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lunedì 7 febbraio 2011

Reja: «Kozak penalizzato dopo polemiche San Siro»


Il tecnico della Lazio difende l'attaccante: «Anche oggi ha subito più falli di quanti gliene hanno fischiati» 
ROMA, 6 febbraio - C'è un caso mediatico su Kozak dopo Milan-Lazio: a sostenerlo è il tecnico della squadra romana, dopo il pari interno col Chievo. «Vedo che è molto penalizzato da questa situazione mediatica che si è scatenata su di lui ingiustamente dopo le polemiche post Milan-Lazio», ha detto Reja del centravanti ceko, ai microfoni di Mediaset Premium, dopo le polemiche per il trauma cranico rimediato dal milanista Legrottaglie, martedì scorso. «Ma io voglio difenderlo - ha aggiunto Reja - anche oggi ha subito più falli di quanti gliene hanno fischiati».
SU ZARATE E HERNANES - A ferire Reja, però, sono stati anche i fischi dei tifosi dopo le sostituzioni di Zarate ed Hernanes. «Sono due idoli della tifoseria, ma quando non rendono li devo togliere. Mi sembravano stanchi e infatti chi è entrato (Mauri e Sculli, ndr) ha dato più freschezza. Peccato per il risultato, c'è andata male. Con un po' più di attenzione nell'occasione del loro pareggio potevamo portare a casa i tre punti. Siamo comunque sempre nelle prime posizioni». Ma alla Lazio sembrano mancare proprio i suoi gioielli. «Hernanes è un po' stanco. Zarate lo sto aspettando, io cerco di dargli sempre fiducia ma lui deve rispondermi. Oggi l'ho fatto giocare da punta, senza chiedergli sacrifici di copertura. La verità è che non salta più l'avversaro e che non è capace di fare i tagli. Viene sempre a prendere la palla». Alla Lazio sembra mancare quell'attaccante da 15-20 gol in grado di risolvere questo tipo di partite. «Purtroppo manchiamo di concretezza. Certo nelle nostre condizioni è una mezza sconfitta - ha ammesso - In fase offensiva non realizziamo e ora aspetto con fiducia i rientri di Floccari e Rocchi. Purtroppo ci manca la forza in avanti: Kozak è un giocatore importante, ma manca d'esperienza. Resiste sempre ai contatti, ogni tanto dovrebbe andare giù e prendere delle punizioni».

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