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lunedì 14 febbraio 2011

Maradona balla nel riscaldamento Napoli-Bayern Monaco Ivo19

Bigon: «Cavani marziano Il suo valore? Inestimabile»

 
Il ds del Napoli: «Ritorno bellissimo, un migliaio di tifosi ad accoglierci. Ora pensiamo al Villarreal. Il Matador? In questo momento non ha valore»
after del trionfo a Roma ha le parole di Bigon, il ds del Napoli che sogna lo scudetto: «È stato un ritorno bellissimo, c'erano un migliaio di tifosi in festa ad accoglierci - ha raccontato a Sky Sport 24 - Ci abbiamo messo mezz'ora a tornare nel centro sportivo». ORA PENSIAMO AL VILLARREAL - «Questa squadra ha fatto innamorare i propri sostenitori grazie allo spirito che possiede. Contro la Roma abbiamo dimostrato personalità in un campo difficile, una vera e propria prova di maturità. Scudetto? L'obiettivo nostro era quello di fare una stagione da protagonisti, di giocarcela con tutti - ha aggiunto Bigon - In questo momento il nostro obiettivo è restare nelle zone alte della classifica, consapevoli che ogni partita sarà una battaglia. Ora pensiamo a giovedì ed all'Europa League contro il Villarreal». CAVANI INESTIMABILE - Quanto può valere ad oggi il Matador? «È difficile dirlo, il suo è un rendimento da marziano ora. In questo momento non ha valore».

Fassone: «Rosi-Lavezzi? Non è da prova tv»

ROMA, 13 febbraio - L'episodio di ieri sera all'Olimpico tra Roma e Napoli, con i presunti sputi recriproci tra Rosi e Lavezzi, non è da prova tv. È questo il parere del direttore generale del club partenopeo Marco Fassone. «Secondo me l'episodio dovrebbe essere fuori dall'area dell'applicazione della prova tv - ha detto in un'intervista trasmessa a 'Stadio Sprint' -: primo perchè il signor Bergonzi ha adottato dei provvedimenti disciplinari nei confronti dei due giocatori, quindi ha visto qualcosa. Inoltre le immagini dovrebbero essere chiare e inequivocabili, mentre in questo caso non si vede se gli sputi vanno a destinazione».

Juan-Hamsik, il rigore c'è Rosi-Lavezzi, prova tv?


Pessimo arbitraggio di Bergonzi, che rischia di lasciarsi sfuggire la partita dalle mani con una direzione poco lucida
ROMA, 13 febbraio - Pessimo arbitraggio di Bergonzi, che rischia di lasciarsi sfuggire la partita dalle mani con una direzione poco lucida. Bene l’as­sistente numero uno, Faverani, al collega Ste­fani, invece, sfugge l’episodio Lavezzi-Rosi.
PRIMO TEMPO - Contatto involontario Simpli­cio- Aronica, che si fa male alla faccia, sbaglia Bergonzi a non fermare (per i colpi in testa è sempre necessaria una verifica dei medici). Scintille Taddei- Dossena ( che lo colpisce a pallone lontano, e il brasiliano reagisce), poi Cassetti-Lavezzi. I giallorossi accusano il Po­cho di aver sputato a Rosi, che a sua volta pe­rò aveva cominciato, anche lui con uno sputo ( in reazione a una gomitata?). Le immagini molto ingrandite dimostrano che il poco edifi­cante “scambio” c’è stato, possibile che scatti la prova tv ma proprio la qualità del video po­trebbe non offrire le necessarie garanzie per un’eventuale squalifica. Il fatto, poi, che en­trambi siano stati ammoniti dall’arbitro, po­trebbe non essere rilevante ai fini dell’appli­cabilità o meno della prova tv: se l’arbitro (o l’assistente) avesse visto, sarebbe stato rosso diretto, l’ammonizione quindi è arrivata per quello che è accaduto dopo. Spallata-gomita­ta di Dossena a Taddei: Bergonzi non fa nul­la. Aronica su Vucinic, gomito alto: giallo. Ca­vani controlla il pallone, Rosi tocca col brac­cio sinistro, era già ammonito, rischia il rosso. Dossena su De Rossi: giallo.
SECONDO TEMPO - Juan tocca appena con la si­nistra la destra di Hamsik in area giallorossa, questo causa una specie di “autosgambetto” da parte dello stesso Hamsik, ma il rigore ci sta. Brivido al momento dell’esecuzione: tira Cavani, pallone su un palo, poi vicino all’altro ma quando ha già superato la linea: bravo Fa­verani a cogliere l’attimo, perché Cavani (che ribadirà a rete) non avrebbe potuto ritoccare il pallone. Fallo di mano di Dossena su con­trollo di Menez: rischia, era già ammonito. Calcio di De Rossi su Cavani a pallone lonta­no: anche lui rischia il rosso. Perrotta su Gar­gano: giallo. Hamsik per Zuniga in off side, non vale l’autogol di Cassetti. Ok Lavezzi (c’era Rosi) solo davanti a Julio Sergio. Cam­pagnaro e Cassetti: gialli ok.

Mazzarri: «Il mio Napoli ha fatto il salto di qualità»

 
Cavani arriva a 20 gol: «Vogliamo lottare per conquistare qualcosa di molto importante». Il tecnico azzurro: «Lavezzi ha ricevuto uno sputo da Rosi e lui ha reagito allo stesso modo. Hanno sbagliato entrambi ma la provocazione dovrà essere valutata diversamente dalla reazione in caso di squalifica»
ROMA, 12 febbraio - Mazzarri non vuole ancora parlare di scudetto: «Quella parola lì non si pronuncia, neanche le prime due lettere. Ci speravo in una partita così contro la Roma. Il Napoli sta crescendo e giocare così mi conferma che abbiamo fatto un salto di qualità». Sulla squadra: «Lavezzi ha faticato con la sua nazionale e Cavani lo ha aiutato molto oggi e questo mi fa molto piacere. Abbiamo trovato equilibrio in campo, questo è un lavoro che parte dallo scorso anno. Infatti l'impressione è quella di una squadra che gioca a memoria». Sputo in mezzo al campo tra Rosi e Lavezzi? «Ho parlato con il mio giocatore. Lui è stato provocato con uno sputo sul collo e in quel momento si è sentito di rispondere. Non ha fatto bene ma ricordiamo che è stato provocato. Per me è grave la provocazione, peraltro senza motivo. La squalifica? I casi sono diversi, dovrà essere valutata attentamente».
CAVANI SHOW - «Siamo un gruppo unito che vuole impegnarsi e lottare per conquistare qualcosa di molto importante»: Edinson Cavani non pronuncia la parola scudetto ma il senso delle sue parole a Sky è chiaro: il Napoli è l'anti-Milan. «Oggi abbiamo meritato di vincere. Altre volte abbiamo perso immeritatamente ma questa volta non c'è nulla da osservare e adesso dobbiamo continuare così». Infine spiega il perchè del gesto con cui - dopo il secondo gol - ha mimato il gesto tecnico del golf:  «È un modo di ringraziare un mio amico che per il mio compleanno mi ha donato un set di mazze da golf. Ma voglio pure fare gli auguri a mia mamma, che oggi compie gli anni. Sono molto contento e saluto tutti i tifosi, tutta la gente che è venuta oggi».DE LAURENTIIS E LA PERNACCHIA AL REAL - Felice per il successo anche il presidente Aurelio De Laurentiis: «Lo scudetto? Sarebbe un ulteriore premio, ma non parliamo solo di quello. Abbiamo rispetto per i nostri avversari. Il nostro obiettivo iniziale è il quinto posto, quello che verrà di più, sarà dedicato ai nostri tifosi. Abbiamo tanti impegni, ora pensiamo al Villarreal». Il presidente parla dell'episodio dello sputo: «L'arbitro Bergonzi ha ammonito sia Rosi che Lavezzi, quindi ha visto l'episodio. Il Pocho ne ha anche parlato con Bergonzi. Non dovrebbe esserci la prova televisiva, il direttore di gara ha sanzionato con un doppio giallo». Chiusura con una battuta dedicata a Cavani: «Il Real mi offre 50 milioni? Rispondo con una pernacchia».

La Juve fa festa con Matri L'Inter a meno 8 dal Milan


All'0limpico finisce 1-0 per i bianconeri. Clamorosa traversa di Eto'o nel finale. Mercoledì, dopo il recupero con la Fiorentina, la squadra di Leonardo potrebbe al massimo trovarsi a -5 dai rossoneri
TORINO, 13 febbraio - Una vittoria che vale doppio. La Juve grigia e balbettante dell'ultimo mese si riscopre compatta e fortunata proprio contro la grande rivale di sempre. Il gol da tre punti, firmato da Matri alla mezz'ora, ha l'effetto di rilanciare i bianconeri nella corsa all'Europa e frenare contemporaneamente l'Inter nella rincorsa al Milan capolista. Leonardo può disperarsi per l'incredibile errore di Eto'o, che nel finale colpisce la traversa a pochi passi da Buffon. Mercoledì, dopo il recupero con la Fiorentina, i nerazzurri potrebbero al massimo trovarsi a -5 dai rossoneri.
LA FIRMA DI MATRI - La Juve inizia la gara concentrata ma un po' timorosa. Del Neri schiera Chiellini terzino sinistro, con Barzagli-Bonucci coppia centrale di difesa. In mezzo al campo Felipe Melo e Aquilani faticano nel creare gioco, con Krasic e Marchisio poco serviti sugli esterni. In avanti Toni e Matri lottano, ma non riescono a trovare lo spunto giusto. Si muove meglio l'Inter, grazie al grande movimento di Snejider dietro la coppia d'attacco Eto'o-Pazzini. A centrocampo il trio Kharja-Thiago Motta-Cambiasso pressa e copre bene la difesa. Con il passare dei minuti, però, la squadra di Del Neri prende coraggio e inizia a rendersi pericolosa. All'11' i bianconeri chiedono il rigore per un intervento scomposto di Cordoba su Matri in area nerazzurra. L'Inter fa girare bene la palla, ma è troppo lenta e prevedibile negli ultimi trenta metri. La Juve, invece, va a fiammate. Alla mezz'ora combinazione sulla destra tra Krasic e Sorensen: il danese mette al centro una palla invitante, Matri anticipa Cordoba e di testa batte Julio Cesar.
 ETO'O, CHE ERRORE - Nella ripresa l'Inter inizia schiacciando i bianconeri in difesa, ma è ancora Matri il più pericoloso. All'8' l'ex attaccante del Cagliari, lasciato incredibilmente solo in area, sfiora il palo ancora di testa. Leonardo è preoccupato e prova a dare una scossa ai suoi riproponendo in attacco un quadrilatero stile Mourinho. Dentro Pandev, fuori Kharja. Del Neri risponde sostituendo nell'ordine Toni, Marchisio e Sissoko con Iaquinta, Pepe e Felipe Melo. Al 37' Buffon è bravissimo nell'uscire sui piedi di Eto'o. Il camerunense ci riprova al 44', ma questa volta è la traversa a respingere il suo tiro e a condannare l'Inter al secondo ko nelle ultime cinque gare. Il Milan, seduto sul divano, ringrazia.

Del Neri esalta la Juve «Vittoria che dà sicurezza»

 
Il tecnico: «Abbiamo ritrovato giocatori importanti». Chiellini: «Spero sia partita della svolta, da oggi deve cominciare la risalita»
TORINO, 13 febbraio - « Queste vittorie danno sicurezza, battere l'Inter ti rilancia moralmente in un campionato di questo tipo». Il tecnico della Juventus Gigi Del Neri assicura che vittorie come quella di questa sera sull'Inter possono dare una marcia in più e ai microfoni di Sky rende merito ai suoi giocatori: «Abbiamo ritrovato giocatori importanti. Toni, Barzagli e Matri sono stati degli inserimenti importanti». Per Del Neri però non bisogna cullarsi sugli allori perchè la sua Juve ha ancora tanto lavoro da fare per migliorare: «Dobbiamo riuscire a giocare meglio sugli esterni, potevamo ottenere qualche cosa di più».
CHIELLINI CARICO - «Spero sia partita della svolta, da oggi deve cominciare la risalita. Il nostro obiettivo è la Champions League ma non ci poniamo limiti». È felice Giorgio Chiellini al termine della partita vinta dalla Juve contro l'Inter che secondo il difensore bianconero è stata meritata nonostante le occasioni sciupate dai nerazzurri: «Abbiamo ritrovato alcuni uomini - aggiunge Chilellini ai microfoni di Sky - siamo stati ingenui in alcune situazioni e abbiamo rischiato di rovinare tutti ma credo che questa vittoria sia meritata». I PETARDI - Lancio ripetuto di petardi dalla curva ospite a quella nord juventina e viceversa durante Juventus-Inter. L'altoparlante ha ripetutamente invitato a smettere, pena la sospensione del match. Dopo il lancio di petardi e seggiolini da parte degli ultrà bianconeri, i supporter interisti hanno reagito mettendosi in moto verso il loro settore. Al momento le due tifoserie sono separate da un cancello (un altro è stato divelto). Le forze dell'ordine stanno cercando di impedire il contatto e di placare gli animi.

Leonardo: «Brava Juve Inter non è ridimensionata»

 
Il tecnico brasiliano: «Il pareggio ci stava, abbiamo creato occasioni molto nette. Tutto è come prima, mancano 14 partite per noi»
TORINO, 13 febbraio - «La Juve ha fatto una grande gara, potevamo costruire meglio e ci è mancata un po' di brillantezza nel primo tempo. Nel secondo abbiamo fatto bene, la Juve si è difesa bene, ma sinceramente il pareggio ci stava, abbiamo creato occasioni molto nette». Il tecnico dell'Inter Leonardo rende merito alla Juventus vittoriosa 1-0 ma allo stesso tempo ammette che un pareggio sarebbe stato più giusto. Ai microfoni di Sky Leonardo assicura che per lo scudetto è ancora tutto in ballo: «Onestamente questa sconfitta non ci ridimensiona, siamo ancora nel gruppo che lotta, abbiamo una partita da recuperare e tutto è come prima, mancano 14 partite per noi».

Iachini: «Complimenti alla Lazio, grande squadra»

ROMA, 13 febbraio - L'allenatore del Brescia Beppe Iachini ammette la superiorità della Lazio: «Complimenti alla Lazio - è l'esordio - perché è una grande squadra. Grandi meriti alla squadra di Reja e qualche demerito da parte nostra in particolare sui gol incassati. C'è stata disattenzione. Detto questo - prosegue Iachini - secondo me l'arbitro avrebbe potuto valutare diversamente due-tre episodi. Penso ci fosse un rigore netto su Eder e poi un paio di falli di mano... Se almeno uno di questi episodi fosse stato riconosciuto a nostro favore, forse la gara avrebbe preso una piega diversa».
NANI - Diversa l'espressione sul volto del ds del Brescia Gianluca Nani: «Credo che oggi si sia vista una grande Lazio contro un Brescia che ha fatto quel che ha potuto viste le assenze di Zambelli, Caracciolo e Zanetti. Magari siamo stati un pò sottotono rispetto al solito, ma davvero ci siamo ritrovati di fronte ad una grande avversaria».

Ballardini: «Ora il derby» Mutti: «Siamo al 60%»

BARI, 13 febbraio - «Abbiamo avuto il pallino del gioco per tre quarti della gara. Ci è mancata la necessaria cattiveria negli ultimi 30 metri. Adesso abbiamo 48 ore per preparare al meglio il derby con la Samp, una sfida a cui teniamo particolarmente, molto sentita dalla nostra gente. È una partita unica e noi la prepareremo al meglio». L'allenatore del Genoa, Davide Ballardini, ha così commentato il punto guadagnato al San Nicola contro il Bari. «Mesto e Criscito sono scesi sulla fascia per 18 volte, in tante altre occasioni avremmo potuto concretizzare occasioni favorevoli in attacco. Dobbiamo migliorare sul piano della velocità e dell'incisività - aggiunge - mentre sul piano del gioco le nostre ripartenze sono passate attraverso lanci lunghi per mettere in condizione Floro Flores e Palacio di giocarsela uno contro uno con i rispettivi marcatori». EDUARDO - Poi Ballardini si è soffermato su alcuni singoli: «Eduardo è stato bravo. Veloso? Se la gioca con Kucka e Milanetto per una maglia. Questa settimana era rientrato dalla tournee con la Nazionale giovedì». L'ultima considerazione è riservata al possibile malcontento della dirigenza per la classifica dei grifoni: «Io ed i miei collaboratori siamo soddisfatti del lavoro fin qui svolto». MUTTI: Nell'altro spogliatoio Bortolo Mutti non accampa recriminazioni: «I giocatori hanno risposto per come potevano alle mie sollecitazioni. Mi aspetto nelle prossime settimane qualcosa di più. Siamo al 60%. C'è mancata la zampata finale. Dobbiamo ritrovare l'identità smarrita, ed oggi abbiamo messo la prima pietra. Per sperare di lottare per la salvezza ci vorrà ancora maggiore impegno. Tre punti contro il Genoa potevano essere molto importanti». OKAKA - L'unico accenno polemico lo riserva alla decisione arbitrale che ha annullato la rete di Okaka: «C'era un fallo? Il nostro gol poteva starci». Tra le note liete per Mutti c'è il rientro positivo di Ghezzal: «L'algerino mi è piaciuto. Può dare imprevedibilità alla manovra offensiva. Bentivoglio a sinistra? Potrei riproporlo. In campo ha dato equilibrio alla fascia sinistra, facendo bene in fase di copertura». Infine una considerazione che mostra il cambio di profilo tattico imposto alla squadra rispetto alla gestione Ventura: «Va bene il giropalla ma quando si commettono errori si consente agli avversari di rendersi pericolosi. Noi, invece, dobbiamo sfruttare al meglio le ripartenze, lanciando rapidamente le punte. Non a caso abbiamo cercato la profondità, servendo Okaka e Ghezzal».

Simeone: «Buona vittoria, ma dobbiamo migliorare»

CATANIA, 13 febbraio - «Non abbiamo giocato bene ma abbiamo vinto perché ci abbiamo creduto, senza mollare». È contento a metà Diego Pablo Simeone per il successo del suo Catania, in rimonta, sul Lecce. Il tecnico, però, riconosce alla sua squadra «di avere avuto un grande carattere» e quindi di «avere vinto con il cuore. Se continuiamo così, sul piano dell'impegno - aggiunge il 'Cholo' - siamo vicini a quello che vogliamo, ma lo devo dire: non mi è piaciuto come abbiamo giocato nel primo tempo. Quando siamo andati sotto, l'ingresso di Morimoto ha cambiato il gioco. La squadra ha il merito di avere creduto nella vittoria e la gara non è stata mai chiusa. Certo - ammette Simeone al suo prima successo in Serie A da allenatore - lo riconosco, è difficile giocare bene quando devi vincere per forza. Ora però dobbiamo continuare...»

Guidolin: Vogliamo l'Europa ma quarto posto è difficile

 
Il tecnico dell'Udinese: «La Champions? Inter, Milan e Napoli sono più forti di noi. Vedremo tra un paio di mesi dove saremo»
CESENA, 13 febbraio - L'Udinese pensa in grande, ma nonostante il quinto posto per ora la Champions League la vede ancora lontana. «Pensiamo a un posto per l'Europa, ma non sappiamo ancora di quale colore sarà. La Champions? Inter, Milan e Napoli sono più forti di noi. Bisognerebbe battere tutte le altre per raggiungere il quarto posto, e - ammette l'allenatore friulano Francesco Guidolin ai microfoni di 'Stadio Sprint' su Raidue - mi sembra una prospettiva difficile. Vedremo tra un paio di mesi dove saremo».

Cassano-Ibra devastanti Milan show contro il Parma


I rossoneri dominano e vincono 4-0: il barese segna il suo primo gol con la maglia rossonera. In rete anche Seedorf, doppietta di Robinho contro gli emiliani impotenti
ROMA, 12 febbraio - Il Milan aspetta dall'alto il posticipo tra Roma e Napoli. Parma battuto grazie ad una grande partita del duo Cassano-Ibra. La squadra di Allegri costruisce gioco ed occasioni, divertendo e convincendo. Nel primo tempo, all'8', sblocca Seedorf dopo un assist di Ibrahimovic e al 17' ecco i primi applausi (con esultanza) dei tifosi milanisti per Cassano: Gattuso pesca il barese in area che realizza il 2-0, suo primo gol da milanista.
Poco Parma per il resto, a parte Giovinco che però non può nulla di fronte al Regno di Nesta. La difesa di Allegri è impenetrabile, anche per il redivivo Amauri. Dzemaili ci prova al 14' della ripresa ma il suo tiro è respinto da Abbiati. La risposta del Milan (16') significa il 3-0: Ibra serve in area Robinho per l'ottavo gol stagionale. Ottavo? No, nono. Al 20' infatti ecco la doppietta: Cassano vede un tunnel libero nella difesa del Parma e da li' serve il compagno che, in area, supera Mirante in uscita. La fuga milanista, ora, è autorizzata

Robinho: «Scudetto? Possiamo vincere tutto»

ROMA, 12 febbraio - «Abbiamo giocato bene e abbiamo disputato una bellissima partita. Sono molto contento perchè, grazie anche ai miei gol, il Milan ha vinto»: entusiasmo da parte di parte di Robinho, autore di una doppietta contro il Parma, in un match che ha visto spiccare Antonio Cassano. Il brasiliano si porta avanti nella classifica dei marcatori con nove gol in tutto. Ottimismo dopo un 4-0 'scacciacrisi', risultato provvidenziale dopo due pareggi di filato che avevano fatto storcere il naso ai tifosi e alimentato le speranze delle inseguitrici. Ora il Milan deve vedersela con il Tottenham in Champions League, martedì prossimo. «È una squadra forte - risponde Robinho - ma noi vogliamo vincere tutto. Non guardiamo alle altre squadre. Pensiamo solo a fare bene il nostro lavoro. E credo che possiamo vincere questo scudetto».

Roma, la Sensi furiosa «Prenderò provvedimenti»

ROMA, 13 febbraio - L’ultimo treno è passato. La Roma è rimasta a terra, battuta da un Napoli che ha avuto tutto di più, cor­sa, determinazione, voglia, ambizione, soprattutto un gioco che con quei due davanti può farti male sempre. Come lo ha fatto a questa Roma che sembra essere arrivata al capolinea di tutto, società, allenatore, gruppo che da tan­ti, troppi, anni sta tirando la carretta. La delusione si legge facilmente sulla faccia di tutti, rendendo ancora più l’atmosfera da ultimi fuochi, una pro­prietà sta lasciando, un’altra sta arri­vando, in mezzo c’è una Roma con un allenatore senza contratto, un gruppo che si fa mille domande e l’Europa di domani, l’Europa che conta, ora deci­samente più lontana.
STRIGLIATA - Anche di questo, subito dopo il fischio finale della partita, ha parlato, anzi urlato la dottoressa Ro­sella Sensi davanti alla porta degli spogliatoi della Roma, dove è piomba­ta mentre i tifosi del Napoli stavano ancora cantando ohi vita, ohi vita mia sugli spalti dell’Olimpico. « Era incaz­zatissima » , così c’è stata descritta, e concedeteci il francesismo perché in certe occasioni non ci sono altre paro­le per rendere bene l’idea. Il presi­dente della Roma ha avuto un collo­quio di diversi minuti con i dirigenti della sua società, Bruno Conti, Danie­le Pradè, Giampaolo Montali, in cui ha manifestato tutto il suo disappunto ( eufemismo) per il momento che sta attraversando la squadra, arrivata al­la settima sconfitta in campionato, la prima all’Olimpico, ora distante tre­dici punti dal Milan che ieri nel po­meriggio ha pasteggiato con il Parma, e conta davvero poco, oggi come oggi, aggiungere che i giallorossi hanno una partita da recuperare ( per l’esat­tezza settantaquattro minuti) sul cam­po del Bologna. Non c’è stato nessun incontro con allenatore e giocatori, chiusi nel loro spogliatoio in un’atmo­sfera l’esatto contrario della felicità.
SEGNALE -« Così non si può andare avanti, è necessario che prenda qual­che provvedimento »ha tuonato anco­ra il presidente giallorosso, lasciando alla notte la scelta della decisione da prendere. Probabile che già da oggi la società mandi tutti in ritiro anticipato in vista della sfida d’andata degli otta­vi di finale di Champions League con­tro gli ucraini dello Shakhtar. Che, se era importante prima di questa scon­fitta, ora è diventata fondamentale per dare un senso alla stagione romanista.
DECISIONI- Tra le eventuali altre deci­sioni che potrebbe prendere la dotto­ressa, è da escludere che ci possa es­sere l’esonero di Claudio Ranieri, il tecnico continuerà a guidare la Roma. La speranza è che in questo momento di estrema difficoltà, l’allenatore con­fermi la sua prerogativa di riuscire a dare il meglio, come è accaduto nella scorsa stagione quando prese la squa­dra ultima in classifica per portarla poi a sfiorare lo scudetto. Parola, que­st’ultima, che sarà il caso di dimenti­care in casa romanista, almeno per questa stagione. C’è un piazzamento Champions da conquistare, una semi­finale di coppa Italia, un ottavo di fi­nale di questa Champions da onorare e possibilmente superare. Il momento potrebbe legittimare i pensieri più ne­gativi, la speranza è che la Roma, que­sto gruppo, a cui in ogni caso bisogne­rà dire grazie, sappiano ancora una volta risorgere dal precipizio in cui è caduto di fronte al Napoli.

De Canio: «Arbitro? Nicchi non vuole che ne parli»

ROMA, 13 febbraio - «Avevamo la competizione in mano - spiega - e la sconfitta è un pò colpa nostra, però abbiamo motivi per recriminare ma di questo non possiamo parlare perchè abbiamo promesso al presidente dell'Aia, Nicchi, di non parlare degli arbitri subito dopo la conclusione delle partite. Altre lamentele? Sarebbe dire poco...». ESPULSIONE GIACOMAZZI - L'allenatore dei pugliesi ricostruisce anche l'espulsione, a gara conclusa, di Giacomazzi: «Ho parlato con il giocatore - rivela De Canio - l'arbitro credo che abbia frainteso. Giacomazzi è andato a chiedere spiegazioni e credo che Romeo abbia capito altre cose». Contento per la doppietta che ha fatto vincere la sua neo squadra è Francesco Lodi: «Sono felice di essere a Catania - afferma - e spero di ripagare la società e la città come meritano. Sono soddisfatto per i due gol ma di più per la vittoria della squadra in un incontro che era davvero delicato per noi». SCIACCA - Per Fabio Sciacca «è stata una partita strana: abbiamo cominciato bene, poi il Lecce ci ha messo cuore e grinta in campo, ma noi avevamo in più il pubblico». Christian Terlizzi, entrato a 'caldo' per l'infortunio di Ciro Capuano si "complimenta con la squadra". «Abbiamo dimostrato - sottolinea il difensore - di essere un gruppo che non molla e continueremo così. Questa può essere la vittoria della svolta, perchè dimostra che siamo una squadra di qualità e unita».

Malesani difende il Bologna «Solo un blackout iniziale»

 
Il tecnico dopo il ko con la Samp: «Abbiamo fatto errori in marcatura ed in barriera. I tre gol subiti portano tutti il marchio della disattenzione, poi abbiamo reagito alla grande e potevamo riaprire la partita»
GENOVA, 13 febbraio - «Abbiamo avuto un blackout iniziale quando abbiamo preso i tre gol, tutti in sequenza e più o meno tutti per distrazione. Abbiamo fatto errori in marcatura ed in barriera. I tre gol subiti portano tutti il marchio della disattenzione»: Alberto Malesani analizza così il primo quarto d'ora della sfida che ha visto la Sampdoria ipotecare da subito il successo.
 LA SERENITÀ - «Non credo però di poter dire nulla a questa squadra, adesso dobbiamo solo pensare a ripartire e preparare al meglio la gara con il Palermo. La squadra comunque è stata grandissima per la reazione che ha saputo dare e siamo stati vicino a riaprire la partita - ha detto ancora l'allenatore del Bologna -. Purtroppo all'inizio non siamo stati in grado di resistere pur sapendo che sarebbero partiti forte. Però la reazione per i restanti 65' è stata buona. Il nostro pubblico ha applaudito mentre i tifosi della Samp nel secondo tempo hanno fischiato la loro squadra e non vedevano l'ora che finisse. Lo ripeto: non ho nessun appunto da fare alla squadra, ho visto cuore e rabbia. Adesso pensiamo al Palermo».
LE SCELTE - Il tecnico rossoblù ha spiegato poi le scelte di formazione. «La formazione di oggi andava fatta così, dovevo sostituire gli assenti e ci è andata male. Ho messo Casarini al posto di Ekdal e Mutarelli al posto di Della Rocca. Nei primi sei minuti abbiamo tenuto bene, poi dopo aver subito il primo gol con la nostra barriera che si è aperta la gara è cambiata».