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giovedì 3 febbraio 2011

L'entusiasmo di Kharja «L'Inter è il massimo»

 
MILANO, 2 febbraio - Ecco la conferenza stampa di presentazione di Kharja.
Com'è arrivato all'Inter?

«È stata una trattativa conclusa negli ultimi giorni. Raggiungere i campioni in carica mi ha fatto piacere. Giocare con tanti campioni è il massimo. Quando mi ha chiamato l'Inter non ci ho pensato due volte. Sono molto soddisfatto del mio approdo qui e del mio esordio».
Pensi di poter mettere in difficoltà Leonardo?
«Sono ambizioso e arrivo all'Inter per mettere in difficoltà il tecnico giocandomi le mie carte. Rispetto all'esperienza nella Roma sono maturato. Dopo 10 stagioni in Italia conosco il calcio italiano e voglio dare una mano alla squadra. Ogni allenamento per me è come una finale».
Negli ultimi anni hai segnato a San Siro con la maglia del Genoa e del Siena. Che sensazioni hai provato domenica all'esordio?
«Segnare a San Siro è bello e in futuro spero di non segnare più contro l'Inter perché vorrà dire che resterò qui a lungo. ll debutto è stato bello. Speravo di entrare con un risultato diverso, ma è andata bene anche così perché iniziare vincendo è il massimo».
In quale ruolo rendi al meglio? «Nasco come centrocampista centrale, ma ho giocato in più ruoli, anche in difesa. Io voglio dare il massimo e mi adatto alle esigenze dell'allenatore. Mi piace difendere ed attaccare quindi non ho problemi».
E' meglio per te essere arrivato all'Inter con esperienza?
«Negli ultimi 10 anni ho avuto alti e bassi e questa per me è una consacrazione. Ho sempre voluto arrivare il più in alto possibile in Italia e per questo ho detto di no a richieste dall'estero. Considero la serie A il più forte campionato d'Europa e questo per me è un punto d'arrivo e voglio far bene».
Com'è abbracciare Pazzini, un ex genoano e un ex sampdoriano?
«I miei ex compagni del Genoa mi hanno preso un po' in giro, ma adesso siamo nella stessa maglia e vogliamo toglierci delle soddisfazioni comuni».
Cosa non ha funzionato al Genoa?
«l Genoa mi cercava da anni e lo scorso anno nel mio momento migliore mi sono fatto male. A Genova ogni volta che ero al 100% ho sempre giocato, sia con Gasperini che con Ballardini. Con il mercato ho avuto una piccola discussione con il presidente e sono stato messo sul mercato. Io e lui sappiamo quello che ci siamo detti e ora lo ringrazio per la stima nei miei confronti. E' stato un grande presidente per me e se sono arrivato all'Inter, sono contento di non essere rientrato nei suoi piani».
Quanto è diverso giocare nell'Inter rispetto al Genoa?
«Giocare insieme a tanti campioni di rende la vita più facile perché si può trovare più soluzioni e mi sento a mio agio sia in allenamento che in partita».
La rimonta è possibile?
«L'Inter ha sempre fatto grandi imprese in passato e se giochiamo come nelle ultime partite possiamo farcela. Sono qui da poco, ma vedo che tutti ci credono».
E' vero che ha fatto il raccattapalle quando Leonardo giocava nel Psg?
«Sì è vero, giocavo nella giovanili del Psg e lui in prima squadra. Per me era un idolo con quel sinistro magico con il quale faceva gol e assist. Mi fa molto piacere essere allenato da lui. Ho ancora un suo paio di pantaloncini che mi ha regalato un magazziniere».
Perché ha preso il numero 14?
«Perché era il numero del mio grande amico Vieira. Mi ha mandato un messaggio e mi ha mancato un sms di complimenti. Ho il suo numero e per me è un onore».
I suoi compagni hanno scherzato con lei su quel gol in Inter-Siena 2-2 che rimandò all'ultima giornata la conquista dello scudetto 2007-08?
«Maicon e Cambiasso mi hanno detto che ho fatto loro vivere una settimana drammatica dopo il 2-2 con il Siena alla penultima giornata. Hanno sofferto tanto, ma poi quello scudetto (2007-08) è stato ancora più bello...»
Ha rimpianti per aver scelto la nazionale marocchina e non la Francia?
«Mi sento al 100% marocchino dentro, anche se sono nato in Francia. Sono orgoglioso di essere capitano della mia nazionale e non ho rimpianti».

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