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domenica 30 gennaio 2011

Brescia, Beretta esonerato In panchina torna Iachini

Fatale all'allenatore la brutta sconfitta casalinga contro il Chievo. Chiude con sette partite ed un bilancio di due vittorie e cinque sconfitte 
BRESCIA, 30 gennaio - Dopo la sconfitta contro il Chievo il Brescia ha esonerato Mario Beretta richiamando alla guida della squadra Beppe Iachini che era stato a sua volta esonerato il 5 dicembre scorso, dopo il ko contro il Milan. Beretta lascia dopo 7 partite nelle quali sono arrivate 2 vittorie e 5 sconfitte.
IL BILANCIO - È durata meno di due mesi l'avventura di Mario Beretta alla guida del Brescia. Era arrivato lo scorso 6 dicembre, prendendo il posto di Beppe Iachini, che oggi (dopo il 3-0 subito in casa con il Chievo) gli subentra a sua volta. Beretta chiude con sette partite ed un bilancio di due vittorie e cinque sconfitte.
IL RITORNO - Beppe Iachini, esonerato all'inizio dello scorso dicembre per poi venir richiamato sulla panchina delle rondinelle dopo il ko subito oggi a mezzogiorno dal Chievo. Un deja vu per il club lombardo, penultimo in classifica, con l'obiettivo di riprendere al più presto la rotta verso la salvezza prima che sia troppo tardi. «Torno con grande spirito e grande carica. La situazione è grave, ma non compromessa», le parole incoraggianti di Iachini arrivano mentre l'aria che tira nello spogliatoio del Brescia sembra quella della rassegnazione e che invece ha bisogno di una scossa. «Questa squadra la sento ancora mia - assicura l'allenatore del Brescia dopo essersi ripreso la sua ex panchina - Non ho visto la partita contro il Chievo, la rivedrò in dvd. D'impatto mi viene da dire che mi spiace per Beretta perchè so sulla mia pelle quanto possano essere difficili certi momenti. Ora rimbocchiamoci le maniche». Il presidente del Brescia Gino Corioni era furioso ancora prima che terminasse la partita e non ha usato giri di parole per liquidare Beretta. «Con lui non ho mai visto il Brescia giocare a calcio - ha tuonato - È vero: perdevamo anche con Iachini, ma almeno con lui la squadra esprimeva un gioco».

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