei me­ninos di Vila Belmiro, così sono chia­mati i ragazzini terribili del Santos, un altro dei Pelè, grande o piccolo si vedrà, che il club pau­lista puntualmente riesce a inventare. « Sono ancora infortu­nato e un grande club d'Europa, l'ultimo campione del mondo, si sta interessando a me » ha detto qualche giorno fa Ganso riferendosi ai nerazzurri di Moratti. «Non mi piacerebbe giocare nel Manchester City. Pre­ferisco una grande co­me il Milan, il Real Madrid o il Barcello­na» aveva dichiarato il “menino” un anno fa quando gli inglesi di Mancini si era­no fatti avanti. Ci ha provato poi anche il Lione, 20 milioni di euro, spiccioli, poi rus­si, nemmeno ascoltati, quindi l'elen­co delle grandi: è finito nel mirino di Real Madrid, Barcellona, Juventus, Chelsea, ma adesso c'è il “derby del­la Madonnina” proprio nel momento in cui Ganso si lamenta del Santos, reo di non valorizzarlo. «Lo fa l'Inter - ha aggiunto ancora polemicamente il ventunenne di Ananindeua, citta­dina non lontano da Belem -e non la mia società».Guadagna meno di un terzo rispetto a quello che prende Neymar (66.000 euro al mese contro i 220.000 del compagno), il contratto scade nel 2015, c'è una clausola re­scissoria da 50 milioni di euro, ma adesso vuole di più, proprio nel mo­mento i cui le attenzioni dall'Europa si fanno più pressanti e si avvicina il rientro in campo, previsto entro la fi­ne di febbraio, dopo l'infortunio al gi­nocchio che l'ha tenuto fermo dal 26 agosto scorso. Ronaldo lo vo­leva ai Mondiali, Dun­ga invece l'ha lasciato a casa e per vederlo nella Seleçao è dovuto arrivare Mano Mene­zes, così Ganso - che in portoghese vuol dire oca - ha esordito l'ago­sto scorso contro gli Stati Uniti. E’ il nuovo Zidane, oppure Kaka o anche Guti: i paragoni non si contano, ma su una cosa tutti concor­dano, è un centrocam­pista unico, un nume­ro 10 speciale.
    PIÙ FORTE DI ZIDANE - «È il miglior gio­catore che ha prodotto il Brasile ne­gli ultimi dieci anni - ha detto senza la minima ombra di dubbio il dottor Socrates, ex giocatore anche della Fiorentina - il Santos può vendere tutti, ma non Ganso, perchè lui fa giocare la squadra» .Adailson, dopo averlo affrontato l'anno scorso con il Gremio, era senza parole: «È un fenomeno del centrocampo, nella sua posizione è il più forte in Brasile eforse anche in tutto il mondo». E il suo compagno di squadra Neymar? Poche parole, ma sicure: «Diventerà più forte di Zidane». CALCIO NEL SANGUE - Paulo Henrique Chagas de Lima ha compiuto 21 an­ni il 12 ottobre ed è nato da una bre­ve relazione tra un ex calciatore di una piccola squadra, il Remo, dal nome celebre, Amarildo ( solo omoni­mo del grande attaccante che giocò in Italia anche con Milan, Fiorentina e Roma) e una donna che poi era una impiegata della sorella Maria Creuza Tavares, la quale poi, assieme al marito Julio Tavares de Lima ha cre­sciuto il bambino fin dal nascita. Una storia che sia i genitori adottivi che il padre biologico, preferiscono non approfondire, ma Dona Creuza, la mamma adottiva, ha avuto una im­portanza fondamentale nel successo calcistico di Ganso. Fu lei, quando il figlio aveva 15 anni ed era al Paysandu, che disse all'allenatore di non farlo giocare laterale destro, non era il suo ruolo: «Ci parlai e da lì capii­ - ha raccontato Maria Creuza - che era arrivato il momento di cambiare squadra». Dona Creuza ha seguito le partite del figlio fin quando era un bambino, poi fu lei a mandare un dvd con il curriculum di Paulo Henrique al Santos, poi lasciò il marito e altri tre figli a casa e partì con Ganso e il suo sogno di diventare un campione. Arrivata a Santos il 15 agosto del 2005 per i provini, sola col figlio c'è rimasta fino al 2009, quando final­mente è stata raggiunta dal marito, ma ormai il lavoro era stato fatto: Ganso era pronto a spiccare il volo.

    Lazio-Ziegler, ci siamo Alla Samp proposto Zauri

     
    Santon può spingere lo svizzero verso Formello, ma la stessa trattativa con l’Inter per Pazzini, qualora andasse in por­to, chiuderebbe le porte al possi­bile arrivo di Foggia. I blucer­chiati hanno chiesto infatti Bia­biany a Moratti
    ROMA, 26 gennaio - Reto Ziegler questa sera gioca a Marassi: Sampdoria-Mi­lan, quarti di Coppa Italia. Lo svizzero è annunciato in forma­zione. Garrone e Tosi l’hanno bloccato, non intendono cederlo, a costo di perderlo a parametro zero. Ma l’addio sembra vicino, difficile resistere, soprattutto se dall’Inter arrivasse Santon. Un’altra giornata di trattative in­fernali ha spinto Ziegler verso la Lazio. Lotito conta di chiudere l’operazione tra domani e vener­dì, proverà a regalarlo a Reja. Sa­rebbe un rinforzo fondamentale per il girone di ritorno e per dare la scossa alla squadra bian­coceleste. Kolarov, ieri ospite gradito e inatteso a Formel­lo, di fatto non è mai stato sostituito. Garrido ha fallito, non per moti­vi tecnici ma per continui guai fisici: quasi mai disponibile. La La­zio sta tentando di rimetterlo in pista, Lotito ha negato l’ipotesi di un intervento chirurgico, ma i prossimi allenamenti stabiliran­no la verità sull’esterno basco, mai titolare in campionato. Un flop. E la società biancoceleste ha necessità di intervenire per coprire la fascia sinistra, recupe­rando Radu nel ruolo di centrale. L’acquisto di Ziegler consenti­rebbe al tecnico friulano anche la possibilità di tornare al 3- 5- 2, modulo praticato nella passata stagione, con due nazionali sviz­zeri sulle corsie esterne (l’altro è Lichtsteiner).
    CURIOSITA’ - Questa sera si potreb­be (condizionale d’obbligo) con­sumare l’addio di Ziegler alla Sampdoria. Se così fosse, per lo svizzero sarebbero le prove ge­nerali. C’è un altro motivo in ci­ma ai pensieri di Lotito e che spinge la Lazio ad accelerare l’operazione. Martedì prossimo Reja e la squadra affronteranno il Milan a San Siro nell’anticipo della quarta giornata di ritorno. Chiudere l’operazione lunedì po­meriggio, a due ore dal termine per i trasferimenti invernali, non avrebbe senso. Se c’è la volontà di prendere Ziegler, meglio farlo entro il week- end, consegnando a Reja un giocatore pronto per una partita così delicata. Sculli, che ha esordito domenica a Bolo­gna e ha pure rimediato una con­tusione alla schie­na, veniva da un lungo periodo di inattività. Ziegler è prontissimo e sta giocando con conti­nuità. Avere una soluzione in più per affrontare Ibrahi­movic non sarebbemale.
    TRATTATIVA - Resta, però, da rag­giungere l’intesa con la Sampdo­ria. Garrone in estate aveva ri­preso Zauri in prestito con dirit­to di riscatto fissato a 1,2 milioni di euro. La Lazio ha proposto il cartellino del jolly abruzzese e soldi per rilevare Ziegler con sei mesi di anticipo rispetto alla sca­denza. Santon può spingere lo svizzero verso Formello, ma la stessa trattativa con l’Inter per Pazzini, qualora andasse in por­to, chiuderebbe le porte al possi­bile arrivo di Foggia. I blucer­chiati hanno chiesto infatti Bia­biany a Moratti. Si vedrà. Un aspetto è stato chiarito da Lotito: Ziegler ha espresso il gradimen­to per la Lazio, ma non c’è già un accordo. Reja lo vuole prendere subito, ne ha bisogno. Qualora lo svizzero si svincolasse a giugno, tutto tornerebbe in discussione.

    Vendita Roma, ore decisive Trattativa a New York

    ROMA, 26 gennaio - Una notte romana e romanista a New York. Protagonista, fi­nora sconosciuto, mister Tho­mas R. Di Benedetto, italo-ame­ricano. E’ lui il numero uno del­la cordata di imprenditori “born in the Usa” che vuole la Roma. E’ lui che ieri, con i suoi legali e i suoi advisor, al cinquantunesimo piano di un grattacielo che dà su Park Avenue, ha incontrato i ver­tici di Unicredit, il dottor Paolo Fiorentino e il dottor Piergiorgio Peluso, accompagnati dall’avvo­cato Roberto Cappelli, tra le al­tre cose nel Cda della Roma, e dall’avvocato Mauro Baldissoni dello studio Tonucci. Sul tavolo, l’acquisto della Roma.
    INCONTRO - L’appuntamento era per le die­ci di mattina,local time,le sedici nel nostro paese. I dirigenti dell’Istituto bancario pro­prietario della Roma, erano arrivati il gior­no precedente, atterraggio alle 17.46 ame­ricane dal volo Alitalia Az 610,business class,all’aeroporto Kennedy della grande mela. Una cena a Manatthan per mettere a punto gli ultimi dettagli, un sonno per smal­tire il fuso orario, una sveglia di prima mat­tina, scoprire una New York sotto la neve,breakfast,per poi presentarsi freschi, ripo­sati, lucidi all’incontro che può decidere il futuro della Roma. C’è da dire che le parti sono in contatto da almeno tre mesi. Due volte dirigenti di Unicredit nel recente pas­sato si sono incontrati con la controparte a New York, una volta un rappresentante de­gli americani è stato a Roma per un incontro, concluso con un fine settimana sporti­vo. Il 12 dicembre scorso, in­fatti, il rappresentante americano, si è ac­comodato in tribuna allo stadio Olimpico per assistere alla partita tra la squadra di Ranieri e il Bari. Possiamo aggiungere, per esempio, che l’amico americano, è rimasto piuttosto interdetto quando, entrando in tri­buna Monte Mario, ha scoperto che lo sto­re della Roma era un camion,e se un tifo­so si vuole provare una maglietta, dove va? ha chiesto con un sorriso, facendo comun­queintuire che tipo di idee questo gruppo ha per un eventuale futuro da proprietari nella Roma.

    La Juve pensa a Cissé Oggi arriva Barzagli

     
    Il club non vuole sperperare soldi e cerca una soluzione per rinforzare l’attacco. Tentativo per il francese del Panathinaikos: i bianconeri chiedono il prestito 
    TORINO, 26 gennaio - Non vuole fare salti nel buio, la Juventus. Né sperperare sol­di. Che non sono tanti, come è sem­pre stato detto. Il passivo di 11,5 mi­lioni con cui si è chiuso l'ultimo bi­lancio esige il massimo rispetto dei conti. E, se investimento deve esse­re in questo mercato, deve essere certo di andare a buon fine: altri­menti, meglio limitarsi a qualche operazione di maquillage e riman­dare all'estate i colpi veri che do­vranno rifondare la squadra soprat­tutto in attacco. Dove è chiaro a tut­ti che la Juventus procederà a una vera rivoluzione, dal momento che l'attuale stagione sta dimostrando l'inadeguatezza di Amauri e la poca affi­dabilità di Iaquinta: si ripartirà insomma da Quagliarella, pro­babilmente da Toni e da Del Piero, con un altro vero bomber da affiancare loro che sia in grado di garan­tire una ventina di gol sicuri. Diffi­cilmente allora l'operazione sarà fat­tibile in questi ultimi giorni di gen­naio, pur se è meglio non dare nulla per scontato. I nomi sono sempre quelli, monitorati e tenuti d'occhio ma con la consapevolezza che la strada rimane zeppa di incognite e difficoltà: «La realtà è che noi avremmo bisogno di un giocatore su­bito pronto che ci facesse fare un sal­to di qualità - è il pensiero di Marot­ta - Non abbiamo molto tempo per aspettare che l'eventuale nuovo arri­vato si ambienti per poi dare il suo contributo». Come dire che l'identi­kit perfetto sarebbe un italiano: dal momento che le trattative in questo senso sono in stallo «tanto vale re­cuperare quei giocatori che abbia­mo e che fino adesso per un motivo o per l'altro non sono riusciti a ren­dere come ci si era augurato. Sareb­be bastato poco per avere una clas­sifica decisamente migliore fin da adesso: abbiamo perso quattro par­tite,una sola in più del Milan, ma gli otto pareggi ottenuti finora ci hanno tagliato un po' le gambe. Con un paio di vittorie in più, magari con scarto minimo, tutti gli scenari sa­rebbero diversi». Senza la zampata di un attaccante vero, diventa in­somma difficile ma - per dirla con Del Neri - bisogna arrangiarsi conquello che passa il convento.
    CISSE’ - Volendo provare ad andare sul sicuro, sempre con la formula del prestito fino a fine anno con ri­scatto fissato per l'estate, la Juven­tus si è anche informata su Djibril Cissé, 29enne attaccante francese di origini ivoriane oggi al Panathinaikos con cui lo scorso anno ha vinto campionato e Coppa di Grecia. Da quelle parti ha fatto faville: 23 gol in 27 presenze l'anno scor­so, 17 in 18 quest'an­no. Ma Cissé è uno che la palla l'ha sempre buttata den­tro, prima con l'Auxerre, poi con il Liverpool - con cui ha vinto anche una Champions League - poi con il Marsiglia e il Sunderland prima di sbarcare ad Atene. Combattente ve­ro, capace di giocare sia da prima che da seconda punta, ha il contrat­to in scadenza nel 2013 e costerebbe una decina di milioni: avendo gran­de esperienza dei maggiori campio­ni europei, non accuserebbe alcuna crisi di rigetto e potrebbe essere in­somma una bella scommessa con ri­dotto margine di rischio. Su di lui ha messo gli occhi anche il Wolfsburg orfano di Dzeko: al 'Pana' sono di­sposti ad ascoltare e la Juve, che non perde del tutto d'occhio i vari Hun­telaar, Luis Fabiano e Forlan, medi­ta. Intanto, oggi sarà il giorno di An­drea Barzagli: visite mediche e fir­ma del contratto (biennale) per il di­fensore proveniente dal Wolfsburg.

    Inter, ecco il piano Pazzini Arriva Kharja dal Genoa

     
    Trattativa con la Sampdoria. Moratti: «Ci proviamo». Santon e Biabiany nella contropartita, ma il terzino non vuole lasciare Milano prima di giugno. Il patron: «Matri? Una buona idea». Definito l'arrivo del centrocampista marocchino. La formula: prestito con diritto di riscatto dell'intero cartellino a circa 4 milioni 
    APPIANO GENTILE, 26 gennaio - Incassato dal Bologna un perentorio no per Marco Di Vaio, l'Inter ha deciso di approfondire l'idea Pazzini che ai dirigenti di corso Vittorio Ema­nuele era venuta lunedì sera. E nel corso della giornata di ieri at­torno al centravanti della Sam­pdoria e della Nazionale è venuto fuori un vero e proprio intrigo che ha coinvolto e coinvolgerà altri giocatori, da Matri a Luis Fabia­no, passando per le altre opzioni sul mercato estero (Klose e Pizar­ro), meno probabi­li, ma non ancora tramontate.
    PAZZO GIALLO  - Le prime indiscrezio­ni sulla trattativa con la Samp sono arrivate in matti­nata: Inter dispo­sta ad offrire contropartite tecni­che (Santon e Biabiany ai quali secondo alcuni in serata si sareb­be aggiunto pure Coutinho, pupil­lo 'blindato' da Leonardo) più sol­di per arrivare al bomber blucer­chiato. Il tam tam è cresciuto con il passare delle ore e sull'argomento è intervenuto anche Mo­ratti: «Pazzini è un giocatore che si guarda sempre con interesse perchè ha molte qualità. Non sia­mo sicurissimi di poterlo acqui­stare, forse non è possibile, ma stiamo guardando per capire se ci sono possibilità» , ha detto il presidente che in mattinata hafatto il punto della situazione con il dt Branca. Moratti ha capito che l'operazione ha costi elevati perché Garrone valuta il giocato­re tra i 18 e i 20 milioni. Da qui la frenata davanti a taccuini e tele­camere.
    INCONTRO - In realtà, nel pomerig­gio il dt Branca ha incontrato a Milano il ds blucerchiato Tosi e l'agente del giocatore, Tinti. Il summit rimane avvolto nel miste­ro perché le parti lo negano, ma in realtà si è parlato della valuta­zione della punta. Con alcuni ostacoli sorti durante la chiac­chierata: 1) San­ton non vuole muoversi dall'In­ter prima di giu­gno; 2) la valutazione di Biabiany: l'Inter dice 9 mi­lioni, la Samp qualcosa meno; 3) il conguaglio eco­nomico. La Sampdoria, che per Pazzini ammette solo sondaggi nerazzurri e nega offerte, è dispo­sta a cedere di fronte a una propo­sta di 10 milioni più l'intero car­tellino di Biabiany. L'Inter parte da una base molto più bassa. «Molte ipotesi, ma tutte difficili da concludere per motivi diversi», filtra da corso Vittorio Emanuele. Stamani sono previsti nuovi contatti, magari un altro in­contro, tra le parti.
    MATRI E FABIANO - Moratti, che ie­ri ha ricevuto per la sua Inter la benemerenza della Regione Lom­bardiaper meriti sportivi, aveva preannunciato di «voler risponde­re positivamente alle necessità di Leonardo» e, oltre a manifestare la sua speranza di una serie A ri­dotta rispetto all'attuale a 20 squadre, ha definito «una buona idea» la pista Matri del Cagliari. Più freddo su Luis Fabiano e Po­li, «un ottimo giocatore, ma non è ancora nella nostra lista». Da Si­viglia il procuratore del brasilia­no, Fuentes, ha invitato l'Inter a chiamare il club spagnolo se desiderosa di avere il suo assistito, mentre da Cagliari Cellino non ha risposto con lo stesso entusiasmo (eufemismo...) all'interessamento nerazzurro per il suo attaccante.
    ARRIVA KHARJA - Definito l'arrivo del centrocampista del Genoa. La conferma è arrivata anche da Preziosi («Capozzucca è a Mila­no. Kharja non rientra più nei no­stri piani»). La formula: prestito con diritto di riscatto dell'intero cartellino a circa 4 milioni. Do­mani, se arriverà l'ok di Muntari al Sunderland, il discorso sarà chiuso.
    CASTAIGNOS E RIVAS - Il Feyenoord ha licenziato il dt Beenakker. Al suo posto nel duplice ruolo di al­lenatore e dt l'ex Pisa Mario Be­en. Ieri Been ha contattato l'Inter: vorrebbe chiudere la cessione di Castaignos subito (2,4 milioni più 1 di bonus) e farlo partire in esta­te. Oggi nuovi contatti. Rivas al 99% andrà agli ucraini del Dni­pro. Dnipropetrovsk. Kerlon è del Atletico Paranaense.

    Coppa Italia: Juve-Roma scelto l'arbitro Damato

    ROMA, 26 gennaio - È Antonio Damato di Barletta l'arbitro designato per Juventus-Roma, gara valida per i quarti di finale di Coppa Italia, in programma domani alle 20.45. A completare la terna gli assistenti Padovan-Tonolini, quarto uomo Orsato.

    Garrone contro Cassano: Non è un ragazzo con valori

     
    Il patron della Samp: «Avendo detto che se avesse saputo di andare al Milan avrebbe insultato prima il presidente, posso dire che la natura di quest'uomo è esattamente quello che ha sempre rivelato»
    GENOVA, 26 gennaio - «Non ho alcun sentimento di considerazione nè di accettazione dei suoi problemi psicologici, soprattutto dopo quello che ha detto», durante la sua presentazione al Milan, «che mi hanno tolto ogni possibilità di dire che per me è un ragazzo che ha dei valori». Lo ha detto il presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, a poche ore dalla partita di Coppa Italia che vedrà la Samp affrontare il Milan di Cassano al Ferraris di Genova. Garrone ha ricordato le parole di Cassano pronunciate il giorno della presentazione al Milan. «Avendo detto che se avesse saputo di andare al Milan avrebbe insultato prima il presidente - ha detto Garrone - posso dire che la natura di quest'uomo è esattamente quello che ha sempre rivelato».
    IL MERCATO - Pazzini è stato ceduto all'Inter? «No, di Pazzini non parlo». A poche ore dalla partita di Coppa Italia Sampdoria-Milan, con la coppia Maccarone-Macheda schierata in attacco e il giovanissimo Zaza in panchina, e soprattutto con le voci che danno il 'Pazzo' già sulla strada dell'Inter, il presidente blucerchiato non risponde alle domande sulla ipotetica cessione del bomber. Garrone non chiude però tutte le porte: «Che vi devo dire - ha sorriso rispondendo alle domande a margine di una iniziativa culturale della Fondazione che presiede -, mancano cinque giorni alla chiusura del mercato». LE SCOMMESSE - Dietro alle scommesse clandestine che, come denunciato dal presidente della Uefa Michel Platini si attesterebbero sul 50% dei dieci miliardi giocati, ci potrebbero essere «delle intese». Lo ha detto stamani Riccardo Garrone, presidente della Sampdoria, a margine di una iniziativa culturale della sua fondazione. «Sono molto preoccupato - ha detto Garrone - da quando ho sentito il presidente Platini sollevare l'allarme per l'aumento delle scommesse clandestine». «Per arrivare a risultati ottimali per cui chi scommette vince - ha sottolineato - non è difficile pensare ad una ipotesi di intese».

    Ranieri: «Futuro Roma? Pensiamo solo alla Juve»

     
    «Noi abbiamo diviso il settore: ci occupiamo solo delle cose di campo, le altre cose vengono gestite dai Sensi e dalla banca e non ci devono interessare. Non mi aspetto nulla. Pensiamo solo a vincere una partita importante. Le critiche per il gioco? Noi siamo tra i migliori» 
    ROMA, 26 gennaio - «Il futuro della società? Noi abbiamo diviso il settore: pensiamo solo al campo, le altre cose vengono gestite dai Sensi e dalla banca e non ci devono interessare. Non mi aspetto nulla. Pensiamo solo a vincere una partita importante». Pensare solo alla Juve. E' questo il messaggio del tecnico della Roma, Claudio Ranieri, ai suoi giocatori alla vigilia della partita di Coppa Italia contro i bianconeri. Ranieri non crede che le voci sul futuro della società possano creare problemi alla squadra.
    SQUADRA UNITA - Come per il Bologna, alle prese con problematiche societarie, anche la Roma ha dimostrato sul campo di non risentirne. «Ma dipende sempre dalle situazioni - sottoliena Ranieri-. Ci sono alcune problematiche che in alcuni ambienti possono dare qualcosa in più a livello di determinazione. Magari in altri spogliatoi questi problemi vengono amplificati. Perché la sensibilità dello spogliatoio si basa su alcune alchimie che non è facile gestire. Devono essere bravi tutti, dai magazzinieri all'allenatore, a impegnarsi per gestirle». «Quello che conta è quello che facciamo adesso, quest'anno -spiega ancora il tecnico-. Non possiamo pensare a quello che sarà. Abbiamo due possibilità: o mollare e fare un campionato da schifo, o lottare col coltello tra i denti perché in campo la faccia ce la mettiamo noi. E questo messaggio mi sembra sia stato recepito dai ragazzi. Per quanto mi riguarda, verrò giudicato dai risultati... e poi continuerò a lavorare. Il calcio è molto particolare». «Cosa mi auguro da tifoso? -aggiunge- Che venga un presidente che voglia fare il bene dellla società, proseguire il lavoro dei Sensi e, possibilmente, migliorarlo».
    JUVE E FORMAZIONE -Ranieri parla poi dell'impegno contro la Juve. Una partita difficile, «perché si giocherà in trasferta, e perché la Juve vuole vincere proprio come noi». «Per quanto riguarda le decisioni di formazione, le prendo tra stasera e domani mattina. Parlerò con Borriello e sentirò il suo responso finale. Oggi stava meglio. Sicuramente in porta giocerà Jullio Sergio. Pizarro? Parlando con lui abbiamo deciso che a inizio febbraio, se tutto va bene, tornerà ad allenarsi col gruppo. Scambio Doni-Eduardo? Non ne parlo. Chi è più bravo? Chi gioca in Serie A è sempre bravo. La Juve? E' una grossa squadra, ha speso tanti soldi e vuole vincere sia in campionato sia in Coppa Italia. Giochiamo fuori casa, mi dispiace non ci siano i nostri tifosi, speriamo di tornare vincitori. Non c'è preoccupazione, ma rispetto sì». «Adesso che la Roma sta facendo bene per me non è una questione di riscatto? -afferma poi l'allenatore giallorosso- Io cerco sempre di fare il massimo con la squadra che ho. Vengo criticato per il gioco, ma chi lo fa forse non guarda le altre partite. Ritengo che noi siamo tra i migliori. Vedendo le altre squadre non mi sembra che facciano cose dell'altro mondo. Il campionato italiano è difficile proprio per questo, perché tutti cerchiamo di far giocare male l'avversario».
    MERCATO - La Roma non sta intervenendo sul mercato in entrata, al contrario delle avversarie. «Sicuramente prendendo dei giocatori validi è logico che chi compra è cconvinto di miglioprarsi -commenta Ranieri-. Io devo ringraziare la società perché non pensavo di poter contare su Adriano e Borriello, due colpi inaspettati, e sono contento per questo».
    CALENDARIO - Ranieri si sofferma anche sul calendario della Coppa Italia: «Il tabellone di Coppa Italia? La nostra partita era già programmata per giovedì, si è cercato di giocare mercoledì ma non importa, pensiamo solo a giocare. C'è questo regolamento, accettiamolo. Gara notturna a Torino? Ormai lo sappiamo, il campionato è molto ridotto ci sono tremila partite. Si divertiranno i tifosi che non si annoieranno potendo vedere calcio ogni tre giorni. Per quanto ci riguarda, dobbiamo arrivare a buon punto nel momento cruciale».
    VUCINIC-MENEZ - In conclusione Ranieri elogia la coppai Vucinic-Menez, ricordando però che i due «devono sempre giocare per la squadra». «Vucinic-Menez come Totti-Cassano o Vialli- Mancini? Sì, vedo che c'è un'affinità e negli allenamenti li metto sempre insieme. Però questo deve essere utile per la squadra non per loro. Questa simbiosi va bene, ma sempre al servizio della squadra».

    lunedì 24 gennaio 2011

    In Spagna: «Ruiz al Napoli è solo questione di ore»

    Secondo i media catalani c'è "intesa totale" tra le parti per il trasferimento del difensore dell'Espanyol in maglia azzurra. Accordo per 8,5 milioni di euro (inclusa la metà di Datolo)
    ROMA, 24 gennaio - Victor Ruiz a un passo dal Napoli. A sostenerlo è l'edizione online del quotidiano catalano 'El Mundo Deportivo', secondo cui la partita giocata ieri contro il Getafe sarà l'ultima con la maglia dell'Espanyol dal difensore spagnolo. Salvo sorprese, spiega 'El Mundo Deportivo', già nelle prossime ore Ruiz si dovrebbe trasferire alla corte di Mazzarri.
    ACCORDO TROVATO - C'è, infatti, intesa totale tra le parti. Il difensore centrale arriverà a Napoli per 8,5 milioni di euro. Sei milioni saranno pagati in diverse soluzione, e 2,5 corrispondono alla metà di Datolo. L'agente del giocatore, 'Magic' Diaz, lo scorso giovedì si è recato a Napoli per trattare con i dirigenti del club azzurro il trasferimento del suo assistito. L'ostacolo da superare era l'accordo economico tra Napoli ed Espanyol ma, a quanto pare, anche questo aspetto è stato risolto. Non è escluso che dei rappresentati del Napoli si rechino oggi a Barcellona per concludere l'affare. Da parte sua, spiega ancora il quotidiano catalano, Victor Ruiz non vede l'ora di essere presentato come nuovo giocatore del Naoli.

    Pozzo blinda Sanchez «Almeno fino a giugno»

    Il patron: «Con quella di Zaccheroni, che arrivò terza, è la più bella Udinese degli ultimi 25 anni. Anche Di Natale resta con noi. La vittoria sull'Inter uno spot per il calcio»
    ROMA, 24 gennaio «Con quella di Zaccheroni, che arrivò terza, è la più bella Udinese degli ultimi 25 anni». Giampaolo Pozzo, patron dal club friulano, («non sono più presidente da 23 anni»), ospite di 'Radio anch'io lo Sport', si stropiccia gli occhi per essere certo di non vivere un sogno. L'Udinese che ha costretto Leonardo alla prima sconfitta «è stata uno spot per il calcio. Ma sono 5-6 partite che giochiamo davvero bene. L'Inter resta la squadra campione del mondo, solidissima e con una gran centrocampo. Però ieri ho visto un'Udinese strepitosa, incontenibile, divertente. Come con il Milan. Quel 4-4, ai rossoneri che subiscono così poco, dimostra quanto sia difficile per le difese avversarie prenderci le misure». Nella sua pragmaticità, Pozzo invita a godersi il momento senza esaltarsi, «andando avanti alla giornata, ora sono contento così».
    DI NATALE - Totò Di natale come Zico? L'attaccante napoletano ieri ha battuto un gran punizione «ed in effetti ora sono in dubbio su chi sia il migliore». Totò «sta crescendo tecnicamente ogni anno di più».
    SANCHEZ - Ed anche lui, come l'altro gioiello, il cileno Alexis Sanchez, è "blindato". Quest'ultimo «sicuramente fino a giugno», Di Natale anche oltre: «Ha ripetuto che vuole finire la carriera qui. A Udine nessuno è prigioniero, se fino ad oggi è rimasto lo ha fatto per una scelta spontanea».
    GUIDOLIN - Oggi osannato, Francesco Guidolin era traballante ad inizio campionato, dopo quattro ko consecutivi: «Con un punto in cinque partite era dura, ma conoscendolo e sapendo come lavora non avevo dubbi - ha assicurato Pozzo -. Poi ci sono state circostanze sfortunate: con il Bologna abbiamo perso una partita che strameritavamo di vincere. Però si vedeva che il lavoro era egregio e mancavano solo i risultati».
    MERCATO - Le sirene del mercato cantano anche per il tecnico? «Ha un contratto di due anni e spero di poter portare avanti con lui questo progetto. Mi auguro non ci siano 'disturbì esterni». Sanchez e Di Natale non si toccano, ha ripetuto Pozzo: «Ha detto bene mio figlio, 'ora siamo chiusi per ferie', non succede nulla fino a fine campionato». Per Sanchez «spero di tenere duro ancora almeno un annetto. Speriamo che la crisi ci consenta di ritardare l'uscita di certi campioni. È ancora tanto giovane. Ora vediamo come vanno i risultati. A gennaio è blindato». Anche perchè «i ragazzi vedono che c'è l'occasione di fare qualche cosa di importante. Non credo che in questo momento qualcuno voglia lasciare la società. L'Europa già la conosciamo, se potremo tornarci saremo felici, ma, ripeto, viviamo alla giornata». Però anche con l'Inter c'era poco pubblico al Friuli: «Il problema è che le televisioni hanno sovrastato la funzione dello stadio. In più il nostro è davvero poco ospitale, in inverno c'è gran freddo e tanta pioggia. Stiamo lavorando per renderlo più raccolto, coperto ed adatto al calcio».

    Allegri: «Napoli anti-Milan? Forti, ma non sono da soli»


    «La squadra di Mazzarri al momento, appare l'avversario più pericoloso. Penso che durerà fino alla fine, ma ci sono altre squadre che inseguono lo scudetto e ci daranno filo da torcere fino al termine del campionato»
    ROMA, 24 gennaio - Milan e Napoli ai primi due posti della classifica e si parla di un nuovo dualismo come ai tempi di Van Basten e Maradona. Il duello per il titolo di campione d'Italia si concretizzerà in questa sfida? «Non so se alla fine sarà così - ha risposto Massimiliano Allegri, allenatore dei rossoneri, a 'Radio anch'io lo Sport' -. Il Napoli sta facendo cose importanti e, al momento, appare l'avversario più pericoloso. Penso che durerà fino alla fine, ma ci sono altre squadre che inseguono lo scudetto e ci daranno filo da torcere fino al termine del campionato. Però le pretendenti al titolo sono cinque o sei».
    VITTORIA IMPORTANTE - Con il Cesena il Milan ha ritrovato i tre punti e Allegri ha sottolineato: «È stato importante tornare a vincere, meritatamente, dopo due pareggi. Una vittoria voluta dai ragazzi con sacrificio ed al termine di una buona prestazione». Pagata con un paio di infortuni.
    NESTA E GATTUSO - Ad Alessandro Nesta, fuori dopo una ventina di minuti, «è 'uscità la spalla ed oggi i medici valuteranno meglio quale sarà il suo tempo di recupero». Quanto a Rino Gattuso, Allegri è stato rassicurante: «Niente di particolare, ha sofferto un piccolo risentimento giovedì in Coppa Italia e ieri nel riscaldamento si è dovuto fermare».
    PIRLO - Poi c'è il capitolo Andrea Pirlo, colpito da un problema muscolare in Coppa Italia contro il Bari: «Ha iniziato la stagione senza fare la preparazione e venendo da un Mondiale in cui aveva subito l'infortunio al polpaccio - ha spiegato Allegri -. Fino ad ora ha avuto un'annata non felice e poco continuativa nel lavoro. Poi s'è fatto male con il Real ed è stato un mese fuori. Ha avuto questa ricaduta. Per noi è importantissimo e dobbiamo pensare a recuperarlo nel miglior modo possibile».
    EMANUELSON - L'allenatore ha anche sintetizzato le qualità di Urby Emanuelson, olandese originario del Suriname, esterno sinistro di 24 anni che il Milan ha prelevato dall'Ajax, adattabile sia in difesa che a centrocampo: «È un giocatore dinamico, con buona tecnica. Inoltre sarà l'unico mancino che avremo in squadra. Penso che sia un acquisto importante».