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domenica 30 gennaio 2011

Mourinho, clamoroso ko Il Real perde con l'Osasuna

 
Le merengues battute 1-0 a Pamplona: ora sono a -7 dal Barcellona. Non servono a nulla le disperate mosse dello Special One
MADRID, 30 gennaio - Domenica da dimenticare per Josè Mourinho. Il Real Madrid cade clamorosamente sul campo di Pamplona e scivola addirittura a meno 7 dal Barcellona capolista: adesso la rimonta, se non impossibile, sembra davvero complicatissima. A decidere la sfida per l'Osasuna è stato un gol di Camunas a inizio ripresa, al termine di una partita come al solito infuocata nella bolgia del 'Reyno de Navarro'. Con Cristiano Ronaldo in giornata no, non è bastato alle merengues anche il solito arrembaggio finale di Mourinho con cinque uomini d'attacco in campo: Benzema, Cristiano Ronaldo, Ozil, Adebayor e Kakà. A metà ripresa lo Special One ha fatto addirittura un triplo cambio: Adebayor, Xabi Alonso e Kakà al posto di Albiol, Diarra e Di Maria, che però non ha dato frutti. Cade il Real, la Liga parla sempre più catalano.
MOU: NULLA DA RIMPROVERARE AI MIEI - Dopo il ko Mourinho ha elogiato l'arbitro e difeso la squadra. «Il Real meritava un risultato positivo - dice lo Special One - Non ho nulla da rimproverare ai miei giocatori. Sono tre punti persi, domani è un altro giorno e mercoledì c'è un'altra partita (ritorno della semifinale di Coppa del Re con il Siviglia, ndr)". Mourinho ha sottolineato la buona prestazione dell'arbitro Cesar Muniz Fernandez, dopo le ripetute intemerate degli ultimi mesi su presunti torti subiti dai direttori di gara. «Abbiamo perso con una squadra che ha dato tutto - ha detto ancora il tecnico delle merengues -. È stata una partita difficile, è tradizionalmente difficile giocare qui. Faccio i miei complimenti ai giocatori dell'Osasuna».
VALDANO: LOTTEREMO ANCORA -  Conciliante almeno in pubblico il grande rivale di Mourinho a Madrid, il direttore generale del Real Jorge Valdano: «Nessuno si aspetta di perdere. Il risultato è molto duro, ma non è definitivo. Noi lotteremo con il Barcellona fino all'ultimo respiro. Il Real Madrid non è un club che si arrende facilmente».

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