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lunedì 14 febbraio 2011

Maradona balla nel riscaldamento Napoli-Bayern Monaco Ivo19

Bigon: «Cavani marziano Il suo valore? Inestimabile»

 
Il ds del Napoli: «Ritorno bellissimo, un migliaio di tifosi ad accoglierci. Ora pensiamo al Villarreal. Il Matador? In questo momento non ha valore»
after del trionfo a Roma ha le parole di Bigon, il ds del Napoli che sogna lo scudetto: «È stato un ritorno bellissimo, c'erano un migliaio di tifosi in festa ad accoglierci - ha raccontato a Sky Sport 24 - Ci abbiamo messo mezz'ora a tornare nel centro sportivo». ORA PENSIAMO AL VILLARREAL - «Questa squadra ha fatto innamorare i propri sostenitori grazie allo spirito che possiede. Contro la Roma abbiamo dimostrato personalità in un campo difficile, una vera e propria prova di maturità. Scudetto? L'obiettivo nostro era quello di fare una stagione da protagonisti, di giocarcela con tutti - ha aggiunto Bigon - In questo momento il nostro obiettivo è restare nelle zone alte della classifica, consapevoli che ogni partita sarà una battaglia. Ora pensiamo a giovedì ed all'Europa League contro il Villarreal». CAVANI INESTIMABILE - Quanto può valere ad oggi il Matador? «È difficile dirlo, il suo è un rendimento da marziano ora. In questo momento non ha valore».

Fassone: «Rosi-Lavezzi? Non è da prova tv»

ROMA, 13 febbraio - L'episodio di ieri sera all'Olimpico tra Roma e Napoli, con i presunti sputi recriproci tra Rosi e Lavezzi, non è da prova tv. È questo il parere del direttore generale del club partenopeo Marco Fassone. «Secondo me l'episodio dovrebbe essere fuori dall'area dell'applicazione della prova tv - ha detto in un'intervista trasmessa a 'Stadio Sprint' -: primo perchè il signor Bergonzi ha adottato dei provvedimenti disciplinari nei confronti dei due giocatori, quindi ha visto qualcosa. Inoltre le immagini dovrebbero essere chiare e inequivocabili, mentre in questo caso non si vede se gli sputi vanno a destinazione».

Juan-Hamsik, il rigore c'è Rosi-Lavezzi, prova tv?


Pessimo arbitraggio di Bergonzi, che rischia di lasciarsi sfuggire la partita dalle mani con una direzione poco lucida
ROMA, 13 febbraio - Pessimo arbitraggio di Bergonzi, che rischia di lasciarsi sfuggire la partita dalle mani con una direzione poco lucida. Bene l’as­sistente numero uno, Faverani, al collega Ste­fani, invece, sfugge l’episodio Lavezzi-Rosi.
PRIMO TEMPO - Contatto involontario Simpli­cio- Aronica, che si fa male alla faccia, sbaglia Bergonzi a non fermare (per i colpi in testa è sempre necessaria una verifica dei medici). Scintille Taddei- Dossena ( che lo colpisce a pallone lontano, e il brasiliano reagisce), poi Cassetti-Lavezzi. I giallorossi accusano il Po­cho di aver sputato a Rosi, che a sua volta pe­rò aveva cominciato, anche lui con uno sputo ( in reazione a una gomitata?). Le immagini molto ingrandite dimostrano che il poco edifi­cante “scambio” c’è stato, possibile che scatti la prova tv ma proprio la qualità del video po­trebbe non offrire le necessarie garanzie per un’eventuale squalifica. Il fatto, poi, che en­trambi siano stati ammoniti dall’arbitro, po­trebbe non essere rilevante ai fini dell’appli­cabilità o meno della prova tv: se l’arbitro (o l’assistente) avesse visto, sarebbe stato rosso diretto, l’ammonizione quindi è arrivata per quello che è accaduto dopo. Spallata-gomita­ta di Dossena a Taddei: Bergonzi non fa nul­la. Aronica su Vucinic, gomito alto: giallo. Ca­vani controlla il pallone, Rosi tocca col brac­cio sinistro, era già ammonito, rischia il rosso. Dossena su De Rossi: giallo.
SECONDO TEMPO - Juan tocca appena con la si­nistra la destra di Hamsik in area giallorossa, questo causa una specie di “autosgambetto” da parte dello stesso Hamsik, ma il rigore ci sta. Brivido al momento dell’esecuzione: tira Cavani, pallone su un palo, poi vicino all’altro ma quando ha già superato la linea: bravo Fa­verani a cogliere l’attimo, perché Cavani (che ribadirà a rete) non avrebbe potuto ritoccare il pallone. Fallo di mano di Dossena su con­trollo di Menez: rischia, era già ammonito. Calcio di De Rossi su Cavani a pallone lonta­no: anche lui rischia il rosso. Perrotta su Gar­gano: giallo. Hamsik per Zuniga in off side, non vale l’autogol di Cassetti. Ok Lavezzi (c’era Rosi) solo davanti a Julio Sergio. Cam­pagnaro e Cassetti: gialli ok.

Mazzarri: «Il mio Napoli ha fatto il salto di qualità»

 
Cavani arriva a 20 gol: «Vogliamo lottare per conquistare qualcosa di molto importante». Il tecnico azzurro: «Lavezzi ha ricevuto uno sputo da Rosi e lui ha reagito allo stesso modo. Hanno sbagliato entrambi ma la provocazione dovrà essere valutata diversamente dalla reazione in caso di squalifica»
ROMA, 12 febbraio - Mazzarri non vuole ancora parlare di scudetto: «Quella parola lì non si pronuncia, neanche le prime due lettere. Ci speravo in una partita così contro la Roma. Il Napoli sta crescendo e giocare così mi conferma che abbiamo fatto un salto di qualità». Sulla squadra: «Lavezzi ha faticato con la sua nazionale e Cavani lo ha aiutato molto oggi e questo mi fa molto piacere. Abbiamo trovato equilibrio in campo, questo è un lavoro che parte dallo scorso anno. Infatti l'impressione è quella di una squadra che gioca a memoria». Sputo in mezzo al campo tra Rosi e Lavezzi? «Ho parlato con il mio giocatore. Lui è stato provocato con uno sputo sul collo e in quel momento si è sentito di rispondere. Non ha fatto bene ma ricordiamo che è stato provocato. Per me è grave la provocazione, peraltro senza motivo. La squalifica? I casi sono diversi, dovrà essere valutata attentamente».
CAVANI SHOW - «Siamo un gruppo unito che vuole impegnarsi e lottare per conquistare qualcosa di molto importante»: Edinson Cavani non pronuncia la parola scudetto ma il senso delle sue parole a Sky è chiaro: il Napoli è l'anti-Milan. «Oggi abbiamo meritato di vincere. Altre volte abbiamo perso immeritatamente ma questa volta non c'è nulla da osservare e adesso dobbiamo continuare così». Infine spiega il perchè del gesto con cui - dopo il secondo gol - ha mimato il gesto tecnico del golf:  «È un modo di ringraziare un mio amico che per il mio compleanno mi ha donato un set di mazze da golf. Ma voglio pure fare gli auguri a mia mamma, che oggi compie gli anni. Sono molto contento e saluto tutti i tifosi, tutta la gente che è venuta oggi».DE LAURENTIIS E LA PERNACCHIA AL REAL - Felice per il successo anche il presidente Aurelio De Laurentiis: «Lo scudetto? Sarebbe un ulteriore premio, ma non parliamo solo di quello. Abbiamo rispetto per i nostri avversari. Il nostro obiettivo iniziale è il quinto posto, quello che verrà di più, sarà dedicato ai nostri tifosi. Abbiamo tanti impegni, ora pensiamo al Villarreal». Il presidente parla dell'episodio dello sputo: «L'arbitro Bergonzi ha ammonito sia Rosi che Lavezzi, quindi ha visto l'episodio. Il Pocho ne ha anche parlato con Bergonzi. Non dovrebbe esserci la prova televisiva, il direttore di gara ha sanzionato con un doppio giallo». Chiusura con una battuta dedicata a Cavani: «Il Real mi offre 50 milioni? Rispondo con una pernacchia».

La Juve fa festa con Matri L'Inter a meno 8 dal Milan


All'0limpico finisce 1-0 per i bianconeri. Clamorosa traversa di Eto'o nel finale. Mercoledì, dopo il recupero con la Fiorentina, la squadra di Leonardo potrebbe al massimo trovarsi a -5 dai rossoneri
TORINO, 13 febbraio - Una vittoria che vale doppio. La Juve grigia e balbettante dell'ultimo mese si riscopre compatta e fortunata proprio contro la grande rivale di sempre. Il gol da tre punti, firmato da Matri alla mezz'ora, ha l'effetto di rilanciare i bianconeri nella corsa all'Europa e frenare contemporaneamente l'Inter nella rincorsa al Milan capolista. Leonardo può disperarsi per l'incredibile errore di Eto'o, che nel finale colpisce la traversa a pochi passi da Buffon. Mercoledì, dopo il recupero con la Fiorentina, i nerazzurri potrebbero al massimo trovarsi a -5 dai rossoneri.
LA FIRMA DI MATRI - La Juve inizia la gara concentrata ma un po' timorosa. Del Neri schiera Chiellini terzino sinistro, con Barzagli-Bonucci coppia centrale di difesa. In mezzo al campo Felipe Melo e Aquilani faticano nel creare gioco, con Krasic e Marchisio poco serviti sugli esterni. In avanti Toni e Matri lottano, ma non riescono a trovare lo spunto giusto. Si muove meglio l'Inter, grazie al grande movimento di Snejider dietro la coppia d'attacco Eto'o-Pazzini. A centrocampo il trio Kharja-Thiago Motta-Cambiasso pressa e copre bene la difesa. Con il passare dei minuti, però, la squadra di Del Neri prende coraggio e inizia a rendersi pericolosa. All'11' i bianconeri chiedono il rigore per un intervento scomposto di Cordoba su Matri in area nerazzurra. L'Inter fa girare bene la palla, ma è troppo lenta e prevedibile negli ultimi trenta metri. La Juve, invece, va a fiammate. Alla mezz'ora combinazione sulla destra tra Krasic e Sorensen: il danese mette al centro una palla invitante, Matri anticipa Cordoba e di testa batte Julio Cesar.
 ETO'O, CHE ERRORE - Nella ripresa l'Inter inizia schiacciando i bianconeri in difesa, ma è ancora Matri il più pericoloso. All'8' l'ex attaccante del Cagliari, lasciato incredibilmente solo in area, sfiora il palo ancora di testa. Leonardo è preoccupato e prova a dare una scossa ai suoi riproponendo in attacco un quadrilatero stile Mourinho. Dentro Pandev, fuori Kharja. Del Neri risponde sostituendo nell'ordine Toni, Marchisio e Sissoko con Iaquinta, Pepe e Felipe Melo. Al 37' Buffon è bravissimo nell'uscire sui piedi di Eto'o. Il camerunense ci riprova al 44', ma questa volta è la traversa a respingere il suo tiro e a condannare l'Inter al secondo ko nelle ultime cinque gare. Il Milan, seduto sul divano, ringrazia.

Del Neri esalta la Juve «Vittoria che dà sicurezza»

 
Il tecnico: «Abbiamo ritrovato giocatori importanti». Chiellini: «Spero sia partita della svolta, da oggi deve cominciare la risalita»
TORINO, 13 febbraio - « Queste vittorie danno sicurezza, battere l'Inter ti rilancia moralmente in un campionato di questo tipo». Il tecnico della Juventus Gigi Del Neri assicura che vittorie come quella di questa sera sull'Inter possono dare una marcia in più e ai microfoni di Sky rende merito ai suoi giocatori: «Abbiamo ritrovato giocatori importanti. Toni, Barzagli e Matri sono stati degli inserimenti importanti». Per Del Neri però non bisogna cullarsi sugli allori perchè la sua Juve ha ancora tanto lavoro da fare per migliorare: «Dobbiamo riuscire a giocare meglio sugli esterni, potevamo ottenere qualche cosa di più».
CHIELLINI CARICO - «Spero sia partita della svolta, da oggi deve cominciare la risalita. Il nostro obiettivo è la Champions League ma non ci poniamo limiti». È felice Giorgio Chiellini al termine della partita vinta dalla Juve contro l'Inter che secondo il difensore bianconero è stata meritata nonostante le occasioni sciupate dai nerazzurri: «Abbiamo ritrovato alcuni uomini - aggiunge Chilellini ai microfoni di Sky - siamo stati ingenui in alcune situazioni e abbiamo rischiato di rovinare tutti ma credo che questa vittoria sia meritata». I PETARDI - Lancio ripetuto di petardi dalla curva ospite a quella nord juventina e viceversa durante Juventus-Inter. L'altoparlante ha ripetutamente invitato a smettere, pena la sospensione del match. Dopo il lancio di petardi e seggiolini da parte degli ultrà bianconeri, i supporter interisti hanno reagito mettendosi in moto verso il loro settore. Al momento le due tifoserie sono separate da un cancello (un altro è stato divelto). Le forze dell'ordine stanno cercando di impedire il contatto e di placare gli animi.

Leonardo: «Brava Juve Inter non è ridimensionata»

 
Il tecnico brasiliano: «Il pareggio ci stava, abbiamo creato occasioni molto nette. Tutto è come prima, mancano 14 partite per noi»
TORINO, 13 febbraio - «La Juve ha fatto una grande gara, potevamo costruire meglio e ci è mancata un po' di brillantezza nel primo tempo. Nel secondo abbiamo fatto bene, la Juve si è difesa bene, ma sinceramente il pareggio ci stava, abbiamo creato occasioni molto nette». Il tecnico dell'Inter Leonardo rende merito alla Juventus vittoriosa 1-0 ma allo stesso tempo ammette che un pareggio sarebbe stato più giusto. Ai microfoni di Sky Leonardo assicura che per lo scudetto è ancora tutto in ballo: «Onestamente questa sconfitta non ci ridimensiona, siamo ancora nel gruppo che lotta, abbiamo una partita da recuperare e tutto è come prima, mancano 14 partite per noi».

Iachini: «Complimenti alla Lazio, grande squadra»

ROMA, 13 febbraio - L'allenatore del Brescia Beppe Iachini ammette la superiorità della Lazio: «Complimenti alla Lazio - è l'esordio - perché è una grande squadra. Grandi meriti alla squadra di Reja e qualche demerito da parte nostra in particolare sui gol incassati. C'è stata disattenzione. Detto questo - prosegue Iachini - secondo me l'arbitro avrebbe potuto valutare diversamente due-tre episodi. Penso ci fosse un rigore netto su Eder e poi un paio di falli di mano... Se almeno uno di questi episodi fosse stato riconosciuto a nostro favore, forse la gara avrebbe preso una piega diversa».
NANI - Diversa l'espressione sul volto del ds del Brescia Gianluca Nani: «Credo che oggi si sia vista una grande Lazio contro un Brescia che ha fatto quel che ha potuto viste le assenze di Zambelli, Caracciolo e Zanetti. Magari siamo stati un pò sottotono rispetto al solito, ma davvero ci siamo ritrovati di fronte ad una grande avversaria».

Ballardini: «Ora il derby» Mutti: «Siamo al 60%»

BARI, 13 febbraio - «Abbiamo avuto il pallino del gioco per tre quarti della gara. Ci è mancata la necessaria cattiveria negli ultimi 30 metri. Adesso abbiamo 48 ore per preparare al meglio il derby con la Samp, una sfida a cui teniamo particolarmente, molto sentita dalla nostra gente. È una partita unica e noi la prepareremo al meglio». L'allenatore del Genoa, Davide Ballardini, ha così commentato il punto guadagnato al San Nicola contro il Bari. «Mesto e Criscito sono scesi sulla fascia per 18 volte, in tante altre occasioni avremmo potuto concretizzare occasioni favorevoli in attacco. Dobbiamo migliorare sul piano della velocità e dell'incisività - aggiunge - mentre sul piano del gioco le nostre ripartenze sono passate attraverso lanci lunghi per mettere in condizione Floro Flores e Palacio di giocarsela uno contro uno con i rispettivi marcatori». EDUARDO - Poi Ballardini si è soffermato su alcuni singoli: «Eduardo è stato bravo. Veloso? Se la gioca con Kucka e Milanetto per una maglia. Questa settimana era rientrato dalla tournee con la Nazionale giovedì». L'ultima considerazione è riservata al possibile malcontento della dirigenza per la classifica dei grifoni: «Io ed i miei collaboratori siamo soddisfatti del lavoro fin qui svolto». MUTTI: Nell'altro spogliatoio Bortolo Mutti non accampa recriminazioni: «I giocatori hanno risposto per come potevano alle mie sollecitazioni. Mi aspetto nelle prossime settimane qualcosa di più. Siamo al 60%. C'è mancata la zampata finale. Dobbiamo ritrovare l'identità smarrita, ed oggi abbiamo messo la prima pietra. Per sperare di lottare per la salvezza ci vorrà ancora maggiore impegno. Tre punti contro il Genoa potevano essere molto importanti». OKAKA - L'unico accenno polemico lo riserva alla decisione arbitrale che ha annullato la rete di Okaka: «C'era un fallo? Il nostro gol poteva starci». Tra le note liete per Mutti c'è il rientro positivo di Ghezzal: «L'algerino mi è piaciuto. Può dare imprevedibilità alla manovra offensiva. Bentivoglio a sinistra? Potrei riproporlo. In campo ha dato equilibrio alla fascia sinistra, facendo bene in fase di copertura». Infine una considerazione che mostra il cambio di profilo tattico imposto alla squadra rispetto alla gestione Ventura: «Va bene il giropalla ma quando si commettono errori si consente agli avversari di rendersi pericolosi. Noi, invece, dobbiamo sfruttare al meglio le ripartenze, lanciando rapidamente le punte. Non a caso abbiamo cercato la profondità, servendo Okaka e Ghezzal».

Simeone: «Buona vittoria, ma dobbiamo migliorare»

CATANIA, 13 febbraio - «Non abbiamo giocato bene ma abbiamo vinto perché ci abbiamo creduto, senza mollare». È contento a metà Diego Pablo Simeone per il successo del suo Catania, in rimonta, sul Lecce. Il tecnico, però, riconosce alla sua squadra «di avere avuto un grande carattere» e quindi di «avere vinto con il cuore. Se continuiamo così, sul piano dell'impegno - aggiunge il 'Cholo' - siamo vicini a quello che vogliamo, ma lo devo dire: non mi è piaciuto come abbiamo giocato nel primo tempo. Quando siamo andati sotto, l'ingresso di Morimoto ha cambiato il gioco. La squadra ha il merito di avere creduto nella vittoria e la gara non è stata mai chiusa. Certo - ammette Simeone al suo prima successo in Serie A da allenatore - lo riconosco, è difficile giocare bene quando devi vincere per forza. Ora però dobbiamo continuare...»

Guidolin: Vogliamo l'Europa ma quarto posto è difficile

 
Il tecnico dell'Udinese: «La Champions? Inter, Milan e Napoli sono più forti di noi. Vedremo tra un paio di mesi dove saremo»
CESENA, 13 febbraio - L'Udinese pensa in grande, ma nonostante il quinto posto per ora la Champions League la vede ancora lontana. «Pensiamo a un posto per l'Europa, ma non sappiamo ancora di quale colore sarà. La Champions? Inter, Milan e Napoli sono più forti di noi. Bisognerebbe battere tutte le altre per raggiungere il quarto posto, e - ammette l'allenatore friulano Francesco Guidolin ai microfoni di 'Stadio Sprint' su Raidue - mi sembra una prospettiva difficile. Vedremo tra un paio di mesi dove saremo».

Cassano-Ibra devastanti Milan show contro il Parma


I rossoneri dominano e vincono 4-0: il barese segna il suo primo gol con la maglia rossonera. In rete anche Seedorf, doppietta di Robinho contro gli emiliani impotenti
ROMA, 12 febbraio - Il Milan aspetta dall'alto il posticipo tra Roma e Napoli. Parma battuto grazie ad una grande partita del duo Cassano-Ibra. La squadra di Allegri costruisce gioco ed occasioni, divertendo e convincendo. Nel primo tempo, all'8', sblocca Seedorf dopo un assist di Ibrahimovic e al 17' ecco i primi applausi (con esultanza) dei tifosi milanisti per Cassano: Gattuso pesca il barese in area che realizza il 2-0, suo primo gol da milanista.
Poco Parma per il resto, a parte Giovinco che però non può nulla di fronte al Regno di Nesta. La difesa di Allegri è impenetrabile, anche per il redivivo Amauri. Dzemaili ci prova al 14' della ripresa ma il suo tiro è respinto da Abbiati. La risposta del Milan (16') significa il 3-0: Ibra serve in area Robinho per l'ottavo gol stagionale. Ottavo? No, nono. Al 20' infatti ecco la doppietta: Cassano vede un tunnel libero nella difesa del Parma e da li' serve il compagno che, in area, supera Mirante in uscita. La fuga milanista, ora, è autorizzata

Robinho: «Scudetto? Possiamo vincere tutto»

ROMA, 12 febbraio - «Abbiamo giocato bene e abbiamo disputato una bellissima partita. Sono molto contento perchè, grazie anche ai miei gol, il Milan ha vinto»: entusiasmo da parte di parte di Robinho, autore di una doppietta contro il Parma, in un match che ha visto spiccare Antonio Cassano. Il brasiliano si porta avanti nella classifica dei marcatori con nove gol in tutto. Ottimismo dopo un 4-0 'scacciacrisi', risultato provvidenziale dopo due pareggi di filato che avevano fatto storcere il naso ai tifosi e alimentato le speranze delle inseguitrici. Ora il Milan deve vedersela con il Tottenham in Champions League, martedì prossimo. «È una squadra forte - risponde Robinho - ma noi vogliamo vincere tutto. Non guardiamo alle altre squadre. Pensiamo solo a fare bene il nostro lavoro. E credo che possiamo vincere questo scudetto».

Roma, la Sensi furiosa «Prenderò provvedimenti»

ROMA, 13 febbraio - L’ultimo treno è passato. La Roma è rimasta a terra, battuta da un Napoli che ha avuto tutto di più, cor­sa, determinazione, voglia, ambizione, soprattutto un gioco che con quei due davanti può farti male sempre. Come lo ha fatto a questa Roma che sembra essere arrivata al capolinea di tutto, società, allenatore, gruppo che da tan­ti, troppi, anni sta tirando la carretta. La delusione si legge facilmente sulla faccia di tutti, rendendo ancora più l’atmosfera da ultimi fuochi, una pro­prietà sta lasciando, un’altra sta arri­vando, in mezzo c’è una Roma con un allenatore senza contratto, un gruppo che si fa mille domande e l’Europa di domani, l’Europa che conta, ora deci­samente più lontana.
STRIGLIATA - Anche di questo, subito dopo il fischio finale della partita, ha parlato, anzi urlato la dottoressa Ro­sella Sensi davanti alla porta degli spogliatoi della Roma, dove è piomba­ta mentre i tifosi del Napoli stavano ancora cantando ohi vita, ohi vita mia sugli spalti dell’Olimpico. « Era incaz­zatissima » , così c’è stata descritta, e concedeteci il francesismo perché in certe occasioni non ci sono altre paro­le per rendere bene l’idea. Il presi­dente della Roma ha avuto un collo­quio di diversi minuti con i dirigenti della sua società, Bruno Conti, Danie­le Pradè, Giampaolo Montali, in cui ha manifestato tutto il suo disappunto ( eufemismo) per il momento che sta attraversando la squadra, arrivata al­la settima sconfitta in campionato, la prima all’Olimpico, ora distante tre­dici punti dal Milan che ieri nel po­meriggio ha pasteggiato con il Parma, e conta davvero poco, oggi come oggi, aggiungere che i giallorossi hanno una partita da recuperare ( per l’esat­tezza settantaquattro minuti) sul cam­po del Bologna. Non c’è stato nessun incontro con allenatore e giocatori, chiusi nel loro spogliatoio in un’atmo­sfera l’esatto contrario della felicità.
SEGNALE -« Così non si può andare avanti, è necessario che prenda qual­che provvedimento »ha tuonato anco­ra il presidente giallorosso, lasciando alla notte la scelta della decisione da prendere. Probabile che già da oggi la società mandi tutti in ritiro anticipato in vista della sfida d’andata degli otta­vi di finale di Champions League con­tro gli ucraini dello Shakhtar. Che, se era importante prima di questa scon­fitta, ora è diventata fondamentale per dare un senso alla stagione romanista.
DECISIONI- Tra le eventuali altre deci­sioni che potrebbe prendere la dotto­ressa, è da escludere che ci possa es­sere l’esonero di Claudio Ranieri, il tecnico continuerà a guidare la Roma. La speranza è che in questo momento di estrema difficoltà, l’allenatore con­fermi la sua prerogativa di riuscire a dare il meglio, come è accaduto nella scorsa stagione quando prese la squa­dra ultima in classifica per portarla poi a sfiorare lo scudetto. Parola, que­st’ultima, che sarà il caso di dimenti­care in casa romanista, almeno per questa stagione. C’è un piazzamento Champions da conquistare, una semi­finale di coppa Italia, un ottavo di fi­nale di questa Champions da onorare e possibilmente superare. Il momento potrebbe legittimare i pensieri più ne­gativi, la speranza è che la Roma, que­sto gruppo, a cui in ogni caso bisogne­rà dire grazie, sappiano ancora una volta risorgere dal precipizio in cui è caduto di fronte al Napoli.

De Canio: «Arbitro? Nicchi non vuole che ne parli»

ROMA, 13 febbraio - «Avevamo la competizione in mano - spiega - e la sconfitta è un pò colpa nostra, però abbiamo motivi per recriminare ma di questo non possiamo parlare perchè abbiamo promesso al presidente dell'Aia, Nicchi, di non parlare degli arbitri subito dopo la conclusione delle partite. Altre lamentele? Sarebbe dire poco...». ESPULSIONE GIACOMAZZI - L'allenatore dei pugliesi ricostruisce anche l'espulsione, a gara conclusa, di Giacomazzi: «Ho parlato con il giocatore - rivela De Canio - l'arbitro credo che abbia frainteso. Giacomazzi è andato a chiedere spiegazioni e credo che Romeo abbia capito altre cose». Contento per la doppietta che ha fatto vincere la sua neo squadra è Francesco Lodi: «Sono felice di essere a Catania - afferma - e spero di ripagare la società e la città come meritano. Sono soddisfatto per i due gol ma di più per la vittoria della squadra in un incontro che era davvero delicato per noi». SCIACCA - Per Fabio Sciacca «è stata una partita strana: abbiamo cominciato bene, poi il Lecce ci ha messo cuore e grinta in campo, ma noi avevamo in più il pubblico». Christian Terlizzi, entrato a 'caldo' per l'infortunio di Ciro Capuano si "complimenta con la squadra". «Abbiamo dimostrato - sottolinea il difensore - di essere un gruppo che non molla e continueremo così. Questa può essere la vittoria della svolta, perchè dimostra che siamo una squadra di qualità e unita».

Malesani difende il Bologna «Solo un blackout iniziale»

 
Il tecnico dopo il ko con la Samp: «Abbiamo fatto errori in marcatura ed in barriera. I tre gol subiti portano tutti il marchio della disattenzione, poi abbiamo reagito alla grande e potevamo riaprire la partita»
GENOVA, 13 febbraio - «Abbiamo avuto un blackout iniziale quando abbiamo preso i tre gol, tutti in sequenza e più o meno tutti per distrazione. Abbiamo fatto errori in marcatura ed in barriera. I tre gol subiti portano tutti il marchio della disattenzione»: Alberto Malesani analizza così il primo quarto d'ora della sfida che ha visto la Sampdoria ipotecare da subito il successo.
 LA SERENITÀ - «Non credo però di poter dire nulla a questa squadra, adesso dobbiamo solo pensare a ripartire e preparare al meglio la gara con il Palermo. La squadra comunque è stata grandissima per la reazione che ha saputo dare e siamo stati vicino a riaprire la partita - ha detto ancora l'allenatore del Bologna -. Purtroppo all'inizio non siamo stati in grado di resistere pur sapendo che sarebbero partiti forte. Però la reazione per i restanti 65' è stata buona. Il nostro pubblico ha applaudito mentre i tifosi della Samp nel secondo tempo hanno fischiato la loro squadra e non vedevano l'ora che finisse. Lo ripeto: non ho nessun appunto da fare alla squadra, ho visto cuore e rabbia. Adesso pensiamo al Palermo».
LE SCELTE - Il tecnico rossoblù ha spiegato poi le scelte di formazione. «La formazione di oggi andava fatta così, dovevo sostituire gli assenti e ci è andata male. Ho messo Casarini al posto di Ekdal e Mutarelli al posto di Della Rocca. Nei primi sei minuti abbiamo tenuto bene, poi dopo aver subito il primo gol con la nostra barriera che si è aperta la gara è cambiata».

Donadoni: «Bravo Cagliari Il 4-1 è troppo pesante»

 
Il tecnico: «È stata una risposta perfetta alla sconfitta con la Juventus e questo mi piace proprio»
CAGLIARI, 13 febbraio - Roberto Donadoni, allenatore del Cagliari, non si scompone mai, nel bene e nel male. Anche quando sprizza gioia da tutti i pori, lo fa con compostezza ed eleganza. La vittoria netta sul Chievo lo ha reso felice, il suo commento del dopopartita non è di una virgola sopra righe del misurato entusiasmo. Insomma, bravo Cagliari, ma calma e gesso. «È stata una risposta perfetta alla sconfitta con la Juventus - dice il tecnico del Cagliari - e questo mi piace proprio. Sono stati davvero bravi i ragazzi a interpretare una partita che si presentava abbastanza difficile».
RISULTATO PESANTE - Il perchè è presto detto: «Loro venivano da sei risultati utili consecutivi - ha spiegato Donadoni - sapevamo benissimo delle difficoltà a cui saremmo andati incontro. Il Chievo pressa bene, chiude bene il campo e riparte velocemente negli spazi. Eccezionali davvero i miei ragazzi a non aver permesso loro di fare il solito gioco, rubando tempo e palle in mezzo al campo, e a sfruttare al meglio le occasioni capitate. Forse il 4-1 è troppo pesante per il Chievo, non rispecchia i valori reali delle due squadre. Ma questo Cagliari è stato davvero bravo, bravissimo». Poi, pressato da domande ipotetiche circa una salvezza presumibilmente già acquisita e il sogno della Europa League, non si lascia condizionare: «Non dobbiamo pensare che l'obiettivo sono i 40 punti perchè lì c'è la presunta salvezza. È un ragionamento da perdenti. Dobbiamo invece giocare sempre partita per partita con l'intento di vincerle tutte, poi tireremo le somme. La tensione è la nostra prima qualità, se la perdiamo si va incontro a brutte figure».

Festa viola a Palermo Fiorentina, 4-2 in rimonta

 
Sei gol alla Favorita: nel primo tempo botta e risposta Pastore-Gilardino, nella ripresa Nocerino illude i rosanero, poi il ribaltone ospite con Camporese (primo gol in A), l'autorete di Bovo e la stoccata di Montolivo su assist di Ljajic. Palo Montolivo sul 2-2, traversa di Hernandez sul 2-4. Prima vittoria in trasferta per Mihajlovic
PALERMO, 13 febbraio - Giostra del gol alla Favorita, alla fine i tre punti vanno alla Fiorentina. Nel primo tempo botta e risposta Pastore-Gilardino (assist di Ilicic e Behrami), nella ripresa Nocerino illude i rosanero (servito da Miccoli), poi il ribaltone ospite con il gol di testa su angolo di Camporese (primo gol in A), l'autorete di Bovo e la stoccata di Montolivo su assist di Ljajic. Palo Montolivo sul 2-2, traversa di Hernandez sul 2-4. Prima vittoria in trasferta per Mihajlovic, quarta sconfitta su quattro anticipi a mezzogiorno per i rosanero che falliscono l'aggancio al quarto posto.
MONTOLIVO: NOI PIÙ BRAVI SEMPRE - «Abbiamo giocato meglio di loro anche quando eravamo sotto. Siamo stati bravi a recuperare lo svantaggio». È contento Riccardo Montolivo che - a Sky - commenta a caldo la performance della sua Fiorentina che ha raccolto la sua prima vittoria fuori casa in un campo difficile come quello di Palermo imponendosi per 4-2. Hai avuto la sensazione che questa fosse la vera Fiorentina? «Si, senza dubbio. Anche quando eravamo sotto, penso che abbiamo giocato meglio di loro. Siamo andati sotto due volte, siamo stati bravi a riprenderla e, poi, a fare il quarto gol. C’è la soddisfazione di aver vinto in trasferta, ma finora ci siamo meritati la classifica che abbiamo, perché le prestazioni sono state queste. Ora, da qui alla fine, vogliamo continuare su questa strada. Il gol? Ho grande voglia di dimostrare il mio valore». Una Fiorentina ritrovata che ha schierato Mutu. Si è fatta sentire la sua presenza? «Certamente, un attaccante in più ci serviva e ora lo abbiamo ritrovato».

Palermo, ira Zamparini «Tutta colpa di Rossi»

PALERMO, 13 febbraio - «Se abbiamo perso è tutta colpa dell'assetto difensivo deciso da Rossi. Io gli voglio bene. È un grande allenatore ma deve aggiustare questa difesa. Non sono pazzo. E questa sconfitta lo dimostra. Abbiamo buttato al vento due vittorie, una con l'Inter e una oggi ed è tutta colpa sua». Lo ha detto il presidente Maurizio Zamparini, intervenendo in sala stampa. Infuriatissimo, il patron si è rivolto ai giornalisti chiedendogli: «è questa la migliore difesa che abbia mai avuto il Palermo? Smettetela di scrivere stupidaggini. Avevo ragione io e basta - ha aggiunto -. Cominciate a scrivere questo. Questo sistema difensivo non funziona. Scrivetelo e ditelo a Rossi. In tantissime partite abbiamo preso due o tre gol. Lo sapete benissimo, è inutile che parlate di buona difesa. Se vengo qui, e io non vengo mai in sala stampa, vuol dire che ho davvero perso la pazienza», ha proseguito Zamparini.
ROSSI DEVA CAMBIARE - Ai giornalisti che gli chiedevano se Rossi resterà, Zamparini ha risposto: «Il cretino non è Zamparini che si infuria per niente - ha ribadito - È il quindicesimo gol che prendiamo su calcio d'angolo. È ridicolo. Voglio bene a Rossi ma deve cambiare questa difesa».ROSSI: NON SIAMO FENOMENI - Delio Rossi non fa drammi per la sconfitta in casa del Palermo contro la Fiorentina. Non se la prende con la sfortuna ma - dice a Sky - la sua non è mai stata una squadra stellare ma una buona compagine. «Noi - spiega - siamo un gruppo che ha i suoi equilibri. Oggi le cose non sono girate bene. Avevamo mille variabili ma sono stati commessi degli errori pagati a caro prezzo. I nostri giocatori sono più portati a costruire e dunque una disattenzione può essere dannosa. Quello che è accaduto oggi - aggiunge - non ci ridimensiona. Siamo una buona squadra».
ZAMPARINI? DIVERSITA' DI VEDUTE - Poi l'inevitabile capitolo Zamparini: «Abbiamo alcune diversità di vedute. Ma trovo assurdo che venga organizzata una petizione per farci riconciliare. Per fare la pace, bisogna che ci sia stata una lite. È una cosa sciocca».

domenica 13 febbraio 2011

La nuova canzone di Luca Sepe di KissKiss Napoli dedicata al pocho Lavezzi

Roma-Napoli 0-2 "Auriemma" Ampia Sintesi - Highlights 12-02-2011

ROMA-NAPOLI 0-2 - Forza Cavani Alè (Alberto Caccia)

Cavani fa sognare Napoli Che doppietta: Roma ko

 
Gli azzurri vincono 2-0 all'Olimpico con due reti del Matador e restano a -3 dal Milan. Nervosismo in campo: scambio di sputi fra Rosi e Lavezzi? Nove gli ammoniti da Bergonzi
ROMA, 12 febbraio - Cavani fa sognare il Napoli e lo candida ufficialmente come anti-Milan. Una doppietta del Matador, 18 anni dopo l'ultimo successo all'Olimpico, stende la Roma (primo ko interno stagionale e secondo consecutivo per i giallorossi) e tiene la squadra di Mazzarri a tre punti dalla capolista, vittoriosa 4-0 sul Parma. Una serata da incorniciare per gli azzurri, da dimenticare per Borriello e compagni: ora sono a tre punti dal quarto posto con una partita da recuperare (con il Bologna) e devono subito voltare pagina per ritrovarsi in vista dell'impegno con lo Shakthar in Champions di mercoledì prossimo.
NERVOSISMO E TENSIONE - Ranieri sorprende tutti in avvio: lascia fuori Totti e Menez e rinuncia al tridente. Davanti giocano Borriello e Vucinic, con Simplicio a supporto e Taddei, De Rossi e Perrotta a centrocampo. In difesa, senza gli squalificati Burdisso e Mexes, Rosi a destra e Cassetti centrale. Formazione confermata per Mazzarri, che si affida ad Hamsik, Lavezzi e Cavani. Si parte subito a ritmi alti, con la Roma che cerca una manovra più ragionata appoggiandosi molto a Borriello e Vucinic e il Napoli che invece si affida alle ripartenze veloci del suo tridente. Si combatte molto anche a centrocampo, ma per la prima occasione bisogna aspettare più di un quarto d'ora quando Vucinic trova un attento De Sanctis. Dall'altro lato è Riise poco dopo a sbrogliare su un cross pericoloso di Campagnaro. Gli animi si riscaldano: vengono ammoniti prima Lavezzi e Rosi (dai replay in tv c'è il dubbio di uno scambio di sputi fra i due), poi Aronica. Il nervosismo viene interrotto da un pericoloso tiro cross di Lavezzi e da una insidiosa punizione di Gargano. Cresce il Napoli, prende campo e per poco non sblocca con Cavani dopo un pasticcio della difesa giallorossa. Ci provano anche Maggio e Dossena, ma la mira non è delle migliori. L'arbitro non ammonisce Rosi per un fallo di mano, poi estrae il giallo per Dossena (graziato in precedenza per un brutto intervento su Taddei).
UNO-DUE CAVANI - A inizio ripresa Ranieri fa entrare Menez al posto di Taddei, ma è il Napoli a sbloccare subito. Su una verticalizzazione di Lavezzi, c'è un leggero contatto in area fra Juan e Hamsik: per Bergonzi è rigore. Dal dischetto trasforma Cavani (palla in rete dopo aver toccato il palo, mentre i giocatori della Roma protestano pensando che il tap-in successivo del Matador fosse irregolare). La Roma prova a reagire subito, affidandosi alla verve di Menez. Arrivano altri due gialli per De Rossi e Perrotta, poi il primo cambio della partita con Mazzarri che richiama Dossena e inserisce a sinistra Zuniga. Non ci sta la squadra di Ranieri e si butta a capo fitto in avanti, si arroccano invece gli azzurri a protezione del vantaggio anche con l'inserimento di Yebda al posto di Hamsik. Dopo un tiro di Menez dal limite che costringe in angolo De Sanctis, spreca una clamorosa occasione per il raddoppio Lavezzi che scatta sul filo del fuorigioco ma si fa bloccare in uscita da Julio Sergio. Ranieri gioca il tutto per tutto nel finale: Totti e Greco per Vucinic e Simplicio. Bergonzi ammonisce anche Cassetti e Campagnaro, entrambi diffidati, prima del raddoppio azzurro: cross perfetto dalla destra di Cannavaro e correzione vincente da due passi di Cavani, che arriva a quota 20 gol in campionato e fa sognare una città intera.

Rosi: «Lavezzi mi ha dato gomitata e gli ho sputato»

L'esterno della Roma: «Non dovete dare tutta la colpa a me. Lui è stato scorretto, poteva rompermi la milza»
ROMA, 12 febbraio - Dopo la vittoria del Napoli è l'argomento della serata.  Lo scontro a centrocampo tra Rosi e Lavezzi è spiegato in diretta televisiva dal difensore giallorossoi: «E' nato tutto perché Lavezzi mi aveva dato una gomitata a gioco fermo. Ho sputato prima io? Sì, e Lavezzi mi ha risposto. Solo che io non l'ho preso mentre lui sì, in faccia. Non penso che dovete dare la colpa tutta a me -ha detto a Sky- Lavezzi era nervoso fin dall'inizio della partita, mi ha colpito allo stomaco e ci siamo presi. Poteva rompermi la milza».
RANIERI - L'episodio è stato commentato con toni duri da Ranieri: «Lo sputo? E il gesto più ignobile che si possa fare».
DE LAURENTIIS - Sull'episodio ha detto la sua anche il presidente azzurro: «L'arbitro Bergonzi ha ammonito sia Rosi che Lavezzi, quindi ha visto l'episodio. Il Pocho ne ha anche parlato con Bergonzi. Non dovrebbe esserci la prova televisiva, il direttore di gara ha sanzionato con un doppio giallo».
MAZZARRI - Amareggiato per l'accaduto Mazzarri: «Non è un bel gesto, ma Lavezzi è stato provocato con uno sputo nel collo, mi ha detto il mio giocatore. È un fatto spiacevole, ma quando giocavo è capitato anche a me ed è un gesto antisportivo. Lui è stato sciocco a replicare, ma la provocazione mi sembra più grave della reazione. La prova tv? Purtroppo ci potrebbe stare».

Mazzarri: «Il mio Napoli ha fatto il salto di qualità»

 
Cavani arriva a 20 gol: «Vogliamo lottare per conquistare qualcosa di molto importante». Il tecnico azzurro: «Lavezzi ha ricevuto uno sputo da Rosi e lui ha reagito allo stesso modo. Hanno sbagliato entrambi ma la provocazione dovrà essere valutata diversamente dalla reazione in caso di squalifica»
ROMA, 12 febbraio - Mazzarri non vuole ancora parlare di scudetto: «Quella parola lì non si pronuncia, neanche le prime due lettere. Ci speravo in una partita così contro la Roma. Il Napoli sta crescendo e giocare così mi conferma che abbiamo fatto un salto di qualità». Sulla squadra: «Lavezzi ha faticato con la sua nazionale e Cavani lo ha aiutato molto oggi e questo mi fa molto piacere. Abbiamo trovato equilibrio in campo, questo è un lavoro che parte dallo scorso anno. Infatti l'impressione è quella di una squadra che gioca a memoria». Sputo in mezzo al campo tra Rosi e Lavezzi? «Ho parlato con il mio giocatore. Lui è stato provocato con uno sputo sul collo e in quel momento si è sentito di rispondere. Non ha fatto bene ma ricordiamo che è stato provocato. Per me è grave la provocazione, peraltro senza motivo. La squalifica? I casi sono diversi, dovrà essere valutata attentamente».
CAVANI SHOW - «Siamo un gruppo unito che vuole impegnarsi e lottare per conquistare qualcosa di molto importante»: Edinson Cavani non pronuncia la parola scudetto ma il senso delle sue parole a Sky è chiaro: il Napoli è l'anti-Milan. «Oggi abbiamo meritato di vincere. Altre volte abbiamo perso immeritatamente ma questa volta non c'è nulla da osservare e adesso dobbiamo continuare così». Infine spiega il perchè del gesto con cui - dopo il secondo gol - ha mimato il gesto tecnico del golf:  «È un modo di ringraziare un mio amico che per il mio compleanno mi ha donato un set di mazze da golf. Ma voglio pure fare gli auguri a mia mamma, che oggi compie gli anni. Sono molto contento e saluto tutti i tifosi, tutta la gente che è venuta oggi».DE LAURENTIIS E LA PERNACCHIA AL REAL - Felice per il successo anche il presidente Aurelio De Laurentiis: «Lo scudetto? Sarebbe un ulteriore premio, ma non parliamo solo di quello. Abbiamo rispetto per i nostri avversari. Il nostro obiettivo iniziale è il quinto posto, quello che verrà di più, sarà dedicato ai nostri tifosi. Abbiamo tanti impegni, ora pensiamo al Villarreal». Il presidente parla dell'episodio dello sputo: «L'arbitro Bergonzi ha ammonito sia Rosi che Lavezzi, quindi ha visto l'episodio. Il Pocho ne ha anche parlato con Bergonzi. Non dovrebbe esserci la prova televisiva, il direttore di gara ha sanzionato con un doppio giallo». Chiusura con una battuta dedicata a Cavani: «Il Real mi offre 50 milioni? Rispondo con una pernacchia».

Ranieri: «La Roma ora deve cambiare i suoi obiettivi»

 
Il tecnico: «Quest'anno non c'è la squadra dell'anno scorso, non corriamo più come allora e bisogna capire perché»
ROMA, 12 febbraio - «A questo punto lottare per lo scudetto mi sembra una parola grossa, ma non penso che basti una sconfitta per dire che il giocattolo si è rotto». Intervistato da Sky non si fa illusioni sul prosieguo del campionato della Roma il tecnico Claudio Ranieri, dopo il ko casalingo con il Napoli. «Noi ora dobbiamo cambiare obiettivi, rimboccarci le maniche e vedere dove possiamo arrivare. È vero che quest'anno non c'è la squadra dell'anno scorso, non corriamo più come allora e bisogna capire perché». Anche Ranieri, come Mazzarri, ha bollato lo scambio di sputi tra Rosi e Lavezzi: «Lo sputo? E il gesto più ignobile che si possa fare».
COMPLIMENTI AL NAPOLI - Ranieri ha poi fatto i complimenti alla squadra di Mazzarri: «Il Napoli sta facendo un campionato straordinario e se continua così, senza alcun calo di concentrazione o di tensione, può davvero puntare in alto. Staserà è stato superiore è ha meritato la vittoria».

Cassano-Ibra devastanti Milan show contro il Parma


I rossoneri dominano e vincono 4-0: il barese segna il suo primo gol con la maglia rossonera. In rete anche Seedorf, doppietta di Robinho contro gli emiliani impotenti
ROMA, 12 febbraio - Il Milan aspetta dall'alto il posticipo tra Roma e Napoli. Parma battuto grazie ad una grande partita del duo Cassano-Ibra. La squadra di Allegri costruisce gioco ed occasioni, divertendo e convincendo. Nel primo tempo, all'8', sblocca Seedorf dopo un assist di Ibrahimovic e al 17' ecco i primi applausi (con esultanza) dei tifosi milanisti per Cassano: Gattuso pesca il barese in area che realizza il 2-0, suo primo gol da milanista.
Poco Parma per il resto, a parte Giovinco che però non può nulla di fronte al Regno di Nesta. La difesa di Allegri è impenetrabile, anche per il redivivo Amauri. Dzemaili ci prova al 14' della ripresa ma il suo tiro è respinto da Abbiati. La risposta del Milan (16') significa il 3-0: Ibra serve in area Robinho per l'ottavo gol stagionale. Ottavo? No, nono. Al 20' infatti ecco la doppietta: Cassano vede un tunnel libero nella difesa del Parma e da li' serve il compagno che, in area, supera Mirante in uscita. La fuga milanista, ora, è autorizzata

lunedì 7 febbraio 2011

Frena il Milan: Napoli a -3 Pari Lazio, Palermo poker

Cavani trascina gli azzurri contro il Cesena, a Genova Floro Flores risponde a Pato. All'Olimpico il Chievo ferma i biancocelesti, travolgente rimonta dei rosanero a Lecce. Gol in rovesciata di Amauri ma al Parma non basta, pari con la Fiorentina. Diamanti stende il Bari su rigore
ROMA, 6 febbraio - Il Napoli ci crede, il Napoli è lì, il Napoli è a soli tre punti da un sogno. Il Milan, nonostante l'apporto dei suoi tifosi, si ferma sul pari e si fa rosicchiare due punti dagli azzurri di Mazzarri. Il tecnico del Napoli compie l'ennesimo capolavoro tattico, gestendo con un ampio turnover il match casalingo contro il Cesena e portando a casa i tre punti grazie alla solita zampata di Cavani. Per il Matador diciottesimo centro in campionato, sempre più da solo in testa alla classifica marcatori. La vittoria per gli azzurri sarebbe anche più larga se l'arbitro vedesse entrare un colpo di testa di Maggio, respinto ben oltre la linea da Antonioli, ma poi ci pensa nel recupero il Principito Sosa, entrato da 30 secondi, a siglare il 2-0 definitivo con la sua prima marcatura con la maglia azzurra. Tanto basta per portarsi a tre punti dalla testa della classifica. Con la trasferta di Roma alle porte, ennesimo esame di una squadra che non è mai stata tanto vicina dal fare la storia.
MILAN E LAZIO RALLENTANO - Nella giornata storica che vede rientrare i tifosi del Milan all'interno di Marassi, a sedici anni dall'omicidio di Vincenzo Spagnolo, il Genoa fa lo sgambetto alla capolista e la costringe a uscire dallo stadio con un solo punto. La decisione di Allegri di schierare dall'inizio Pato con Ibra e Robinho paga in avvio, col Papero protagonista del gol del vantaggio, ma il risultato si ferma sul pari con la zampata del neoacquisto rossoblù Floro Flores nel recupero del primo tempo. Non serve ai rossoneri l'ingresso di Cassano nella ripresa, un punticino che porta il bottino a quota 49, in attesa del Parma del ritrovato Amauri, prossimo ospite a San Siro. Pareggia anche la Lazio, che all'Olimpico va in vantaggio con un meraviglioso quanto chirurgico calcio piazzato di Hernanes ma poi si fa raggiungere nel secondo tempo dai veronesi con Cesar. Proteste biancocelesti per il corner da dove nasce l'azione del pari. Terzo posto in bilico, in attesa di Inter-Roma.
RIMONTA PALERMO, PSICODRAMMA MICCOLI - Il fotogramma del match è la faccia di Miccoli a fine primo tempo, quando con una punizione perfetta regala l'1-1 al Palermo in svantaggio al Via del Mare per il gol in sospetto fuorigioco di Giacomazzi. Il «Romario del Salento», legato in maniera viscerale ai colori giallorossi, non solo non esulta ma è così toccato dal gol del pari che Delio Rossi decide di lasciarlo fuori, nella ripresa. Dentro Hernandez che sarà decisivo, perché il Lecce ritrova il vantaggio con Jeda ma lo sciupa, come in precedenza, facendosi raggiungere da Pastore e poi superare proprio dall'attaccante uruguaiano, al rientro dopo un lungo stop. Nel finale spazio anche per la rete di Ilicic, lasciato fuori in avvio dal tecnico dei siciliani, ora quinti a 40 punti insieme all'Udinese.
AMAURI, SUPERGOL MA AL PARMA NON BASTA - Dopo Matri e Floro Flores, la giornata dei gol dei centravanti neoacquistati è proseguita al Tardini con Amauri, protagonista dell'1-1 contro la Fiorentina. Una rete costruita con l'altro ex juventino Giovinco, autore del cross sul quale l'attaccante si è coordinato e ha freddato Boruc in rovesciata. Ma i viola di Mihajlovic non mollano e raggiungono il pari su rigore all'inizio della ripresa, concesso per una trattenuta di Gobbi su Camporese. Finale convulso con occasioni da una parte e dall'altra, con Amauri ancora protagonista a fermarsi sulla traversa. A concludere i match pomeridiani il 2-0 Diamanti-Caracciolo con cui il Brescia si rilancia in chiave salvezza e affossa il Bari, ormai fanalino di coda quasi rassegnato alla retrocessione.

Mazzarri: «Bravo Napoli» Cavani: «Serve continuità»


De Laurentiis: «Non regalo Quagliarella alla Juve, Marotta ha firmato un contratto e lo sa bene». Il bomber uruguaiano: «Siamo contenti di questa vittoria, non pensiamo al pareggio del Milan». Il tecnico: «Ho cambiato tanto, non è la prima volta che lo faccio e abbiamo sempre vinto»
NAPOLI, 6 febbraio - Il Napoli batte il Cesena, riscattando il Ko contro il Chievo, e va a -3 dal Milan. Protagonista della partita è ancora una volta, Edinson Cavani, che ora chiede alla sua squadra maggiore continuità. «Siamo contenti di questa vittoria, non pensiamo al pareggio del Milan - dice l'attaccante del Napoli ai microfoni di Sky -. Ora dobbiamo lavorare bene e proseguire per questa strada. Ci sono ancora molte gare da giocare tra campionato ed Europa League. Dobbiamo migliorare nella continuità».
MAZZARRI FELICE - Soddisfatto Mazzarri: «Ho cambiato tanto, non è la prima volta che lo faccio e abbiamo sempre vinto. Se siamo ancora quassù in classifica lo dobbiamo a tutta la nostra rosa, nessuno escluso». Peccato per quel gol di Maggio: «Era regolare. Fossimo andati sul 2-0 a inizio ripresa avremmo potuto regalare un po’ di spettacolo, come con la Sampdoria. Non è facile, però, giocare su questo campo. Spero che si provveda al più presto per sistemare il problema». Domani a Roma la consegna del premio 'Andrea Fortunato': «Un riconoscimento che condivido con la società. Se sono stato premiato è per il lavoro che ho fatto qui a Napoli».
DE LAURENTIIS CARICO - Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis: «Abbiamo vinto 3-0, non 2-0. Il gol di Maggio ce lo pigliamo, sappiamo che l’abbiamo fatto». Ora il Napoli sa di avere valide alternative: «Mascara e Sosa possono regalarsi una sintonia di gioco utile. Possiamo giocare in attacco in un altro modo, ma dobbiamo restare coi piedi per terra. La classifica non la guardiamo, il nostro obiettivo di partenza è il quinto posto. Se arriva qualcosa in più, certo, ce lo teniamo stretto». Sabato c’è Roma-Napoli: «All’andata vincemmo nettamente, oggi sicuramente è un’altra Roma». Quindi un avvertimento alla Juve: «Non gli regalo Quagliarella per quattro milioni e mezzo. Marotta ha firmato un contratto, si tratta solo di aspettare il mese per la ratifica».

Canini, trattenuta su Toni Rocchi annulla il gol a Nenè

Aquilani colpisce Cossu: anche se volontario non è atto violento e non c'è prova tv
ROMA, 6 febbraio - Perfetta la terna (ok gli assistenti Viazzi e Liber­ti), gran partita (e per le pressioni era difficilissima) per Gianluca Rocchi (ieri 100 gare in A), una direzione... al­l’europea (è appena tornato dallo stage dell’Uefa per la categoria Élite a Cipro) di cui si sentiva la mancanza.
PRIMO TEMPO - Fumogeni prima dell’inizio, Rocchi aspet­ta due minuti, poi il via. Appena 4’ e primo giallo, tanto per far capire subito le cose: l’intervento col braccio lar­go di Krasic su Agostini è da giallo. Aquilani su Cossu, tocca il pallone ma, in scivolata, travolge l’avversario: punizione, poi scappa un calcetto alla testa del rossoblù (se volontario, non è un atto violento: niente prova tv). Conti col piede a martello su Aquilani: ok il giallo. Rego­lare la rete di Matri, c’è Pisano che lo tiene sempre in gio­co, sia sull’assist di Krasic sia sull’eventuale tocco (ma non c’è) di Marchisio. Corretto annullare la rete alla Ju­ve: punizione di Aquilani, in off side certo Chiellini, qual­che dubbio su Bonucci, quest’ultimo tocca di testa il pal­lone e anche in quel momento Chiellini è in off side. Bion­dini su Krasic e Bonucci a gamba alta su Conti: gialli.
SECONDO TEMPO - Chiellini tiene in gioco Acquafresca sul cross di Conti: regolare l’1-1. Ariaudo su Krasic e Aquil­lani su Ariaudo: ammoniti. Nené in area bianconera, Chiellini lo anticipa, Bonucci si ferma, lui finisce giù, ma non sembra esserci né fallo, né simulazione. Prima del­la rete di Toni, annullato un gol a Nené: nessun fuorigio­co, ma Rocchi (che comunque fischia prima) coglie una trattenuta (sul braccio destro) di Canini su Toni, lo indi­ca a Conti e (per chiarire) non alza il braccio, segnale di una punizione indiretta (che si fischia sugli off side).

6 commenti Sanchez e i 100 di Di Natale L'Udinese stende la Samp

 
I friulani vincono 2-0 grazie ai gol del cileno e del napoletano (che realizza le cento reti con la maglia bianconera), e si portano al quinto posto scavalcando la Roma. Terzo ko consecutivo per i blucerchiati, traballa la panchina di Di Carlo
UDINE, 5 febbraio - L'Udinese batte 2-0 la Sampdoria nell'anticipo della 24ª giornata della Serie A e si porta momentaneamente al quinto posto in classifica scavalcando la Roma. I friulani costruiscono il loro successo grazie a uno straordinario primo tempo nel quale travolgono la Sampdoria andando a segno prima con Sanchez e poi con Di Natale, che realizza il suo centesimo gol con la maglia dell'Udinese.
CRISI SAMP - La Samp prova a rialzare la testa nella ripresa, complice anche un leggero calo di ritmo da parte dei padroni di casa, ma rischia spesso di capitolare, e riesce a rendersi veramente pericolosa solo dopo la mezz'ora con un tiro di Mannini che si stampa sulla traversa. L'Udinese, dopo il pareggio con il Bologna, torna a vincere e a convincere, e si conferma tra le squadre più in forma del campionato, oltre che una delle più spettacolari. Si fa sempre più dura, invece, per la Samp che incassa la terza sconfitta consecutiva, e resta ferma a 27 punti. La panchina di Di Carlo, a questo punto, è decisamente a rischio

Del Neri: Le punte servono Toni: «Io finito? Ecco i gol»

 
Il tecnico bianconero: «Gli attaccanti sono stati perfetti». L'ex Genoa a quota 100 gol in Serie A 
CAGLIARI, 5 febbraio - Tornano gli attaccanti, torna la vittoria. Del Neri insiste su questo punto dopo la partita e lo fa non senza una vena polemica: «La Juve ha pagato dazio fino a stasera perché non aveva giocatori di ruolo. Le finalizzazioni le decidono gli attaccanti e stasera è stato così -ha detto a Sky- avevamo ragione nonostante le polemiche. Matri è stato perfetto, così come Toni. Ora recupereremo anche Iaquinta e avremo tanti giocatori diversi lì davanti». «La squadra ha retto bene, è stata capace di soffrire anche perché a Cagliari non è mai facile. Ora andiamo avanti con tranquillità. Restiamo con i piedi per terra. L'impegno di domenica non mi interessa, sarà un impegno difficile e non solo la 'gara con l'Inter'»PROVA TV PER AQUILANI? - Rischio di prova tv per Alberto Aquilani. Il centrocampista della Juve è stato protagonista di un leggero calcetto in faccia a Cossu, che era a terra, dopo un fallo commesso proprio sul fantasista rossoblù. Le telecamere di Sky hanno più volte mostrato il gesto dell'ex Liverpool, ora toccherà eventualmente al procuratore federale decidere se segnalare l'episodio al giudice sportivo.
LA SPIEGAZIONE - «Stavo camminando, non l'ho neanche visto. Non l'ho fatto apposta, non fa parte del mio carattere un episodio del genere. E' involontario, c'era l'arbitro davanti, stavo parlando con lui. Se non lo vedevo in tv, non capivo nemmeno nemmeno di che episodio si trattava». Così Aquilani, ai microfoni di Sky Sport, ha spiegato l'episodio che lo ha visto coinvolto con Cossu.
GIOIA TONI - È felice Luca Toni, che oggi ha segnato il suo centesimo gol in serie A, e il terzo della Juventus stasera, quello che ha steso il Cagliari, scacciando la crisi dei bianconeri, ora a -3 dalla zona Champions. «Questo gol - spiega ai microfoni di Sky l'attaccante rientrato dopo un infortunio - significa tante cose. Molti continuano a dire che sono finito - alcuni giornalisti si divertono - e invece sono sempre qui, sul pezzo. Sono carico anche se ancora non al top ma ho tanta voglia di giocare e segnare per una squadra come la Juventus». Toni esalta la prestazione di Matri, autore della risolutiva doppietta, e aggiunge: «È una bella squadra, ce lo siamo detto alla fine del primo tempo, È anche un gruppo bellissimo. Questo è di certo il match da cui ripartire».

Donadoni: «Matri? Non ha fatto felice il Cagliari»

CAGLIARI, 5 febbraio - «Fa un po' impressione vedere Matri segnare - non per la maglia del Cagliari come ha fatto fino a pochi giorni fa - ma per quella degli avversari. Cosa devo dire? Di certo, Matri questa sera non ha fatto felice il Cagliari». Roberto Donadoni, ai microfoni di Sky, reagisce così alle domande sulla doppietta di Matri che ha affondato il Cagliari e rimesso in pista la Juve. Donadoni non fa drammi, riconosce alcune pecche soprattutto nel primo tempo, elogia i suoi per la reazione avuta all'inizio del secondo tempo. «La squadra - dice - ha mostrato una bella reazione all'inizio del secondo tempo. Poi sono state commesse alcune ingenuità che ci sono costate molto. Il contraccolpo si è fatto sentire e quando prendi il terzo gol è poi difficile risalire la china. Siamo rimasti troppo in attesa. Nel primo tempo, la squadra si è schierata larga, favorendo gli inserimenti avversari».

Amauri: «La Juve? Per ora penso solo al Parma»


«Oggi ho segnato il gol che ho sempre sognato, su rovesciata. Di questo sono contento»
PARMA, 6 febbraio - «Oggi ho segnato il gol che ho sempre sognato, su rovesciata. Di questo sono contento, e del fatto che finalmente dopo tanto tempo sono tornato a correre per tutta la partita senza problemi». Non c'è aria di rivalsa nelle parole del brasiliano Amauri, autore del gol del Parma nel match con la Fiorentina.
«La Juve? Quando sono arrivato a Parma - ha detto il centravanti, ai microfoni di Stadio Sprint-Rai2 - ho detto che avrei parlato solo del Parma. Dal 30 giugno tornerò ad essere un giocatore bianconero, vedremo. Nel calcio succedono tante cose».

Rossi: «Bravo Palermo Miccoli? Cambio tecnico»

 
Il tecnico rosanero: «Questa è una partita ch aveva mille variabili. Per noi era anche la nona partita in un mese con gli stessi uomini, e i miei non ci sono abituati»
LECCE, 6 febbraio - Fabrizio Miccoli sostituito al termine del primo tempo di Lecce-Palermo per lo stress di aver segnato alla sua squadra del cuore? Delio Rossi, intervistato da Sky, smentisce decisamente. «No, la mia è stata una sostituzione tecnica - dice il tecnico dei siciliani -. A fine primo tempo l'ho visto un po' fermo e ho deciso di cambiarlo». «Sicuramente per Fabrizio quella contro il Lecce non è una partita come le altre - aggiunge Rossi - ma lui ha fatto la sua parte, e se così non fosse stato non lo avrei messo in campo». Ma perchè anche stavolta il Palermo ha regalato il primo tempo ai suoi avversari? «Questa è una partita ch aveva mille variabili. Per noi era anche la nona partita in un mese con gli stessi uomini, e i miei non ci sono abituati».

Reja: «Kozak penalizzato dopo polemiche San Siro»


Il tecnico della Lazio difende l'attaccante: «Anche oggi ha subito più falli di quanti gliene hanno fischiati» 
ROMA, 6 febbraio - C'è un caso mediatico su Kozak dopo Milan-Lazio: a sostenerlo è il tecnico della squadra romana, dopo il pari interno col Chievo. «Vedo che è molto penalizzato da questa situazione mediatica che si è scatenata su di lui ingiustamente dopo le polemiche post Milan-Lazio», ha detto Reja del centravanti ceko, ai microfoni di Mediaset Premium, dopo le polemiche per il trauma cranico rimediato dal milanista Legrottaglie, martedì scorso. «Ma io voglio difenderlo - ha aggiunto Reja - anche oggi ha subito più falli di quanti gliene hanno fischiati».
SU ZARATE E HERNANES - A ferire Reja, però, sono stati anche i fischi dei tifosi dopo le sostituzioni di Zarate ed Hernanes. «Sono due idoli della tifoseria, ma quando non rendono li devo togliere. Mi sembravano stanchi e infatti chi è entrato (Mauri e Sculli, ndr) ha dato più freschezza. Peccato per il risultato, c'è andata male. Con un po' più di attenzione nell'occasione del loro pareggio potevamo portare a casa i tre punti. Siamo comunque sempre nelle prime posizioni». Ma alla Lazio sembrano mancare proprio i suoi gioielli. «Hernanes è un po' stanco. Zarate lo sto aspettando, io cerco di dargli sempre fiducia ma lui deve rispondermi. Oggi l'ho fatto giocare da punta, senza chiedergli sacrifici di copertura. La verità è che non salta più l'avversaro e che non è capace di fare i tagli. Viene sempre a prendere la palla». Alla Lazio sembra mancare quell'attaccante da 15-20 gol in grado di risolvere questo tipo di partite. «Purtroppo manchiamo di concretezza. Certo nelle nostre condizioni è una mezza sconfitta - ha ammesso - In fase offensiva non realizziamo e ora aspetto con fiducia i rientri di Floccari e Rocchi. Purtroppo ci manca la forza in avanti: Kozak è un giocatore importante, ma manca d'esperienza. Resiste sempre ai contatti, ogni tanto dovrebbe andare giù e prendere delle punizioni».

Allegri: Siamo ancora primi Napoli non è una sorpresa


Il tecnico del Milan: «Dopo il vantaggio avevamo la partita in mano, ma purtroppo quando le cose sembrano facili ci culliamo un po' sui nostri pregi e a volte diventiamo leziosi»
 GENOVA, 6 febbraio - «Sappiamo che il campionato è molto lungo, ma siamo ancora in testa e con tre punti di vantaggio». Intervistato da Sky al termine di Genoa-Milan, il tecnico dei rossoneri Massimiliano Allegri sottolinea di non sentire la pressione delle inseguitrici. Del resto, secondo Allegri, «sapevamo che con il Genoa non sarebbe stato facile. Siamo stati sfortunati in occasione del pari, e nel secondo tempo non abbiamo giocato bene, abbiamo via troppi palloni. Bisogna migliorare in certi momenti della partita, intanto recuperiamo giocatori importanti». Ma proprio non sente la pressione addosso? «Sappiamo che il campionato è lungo - risponde Allegri - e che le inseguitrici cercheranno di prenderci. Stiamo bene fisicamente ma bisogna migliorare il secondo tempo di oggi. Il Napoli una sorpresa poteva esserlo all'inizio, ma ha ottimi giocatori e sta facendo grandi cose. In più non ha pressione addosso, perchè non ha l'obbligo di vincere». LA CRITICA - I tre davanti sono troppo leziosi? «Sicuramente dopo il vantaggio avevamo la partita in mano, ma purtroppo quando le cose sembrano facili ci culliamo un po' sui nostri pregi e a volte diventiamo leziosi», ammette l'allenatore del Milan. «Poi prendi il gol - continua Allegri - e allora, come oggi nel secondo tempo, abbiamo avuto troppa fretta». A che punto è Cassano? «Sicuramente è in un momento di rigetto - risponde Mazzarri -. Ha fatto bene le prime due-tre partite, ora sta lavorando ma non è in condizione. È ancora indietro, ma giocando ogni due-tre giorni avevamo bisogno di metterlo dentro». Sulla convivenza Ibrahimovic-Pato, secondo Allegri «il gol parla chiaro, e non solo quello. I nostri giocatori davanti si completano tutti uno insieme all'altro, e credo che oggi Pato ed Ibra davanti abbiano fatto ottime cose».

Ranieri: «Lo scudetto?Non dobbiamo arrenderci»

 
Il tecnico della Roma: «Abbiamo fatto una buona partita. Di più i miei non potevano onestamente fare. C'è mancata la continuità nel tenere alto il ritmo»
MILANO, 6 febbraio - «Scudetto ancora possibile? Rincorrere non è facile, finchè vediamo la luce non dobbiamo arrenderci e dare sempre il massimo come hanno fatto oggi i ragazzi». Dopo il 5-3 subito contro l'Inter a San Siro, il tecnico della Roma Claudio Ranieri elogia i suoi nonostante tutto e allo stesso tempo non alza bandiera bianca a proposito della lotta per il titolo. «Abbiamo fatto una buonissima partita - ha aggiunto Ranieri ai microfoni di Sky - gli episodi ci condannano, siamo andati vicino al raddoppio e poi c'è stato il gol del 2-1 dell'Inter che ci ha tagliato le gambe. Di più i miei non potevano onestamente fare. C'è mancata la continuità nel tenere alto il ritmo».

Inter-Roma pazzesca: 5-3! Leonardo a -5 dal Milan


In gol Sneijder, Eto'o (doppietta), Simplicio, Thiago Motta, Vucinic, Loria e Cambiasso. I rossoneri sono potenzialmente a -2 dalla capolista
MILANO, 6 febbraio - Travolgente, sbadata e potenzialmente a -2 dal Milan. L'Inter di Leonardo supera 5-3 una Roma difensivamente disastrosa e rosicchia altri due punti alla capolista. Dopo un primo tempo giocato a ritmi spaventosi, con i nerazzurri in vantaggio 2-1 (Sneijder, Simplicio ed Eto'o), i giallorossi sono costretti a giocare l'ultima mezz'ora in 10 per l'espulsione di Burdisso. Nel finale succede di tutto: la squadra di Leonardo dilaga fino al 4-1, Vucinic e Loria riportano in partita la Roma ma al 90' Cambiasso accende la festa nerazzurra.
SPETTACOLO E GOL - In avvio Leonardo punta sulla coppia Pazzini-Eto'o, con Sneijder a supporto. Milito parte dalla panchina. Out Lucio e Chivu, in difesa c'è Zanetti a sinistra, con Ranocchia-Cordoba coppia centrale. Visto l'inedito schieramento nerazzurro, Ranieri vuole partire forte e lancia dal 1' il tridente Menez-Borriello-Vucinic, coperto in mezzo al campo da Perrotta, De Rossi e Simplicio. Sono però i nerazzurri a passare subito in vantaggio. Al 3', infatti, Sneijder prende la mira da fuori area e con un gran sinistro batte Julio Sergio. La Roma sbanda in difesa ma con il passare dei minuti cresce e al 13' trova il pareggio. Prepotente progressione centrale di Vucinic, palla sulla destra a Cassetti che di piatto mette al centro. Sul secondo palo Simplicio entra in scivolata e supera Julio Cesar. Il portiere dell'Inter si riscatta poco dopo respingendo nella stessa azione due tentativi di Menez e un colpo di testa di Borriello. La gara è veloce e spettacolare, impreziosita da giocate di ottima tecnica. Al 35' torna in vantaggio l'Inter grazie a un sinistro di Eto'o su cui Julio Sergio si fa trovare impreparato.
L'INTER VOLA - Nella ripresa i ritmi di gioco calano. La Roma non riesce più ad accendere il tridente offensivo, mentre l'Inter controlla la gara con autorità. Al 18' l'episodio chiave: Pazzini scatta solo verso Julio Sergio ed è atterrato in area da Burdisso. Rosso per il difensore argentino e rigore trasformato da Eto'o. Sotto di due gol e in inferiorità numerica, Ranieri cambia. Fuori Menez, Perrotta e Simplicio, dentro Loria, Taddei e Greco. I giallorossi mollano e la squadra di Leonardo dilaga. Al 24' Julio Sergio si supera respingendo su Pazzini, ma 2' dopo nulla può sull'inserimento di Thiago Motta. Sotto 4-1, la Roma ha un sussulto d'orgoglio. I gol di Vucinic e Loria tra il 30' e il 36' regalano qualche brivido finale, ma l'Inter gestisce bene e al 45' Cambiasso fissa il punteggio sul 5-3.

giovedì 3 febbraio 2011

Malesani è soddisfatto: Bologna, un buon punto

Cadono il Napoli e la Juve La Roma frena col Brescia

I giallorossi non vanno oltre l'1-1 all'Olimpico con il Brescia. La squadra di Mazzarri esce sconfitta 2-0 dal Bentegodi contro il Chievo. Grazie a una prima mezz'ora travolgente, il Palermo batte 2-1 i bianconeri tra le polemiche. Vincono Fiorentina e Cagliari. Finisce 1-1 tra Udinese e Bologna. Il Lecce espugna 1-0 Parma, mentre Cesena-Catania si chiude sull'1-1
ROMA, 2 febbraio - Spreca la Roma, cadono Napoli e Juve. La ventitreesima giornata di serie A si trasforma nel festival delle occasioni perse. La squadra di Ranieri non va oltre l'1-1 all'Olimpico con il Brescia mancando una grande opportunità per recuperare punti sulla capolista Milan. Dopo un primo tempo anonimo, i giallorossi si accendono grazie all'ingresso di Menez in avvio di ripresa. Borriello sblocca la gara al 58', ma la squadra di Iachini non si arrende e 10' dopo pareggia con Eder. Inutile il forcing finale giallorosso.
NAPOLI E JUVE KO - Un brutto Napoli esce sconfitto 2-0 dal Bentegodi contro il Chievo. La squadra di Mazzarri va sotto al 20', colpita da uno spettacolare gol di Moscardelli. In avvio di ripresa la rete di Sardo mette in ginocchio gli azzurri, incapaci di reagire agli scatenati veneti. In ombra Cavani e Hamsik. Neanche gli inserimenti di Lucarelli e Sosa danno vivacità all'attacco del Napoli. Grazie a una prima mezz'ora travolgente, invece, il Palermo batte 2-1 la Juve al termine di una gara tesa e ricca di polemiche. Rosanero in vantaggio 2-0 al 20' con i gol di Miccoli e Migliaccio, poi la rete di Marchisio riaccende le speranze bianconere. Il neo juventino Matri sbaglia un paio di grosse occasioni, ma la squadra di Del Neri contesta l'arbitraggio di Morganti (nel primo tempo netto il fallo di mano di Bovo nell'area rosanero).
COLPO CAGLIARI - Vincono Fiorentina e Cagliari, che battono 1-0 rispettivamente Genoa (gol di Santana) e Sampdoria (rete di Nainggolan). Finisce 1-1 tra Udinese e Bologna: apre Di Vaio, risponde Domizzi. Il Lecce espugna 1-0 Parma con un gol di Chevanton nel finale, mentre Cesena-Catania si chiude sull'1-1 (Maxi Lopez e Jimenez).

Roma, tutto in due giorni Domani esame offerte

ROMA, 2 febbraio - I tempi per conoscere il nuovo proprietario della Roma a questo punto non dovrebbero essere lunghi. Già per domani la famiglia Sensi, Unicredit e Rothschild si sono dati appuntamento per fare il punto sulle cinque offerte vin­colanti ricevute per l'acquisto del club giallorosso. Sarà un primo esame delle proposte arrivate, ma non si esclude che saranno necessari ulteriori approfondi­menti. Trattandosi di binding offers, pos­sono esserci ulteriori sviluppi nella ri­cezione delle offerte, si può decidere di lasciare in contesa due soli soggetti. Al­la riunione parteciperanno Rosella Sen­si, che rappresenta la sua famiglia e detiene attual­mente il 49 per cento di Italpetroli, Antonio Muto per Unicredit e il profes­sore Attilio Zimatore, scel­to come presidente dopo l’accordo del 26 luglio. Al tavolo della trattativa do­vrebbero trovarsi anche Piergiorgio Peluso, per Unicredit e Daffina per Rothschild. Italpetroli de­tiene il 67% delle azioni As Roma. Quindi dopo questo primo incontro potrebbe essere necessario un nuo­vo incontro con i rappre­sentanti dei potenziali ac­quirenti per chiedere approfondimenti. Chi ha presentato l’offerta può anche fa­re un rilancio per superare la concor­renza.
DOSSIER - Ieri l'advisor Rothschild ha consegnato a Unicredit e alla famiglia Sensi i dossier contenenti le offerte per l'acquisto dell'AS Roma. I documenti comprendono i dettagli finanziari e sportivi dei progetti predisposti dai po­tenziali acquirenti. Nell'esame del ma­teriale, che verrà consegnato anche al professor Attilio Zimatore prima della riunione, si terrà conto dei parametri fi­nanziari e anche della congruità del pro­getti illustrati.
NOVITA’ - La cordata americana rappre­sentata dallo studio Tonucci è ottimista sul felice esito della trattativa dopo aver trattato a lungo con i vertici di Unicredit a New York la scorsa settimana, ma nel­lo stesso tempo è rimasta spiazzata dal­l’offerta di Aabar. La strada sembrava delineata in favore degli americani, ma in realtà non è così e ora dovranno compe­tere con le altre offerte. Quella araba, av­volta ancora in un alone di mistero, sem­bra essere gradita a Unicredit, della qua­le il fondo Abu Dhabi detiene un pacchet­to azionario del 4,9 per cento. In realtà l’offerta araba quasi nessuno se l’aspetta­va più, ma ora ha buone chance di suc­cesso. Potrebbe entrare in una short lista ristretta a due pretendenti. Anche Angelucci spera an­cora, puntando su un piano industriale incentrato sul­la valorizzazione dell’asset.
SPRINT - Lo sprint finale sembra favorire tre delle cinque offerte vincolanti ( quelle degli arabi, degli americani e della famiglia Angelucci), anche se qual­cuno dà credito anche al­l’altra offerta presentata da un fondo misto mediorien­tale- americano. Non ha pe­so l’offerta francese.
Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio

L'entusiasmo di Kharja «L'Inter è il massimo»

 
MILANO, 2 febbraio - Ecco la conferenza stampa di presentazione di Kharja.
Com'è arrivato all'Inter?

«È stata una trattativa conclusa negli ultimi giorni. Raggiungere i campioni in carica mi ha fatto piacere. Giocare con tanti campioni è il massimo. Quando mi ha chiamato l'Inter non ci ho pensato due volte. Sono molto soddisfatto del mio approdo qui e del mio esordio».
Pensi di poter mettere in difficoltà Leonardo?
«Sono ambizioso e arrivo all'Inter per mettere in difficoltà il tecnico giocandomi le mie carte. Rispetto all'esperienza nella Roma sono maturato. Dopo 10 stagioni in Italia conosco il calcio italiano e voglio dare una mano alla squadra. Ogni allenamento per me è come una finale».
Negli ultimi anni hai segnato a San Siro con la maglia del Genoa e del Siena. Che sensazioni hai provato domenica all'esordio?
«Segnare a San Siro è bello e in futuro spero di non segnare più contro l'Inter perché vorrà dire che resterò qui a lungo. ll debutto è stato bello. Speravo di entrare con un risultato diverso, ma è andata bene anche così perché iniziare vincendo è il massimo».
In quale ruolo rendi al meglio? «Nasco come centrocampista centrale, ma ho giocato in più ruoli, anche in difesa. Io voglio dare il massimo e mi adatto alle esigenze dell'allenatore. Mi piace difendere ed attaccare quindi non ho problemi».
E' meglio per te essere arrivato all'Inter con esperienza?
«Negli ultimi 10 anni ho avuto alti e bassi e questa per me è una consacrazione. Ho sempre voluto arrivare il più in alto possibile in Italia e per questo ho detto di no a richieste dall'estero. Considero la serie A il più forte campionato d'Europa e questo per me è un punto d'arrivo e voglio far bene».
Com'è abbracciare Pazzini, un ex genoano e un ex sampdoriano?
«I miei ex compagni del Genoa mi hanno preso un po' in giro, ma adesso siamo nella stessa maglia e vogliamo toglierci delle soddisfazioni comuni».
Cosa non ha funzionato al Genoa?
«l Genoa mi cercava da anni e lo scorso anno nel mio momento migliore mi sono fatto male. A Genova ogni volta che ero al 100% ho sempre giocato, sia con Gasperini che con Ballardini. Con il mercato ho avuto una piccola discussione con il presidente e sono stato messo sul mercato. Io e lui sappiamo quello che ci siamo detti e ora lo ringrazio per la stima nei miei confronti. E' stato un grande presidente per me e se sono arrivato all'Inter, sono contento di non essere rientrato nei suoi piani».
Quanto è diverso giocare nell'Inter rispetto al Genoa?
«Giocare insieme a tanti campioni di rende la vita più facile perché si può trovare più soluzioni e mi sento a mio agio sia in allenamento che in partita».
La rimonta è possibile?
«L'Inter ha sempre fatto grandi imprese in passato e se giochiamo come nelle ultime partite possiamo farcela. Sono qui da poco, ma vedo che tutti ci credono».
E' vero che ha fatto il raccattapalle quando Leonardo giocava nel Psg?
«Sì è vero, giocavo nella giovanili del Psg e lui in prima squadra. Per me era un idolo con quel sinistro magico con il quale faceva gol e assist. Mi fa molto piacere essere allenato da lui. Ho ancora un suo paio di pantaloncini che mi ha regalato un magazziniere».
Perché ha preso il numero 14?
«Perché era il numero del mio grande amico Vieira. Mi ha mandato un messaggio e mi ha mancato un sms di complimenti. Ho il suo numero e per me è un onore».
I suoi compagni hanno scherzato con lei su quel gol in Inter-Siena 2-2 che rimandò all'ultima giornata la conquista dello scudetto 2007-08?
«Maicon e Cambiasso mi hanno detto che ho fatto loro vivere una settimana drammatica dopo il 2-2 con il Siena alla penultima giornata. Hanno sofferto tanto, ma poi quello scudetto (2007-08) è stato ancora più bello...»
Ha rimpianti per aver scelto la nazionale marocchina e non la Francia?
«Mi sento al 100% marocchino dentro, anche se sono nato in Francia. Sono orgoglioso di essere capitano della mia nazionale e non ho rimpianti».

Napoli, Mascara sarà presentato domani

NAPOLI, 2 febbraio - Il neo acquisto del Napoli Giuseppe Mascara sarà presentato domani nel centro tecnico di Castel Volturno (Caserta) nel corso di una conferenza stampa in programma alle 13. All'incontro prenderà parte anche il direttore sportivo del club azzurro Riccardo Bigon.

Adriano: «Aspetto ok Roma per tornare in Brasile»

 
L'attaccante giallorosso in un'intervista a un quotidiano brasiliano: «Dopo l'operazione non riesco a dormire, perché sono costretto a stare supino tutta la notte e quando mi muovo sento dolore alla spalla. So che tornerò a disposizione dell'allenatore tra un mese, un mese e mezzo»
RIO DE JANEIRO, 2 febbraio - Chissà che l'avvicinarsi del Carnevale di Rio, con la sfilata delle scuole di samba in programma ad inizio marzo (la chiusura è prevista per l'8) non abbia influito sulla decisione di Adriano di voler lasciare Roma per tornare in Brasile. A rivelare l'intenzione di volare a Rio de Janeiro è stato lo stesso attaccante giallorosso, attualmente fermo ai box a causa dell'infortunio alla spalla. «Sto aspettando il permesso del club per poter partire - ha detto l'Imperatore in un'intervista pubblicata dal quotidiano brasiliano 'Extra', sia nell'edizione in edicola che su quella online -. Dopo l'operazione non riesco a dormire, perchè sono costretto a stare supino tutta la notte e quando mi muovo sento dolore alla spalla».
I TEMPI DI RECUPERO - Adriano, oltre a confessare la voglia di voler trascorrere qualche giorno in patria, ha rivelato anche quelli che dovrebbero essere i tempi del suo recupero: «So che tornerò a disposizione dell'allenatore tra un mese, un mese e mezzo». Un mese e sei giorni è anche il lasso di tempo che manca alla fine del Carnevale, secondo quanto fa notare la stampa brasiliana, curiosa di scoprire se fra i Vip che affolleranno i palchi del sambodromo ci sarà anche l'attaccante della Roma, del quale a Rio si dà per scontato il ritorno nel Flamengo a fine giugno. Di sicuro c'è che fra gli invitati illustri del Carnevale già figura Ronaldinho, fresco d'ingaggio da parte del Flamengo, e per il cui esordio in rossonero, contro il Nova Iguaçu, si esibirà in nottata, sugli spalti dello stadio Engenhao, una parte dei percussionisti e dei cantanti della 'escola' Revelaçao., il cui 'vocalist' Xande de Pilares è un grande amico del Dentone.

Juve con Matri-Del Piero Roma con il tridente

ROMA, 2 febbraio - Ecco le probabili formazioni delle otto gare valevoli per la 23ª giornata di serie A, in programma alle 20.45
ROMA-BRESCIA
Ranieri lancia il tridente Totti-Borriello-Vucinic. A centrocampo Simplicio, De Rossi e Perrotta. In difesa Mexes - preferito a Burdisso - al fianco di Juan. Il Brescia del 'rientrante' Iachini
si affida a Diamanti e Eder in attacco e a Cristiano Zanetti in mezzo al campo.
CHIEVO-NAPOLI
Il Napoli va a Verona per vincere e portarsi a -2 dal Milan capolista. Per ottenere questo risultato Mazzarri si affida al capocannoniere Cavani e ad Hamsik e Zuniga, preferito a Sosa per sostituire Lavezzi. Il neo acquisto Mascara è squalificato. I padroni di casa rispondono in avanti con Pellissier, Moscardelli e l'ex di turno Bogliacino.
PALERMO-JUVENTUS
Problema in difesa per Delio Rossi che non potrà contare sullo squalificato Munoz. Al suo posto ci sarà Andelkovic. In avanti spazio a Miccoli, Ilicic e Pastore. Nella Juve esordio dal primo minuto per Matri che agirà in attacco al fianco di capitan Del Piero. In difesa largo a Barzagli che giocherà la prima con la maglia della Juve contro la sua ex squadra.
PARMA-LECCE
Marino contro il Lecce non potrà contare su Hernan Crespo. Al suo posto esordio per Amauri che giocherà assieme a Giovinco e Palladino per un attacco composto interamente da ex juventini. Gli ospiti si affidano a Crovia-Piatti in avanti, supportati da Bertolacci.
UDINESE-BOLOGNA
Sarà la sfida fra i due grandi vecchi bomber della serie A: da una parte Di Natale, a caccia del gol numero 100 con la maglia dell'Udinese, dall'altra Di Vaio, pronto a realizzare il 50° sigillo nel Bologna. Per i friulani spazio a Denis, chiamato a sostituire lo squalificato Sanchez.. Emiliani con Meggiorini e Della Rocca dal primo minuto. Squalificato Gimenez.
CESENA-CATANIA
Il Catania ha il dubbio Bergessio. Simeone vorrebbe schierare il neo acquisto argentino dal primo minuto ma manca ancora il transfer: se arriverà in tempo, sarà lui il partner di Maxi Lopez nell'attacco rossoblu, altrimenti spazio a Morimoto. A centrocampo Lodi subito titolare. Per il Cesena squalificati Lauro e Colucci. Ficcadenti si affida al tridente Giaccherini, Bogdani, Jimenez. Scelta dell'ultima ora: a centrocampo ci sarà Appiah e non Sammarco.
FIORENTINA-GENOA
La Fiorentina di Mihajlovic si affida a Gilardino per scardinare la difesa del Grifone. Marchionni e Santana titolari mentre in panchina finiranno Behrami e Ljajic. Per Ballardini scelte obbligate con Palacio e Floro Flores in attacco e Veloso e Konko in mezzo.
SAMPDORIA-CAGLIARI
Di Carlo, orfano di Pazzini, si affida a Maccarone e Biabiany. Per il Cagliari pronto Nenè al fianco di Acquafresca con Cossu alle loro spalle. A centrocampo titolare Nainggolan.

Zamparini blinda Pastore «Ora vale 100 milioni»

PALERMO, 2 febbraio - «Stasera c’era il suo procuratore Simonian, abbiamo alzato l’asticella del disimpegno a 100 milioni, su suggerimento di Simonian». Così Maurizio Zamparini blinda il suo gioiello Pastore. Il presidente del Palermo parla anche di Delio Rossi. «Se uno viene a fare l’allenatore a Palermo, sa quello che gli capita, Zamparini è fatto in questa maniera - ha spiegato a Sky - Penso che non ci sia nessun problema con Rossi, dico le cose tecniche, ma non per essere contro Rossi, mi fanno delle domande e rispondo. Io credo che sia Pastore che Ilicic giocherebbero titolari in grandissimi club europei, pur essendo giovani. La storia del Palermo che è giovane deve finire perché Cassani ha 26 anni, Bovo 27/28, Balzaretti 29, Migliaccio 27/28 forse anche 29, Nocerino 26, Miccoli 31, Liverani 34/35. Abbiamo tre o quattro giovani che sono quelli che noi andiamo a cercare per fare la differenza con i grandi club, ma che tutti i grandi club vorrebbero avere. È una bugia che il Palermo è giovane, sì è vero, il Milan va a cercare giocatori già di 35 anni, per cui probabilmente il Palermo è giovane. Amauri? Noi giochiamo con una punta sola, per cui avremmo secondo me creato dei problemi. Con Amauri avremmo messo in difficoltà gli altri. Io sono contentissimo che questa squadra continui a giocare così, anche se non riusciamo ad ottenere nessun obiettivo, sono felice se rimaniamo nella parte sinistra della classifica e il Palermo diverte».

Juve, Marotta accusa: «Errori arbitrali clamorosi»

ROMA, 2 febbraio - «Non accampo scuse, i meriti vanno ai vincitori, ma sono qui a parlare dopo una serie di episodi dubbi. La mia è una critica molto decisa sulla classe arbitrale: non vorremmo che le valutazioni fatte da noi su Calciopoli influiscano e che la sudditanza di cui si parlava un tempi sia diventata arroganza». Il direttore generale della Juventus, Giuseppe Marotta, si sfoga così dopo la sconfitta a Palermo dei bianconeri, che rivendicano un rigore per un fallo di mano non fischiato da Morganti. «Vorrei richiamare la classe arbitrale a una maggiore attenzione nei nostri confronti e al rispetto - ha aggiunto Marotta ai microfoni di Sky -. Ci sono errori clamorosi: puntualizzo che Stefano Braschi nell'incontro a Roma ci aveva detto che lui non faceva arbitrare la stessa squadra ad un arbitro più di due volte. Morganti con noi c'è stato tre volte e in due diciamo è stato molto sfortunato».